Dave Eggers, più di altri scrittori della sua generazione, è un marchio. Lo scrittore quarantaduenne è stimato in molti ambiti ed è il fondatore di McSweeney’s, una casa editrice indipendente di successo che pubblica letteratura innovativa e che ha un vitale e umoristico sito. E’ alla guida dell’associazione no profit 826 ed ha vinto il TED Prize, il Heinz Award e il Los Angeles Times Book Prize Innovators Award. Ha di recente pubblicato il suo primo libro di pura invenzione dell’ultimo decennio, “A Hologram for the King.” Infatti negòli ultimi anni ha scritto sceneggiature e saggi o opere realistiche permeate da un profondo senso di giustizia sociale come “Zeitoun” (2009) sull’omonimo siriano americano che fu imprigionato in seguito alle sue attività di aiuto durante l’Uragano Katrina, in “What Is the What” (2006) racconta la storia di Valentino Achak Deng, un ragazzo perduto del Sudan.
L’argentina che ho visto
Il mio viaggio a Buenos Aires e Cordoba è stato molto desiderato, ma non era un’iniziativa privata. E’ stata l’uscita di Ave Mary e di Accabadora nei paesi ispanoparlanti che ha reso possibili gli incontri con la stampa, con le scuole, con le persone che hanno partecipato al Festival Internazionale di Letteratura e con quelle che sono intervenute alle attività del vivace istituto italiano di cultura di Cordoba. A questi impegni di lavoro si è aggiunto l’incontro gioioso con i circoli dei sardi di Buenos Aires, un appuntamento nato grazie alla volontà decisa dei connazionali d’Argentina, a cui sono infinitamente grata per aver saputo creare le circostanze perché potessimo vederci e stare un po’ insieme. L’intero viaggio è durato una decina di giorni, pochi per conoscere un paese così complesso, ma più che bastanti per vedere quello che non può non essere visto.
L’immagine nuova della pubblica amministrazione
“Possa il giorno che va, insegnare a tutti quello che è necessario a farsi nel giorno avvenire in benefizio della Patria!” Sono parole di Carlo De Cesare, correva l’anno 1865 e il suo libro “Il passato, il presente e l’avvenire della pubblica amministrazione nel Regno d’Italia” è quanto mai attuale.
E di lucida attualità sono ancora di più le parole seguenti riferite alla necessità di una buona amministrazione “[…] a questo arduo e difficile compito di creare un’amministrazione semplice, rapida e fruttuosa in Italia […] sottoponiamo alla considerazione dei sapienti, degli abili amministratori, ed al giudizio di tutti i nostri concittadini il frutto delle nostre pazienti lucubrazioni intorno all’avvenire della pubblica amministrazione italiana dopo una rapida disamina del passato e del presente indirizzo governativo“.
Amos Oz, Scene dalla vita di un villaggio
L’ultimo libro di Amos Oz, Scene dalla vita di un villaggio, é stato pubblicato in Italia nel 2010. Non é un romanzo ma bensi’ una raccolta di 8 racconti, otto brevi sonate in sordina, verrebbe da dire, variazioni sul tema del silenzio e accumunate dal fatto che si svolgono tutte nel tranquillo villaggio di Tel Ilan, in Israele. Sulla quarta di copertina dell’edizione italiana troviamo una frase di Haaretz: “Le cose più importanti sono quelle che rimangono non dette, ma che nella notte, nel silenzio possono essere udite”.
Premio Strega 2012. La vittoria logora chi non ce l’ha.
da Affari italiani.
E’ molto deluso Luigi Spagnol, il giorno dopo la sconfitta di Emanuele Trevi al premio Strega 2012. Il candidato del gruppo Gems è arrivato secondo, a soli due voti da Alessandro Piperno, pubblicato da Mondadori (qui tutti i dettagli sulla serata finale, ndr): “Il secondo posto è una sconfitta, c’è poco da aggiungere. Ci siamo rimasti male. Ma qualcosa non funziona se nelle ultime sei edizioni dello Strega per ben cinque volte alla fine ha vinto il candidato del gruppo Mondadori (che comprende anche Einaudi, ndr). Ed è anche strano che un libro come quello di Fois abbia perso un numero di giurati significativo a pochi giorni dalla precedente votazione. Cos’è successo a quei voti? Improvvisamente forse il suo romanzo non ha smesso di piacere?”.
Nick Alexander, Le ambigue verità del cuore
Una chick lit d’autore, brillante come una commedia con Hugh Grant; una Bridget Jones dell’era di twitter per ridere e piangere sulle ambiguità e le verità del nostro cuore “
Una commedia schietta brillante, commovente e piena di saggezza” Time out «Il materiale fidanzabile dev’essere redistribuito, così proprio non va. C’è qualcuno che mi ascolta Lassù?» Protagonista: CC (si pronuncia SìSì, all’inglese), trentanove anni, mega appartamento #f-i-c-h-i-s-s-i-m-o a Primerose Hill, carriera di cui può andare fiera e i-n-v-i-d-i-a-t-a, attraente (con/senza Jimmy Choo), tanti amici che la a-d-o-r-a-n-o.
La solitudine dell’amministratore
Le ultime elezioni amministrative, per quanto limitate, hanno fatto giustizia di uno degli ultimi miti della politica italiana, ossia del presunto attaccamento dei cittadini alle istituzioni comunali. Quando quasi sei elettori su 10 non vanno a votare, evidentemente del comune non interessa più nulla a nessuno. Per capire le ragioni di questo distacco, clamoroso in un Paese legato a millenarie tradizioni municipali, è utile leggere il libro di un protagonista della politica locale, Roberto Balzani, catapultato all’improvviso dal tranquillo tran tran di docente universitario a sindaco di Forlì.
Premio Strega 2012. I finalisti
Emanuele Trevi e il suo Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie), guida la cinquina che si contenderà il Premio Strega 2012 il prossimo 5 luglio nel consueto contesto di Villa Giulia. L’elenco dei finalisti si è deciso ieri sera a Roma, nella sede della Fondazione Bellonci.
Il ruolo di presidente di seggio è stato assunto da Edoardo Nesi, vincitore della scorsa edizione con Storia della mia gente. Lo scrittore pratese, affiancato dal presidente della Bellonci Tullio De Mauro, ha proclamato la lista dei concorrenti al podio. A seguire Trevi, che ha ottenuto 92 voti, il pugliese Gianrico Carofiglio con Il silenzio dell’onda (Rizzoli) e 70 voti; Alessandro Piperno, Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori) e i suoi 68 voti; Marcello Fois e Nel tempo di mezzo (Einaudi), con 64 preferenze. Chiude la fila con 38 voti Lorenza Ghinelli e il romanzo La colpa (Newton Compton).>>
Ricordo di Tonino Guerra. Un grande italiano
Un grande cantastorie. Ecco che cos’è stato Tonino Guerra. Un poeta, certo, ma nel significato totale del termine, poeta secondo i canoni della letteratura ma soprattutto secondo l’identità istintiva che gli dà l’immaginario popolare. Il poeta dunque associato a visionarietà, stravaganza, imprevedibilità, bizzarria. E il popolo quasi sempre ha ragione: va oltre la normalità uno che scrive in dialetto romagnolo e che viene tradotto in cinese, e da Mao in persona. Sarà vero, sarà una leggenda, non importa. Rientra negli sconfinati orizzonti fantastici in cui hanno convissuto oltre allo scrittore in versi, lo scrittore in prosa, lo sceneggiatore cinematografico, il pittore, il disegnatore e infine l’inventore di mille preziose cose futili e inutili che però fanno bene allo spirito.