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Parte oggi la 5a edizione del BookAvenue Book Festival

 

 

 

 

Dal 18 Novembre si aprono le porte del Prefestival della 5a edizione dell’evento che ha cambiato il modo di pensare ad un Festival letterario. Fino al 27 Novembre sarà possibile iscriversi gratuitamente e inserire i contenuti relativi ai libri di esordio e, da quest’anno, sarà possibile presentare i libri in video tramite le tecnologie in uso secondo le linee guida e suggerimenti che gli autori troveranno sul sito.

Nel corso della sua breve storia, il Bookavenue Book Festival è cresciuto rapidamente in termini di dimensioni e portata, tanto diventare una festa: la più grande e dinamica del suo genere nel nostro paese. La prima edizione del Festival ha ospitato solo 20 ‘Incontri con l’Autore’ ma ha fatto partecipare circa 15000 persone che a vario titolo hanno visitato le pagine dedicate all’evento nei soli tre giorni della sua durata. Oggi alla 5a edizione tracciamo un piccolo bilancio di un vero affetto all’evento delle edizioni successive con i 50.000 visitatori medi nelle giornate di attività. Una folla vera alla quale va fin d’ora il mio personale e nostro ringraziamento.

Gore Vidal. Un intellettuale scomodo da vivo, discusso da morto

Il talento letterario di Gore Vidal è stato pari alla sua intransigenza e rigore intellettuale. Non ha mai avuto timore di puntare il dito verso le amministrazioni che si sono succedute alla Casa Bianca. Provò anch’egli con la carriera politica e, in effetti, fu aiutato allo scopo dalla sua famiglia che sostenne le spese per la sua candidatura per un paio di volte (una per ogni camera) perdendo, però, la sfida in entrambe.
Negli ultimi vent’anni negli stati Uniti la politica si è molto radicalizzata da un lato e dall’altra delle due rappresentanze politiche facendole diventare due barricate(dice niente?): Vidal è stato un partigiano dei democratici.>>

J.K.Rowling. Il seggio vacante

con questo articolo, Silvia Belcastro inizia la sua collaborazione con BookAvenue. Da tutti noi benvenuta a bordo!

Ho letto molte recensioni di The Casual Vacancy, il primo romanzo per adulti della scrittrice che ha creato Harry Potter. Ce ne sono di tutti i tipi, ma su internet abbondano i giudizi negativi conditi di quel gusto sadico con cui gli intellettuali amano strappare il piedistallo agli artisti che hanno avuto troppo successo. Ma osservo comunque che il trucco non funziona: J.K. Rowling ha così tanto talento e così tanti soldi da potersi permettere di scrivere quello che vuole, e come vuole…

 

Lettura collettiva itinerante “Le città invisibili”: Calvino e la twitteratura

Passeggiare per Venezia leggendo “Le città invisibili” insieme ad altri amanti della letteratura. Quello che è stato il sogno di tanti, visti i ripetuti rimandi alla città lagunare nel testo, si concretizzerà domenica grazie alla “Lettura collettiva itinerante ‘Le città invisibili’: Calvino e la twitteratura”. Per l’evento – ideato dalla giornalista Maristella Tagliaferro e organizzato con Cristina Maselli e gli altri “#architetti del Triveneto” – arriveranno a Dorsoduro lettrici e lettori da tutta Italia. Molti altri parteciperanno online twittando l’hashtag #invisibili/VE e ascoltando Radio Ca’ Foscari. 
L’appuntamento è dedicato ai 90 anni dell’autore e alla twitteratura che sta rendendo il suo articolato volume fonte di nuove creazioni letterarie e artistiche in Twitter: #invisibili, la riscrittura social dell’opera di Italo Calvino ideata da www.twitteratura.it, solo nelle prime tre settimane ha prodotto oltre 41.000 tweets lanciati da 2.300 persone – http://twitteratura.it/blogmeter-40-mila-tweet-invisibili/. Gli “#architetti del Triveneto” hanno guidato la twitteratura del capitolo IV, facendo balzare più volte #invisibili nelle primissime posizioni della hit degli hastags, battendo addirittura trasmissioni televisive come “Servizio Pubblico”.>>

Álvaro Mutis. Un ricordo

Un ricordo del grande Álvaro Mutis, classe 1923; un poeta prestato alla narrativa.
Mutis è stato un romanziere venerato non solo dai lettori di tutto il mondo, ma pure dai colleghi, soprattutto dal celebre connazionale Gabriel García Márquez, con cui peraltro condivideva un’amicizia lunga una vita.
Mutis si era trasferito in Messico intorno ai suoi trent’anni e già al secondo matrimonio, (da bambino aveva vissuto in Belgio a causa del lavoro di diplomatico di suo padre), l’occasione di un lavoro, accompagnata da una lettera di presentazione e “raccomandazione” scritta dal celebre regista Louis Bunuel. Pochi sanno, forse, che finì in carcere per un anno circa con l’accusa di appropriazione indebita nei confronti di una compagnìa petrolifera dove era stato assunto come capo delle relazioni pubbliche. In quella atroce esperienza gli fu di sollievo la scrittura: tenne un diario di racconti successivamente pubblicato con il nome del luogo di detenzione: Lecumberri.

Podcast. Soul Train: tanta gente, tanto amore, tanta musica.

Mentre ascoltavo Joe Simon e Cheryl Lynn (Got to be real) mi si accesa la lampadina sul tema di giro rinunciando, per il momento, alla “terza parte” della serie iniziata con Sam Cooke e Otis Redding, prossimamente su queste pagine e resistendo alle forzature dell’uomo di casa a scrivere dell’ultimo fantastico libro di Murakami sui suoi dischi e i suoi interpreti più cari e la cui idea, manco farlo apposta, somiglia moltissimo a questa rubrica. Più avanti, prometto, dirò di quanto ho amato il suo libro e di come, ce lo siamo quasi strappato di mano per chi dovesse leggerlo prima.

Il bilancio amaro della vendita dei libri in Italia. Parte 2

Anche BookAvenue, non senza sorpresa, aveva riportato qualche giorno fa le dichiarazioni di Gian Arturo Ferrari, decano dell’editoria italiana. Dichiarazione che, secondo BookAvenue, non hanno mai avuto il sapore di essere polemiche verso qualcuno, semmai registravano la presa d’atto di uno stato dell’arte piuttosto sconsolante. Le repliche, un po’ strumentali (sempre secondo noi) dalla comunità dei libri, non si sono fatte attendere.

Il mondo del libro sta parecchio male. E anche Gian Arturo Ferrari non se la passa tanto bene. Ha detto che l’Italia dell’editoria non conta più nulla, e i suoi «colleghi» lo stanno massacrando a colpi di editoriali, interviste, appelli…

L’Italia non è Paese per esordienti?

Nel nostro Paese c’è spazio per la letteratura d’esordio? E a quali condizioni?  Cosa puo’ fare un giovane scrittore per emergere dall’oblio? Interveniamo nel dibattito con Carla Casazza, non a caso, responsabile della rubrica First Circle del nostro sito.

Due articoli usciti la scorsa settimana – uno a firma di Andrea Bajani pubblicato su La Repubblica, il secondo in risposta al primo di Angelo Ferracuti su Il Manifesto – esprimevano con diversa veemenza e sfumature più o meno intense di amarezza il medesimo concetto: autori esordienti, lasciate perdere e cercatevi un’altra occupazione.>>

I libri si liberano. Oggi è il Social Book Day

Oggi Giovedì 17 ottobre si tiene la prima giornata dedicata ai libri ideata da Libreriamo e che coinvolge tutte le pagine social ed i diversi canali digitali dedicati alla lettura

Un invito alla lettura globale, che parte dalle pagine e le community dedicate ai libri per poi coinvolgere tutti. Nell’era dei social network arriva il 17 ottobre Social Book Day, la giornata dedicata ai libri nel corso della quale i nuovi canali digitali possono permettere di sostenere un fine sociale molto importante: leggere di più.