Non occorre far tutto. Non è detto che per conoscere il mondo bisogna provare qualunque cosa e muoversi scompostamente in ogni direzione. La tua apertura verso l’universo mondo nasconde in questo momento confusione e una sorta di incapacità a filtrare le esperienze secondo la ragione. Se non assecondi la spinta delle tue personalissime inclinazioni gli imput che arrivano dall’esterno finiscono in unico calderone indistinto. Il consiglio delle stelle è di lasciar sedimentare quanto hai assorbito, verrebbe da dire ingoiato, fino ad ora e prenderti una pausa. Magari leggendo o rileggendo un classico dei classici, che tra le altre cose dice:
L’uomo senza qualità, Robert Musil
Far molte esperienze è uno dei segni più precoci e più sottili ai quali si riconosce l’uomo mediocre.