A leggere la storia del R&B, sembra di scorrere la pagine di un romanzo di appendice. Sentite questa: ricordate la storia di Tina Turner e del suo manesco marito Ike, del quale si liberò dopo un sacco di botte e denunce, per non parlare di quello che fece la brava Tina per conservare il cognome?. Beh!, quel signore aveva un grande amico: Oliver Sain al quale rivolgo la mia penna in questo giro, pur promettendovi, fin d’ora, di parlarvi di Ike – e di Tina – alla prima occasione utile.
La libreria Controvento di Telese Terme è la migliore libreria per ragazzi d’Italia
Abbiamo festeggiato nei giorni scorsi l’edizione 2016 del Premio Andersen, che ogni anno riconosce i migliori esponenti di quella parte dell’editoria che si dedica ai più piccoli, passando dagli autori agli illustratori, dalle collane alle iniziative di promozione della lettura. In quest’ultimo ambito è nato un premio speciale, il Premio Denti, che segnala ogni anno una libreria particolarmente meritevole, per due motivi: sottolineare l’importanza di questi luoghi per il presente e il futuro culturale del Paese e ricordare Gianna Vitali e Roberto Denti, storici fondatori della Libreria dei Ragazzi di Milano, vera e propria capostipite di questi luoghi che, per molti bambini, sono il primo punto d’incontro coi libri.
Premio Andersen.Un chilo di piume un chilo di piombo
“Ho saltato la quinta e andrò in prima media. Sono preoccupata per due cose: primo perché io sola avrò dieci anni e le altre saranno vecchie di undici, e poi perché dicono che tutti quello che bisogna sapere si impara in quinta, e infatti io non so niente di storia, di geografia, di pistilli, e mi rimarrà un buco per tutta la vita. Dovrò sempre scusarmi: sapete è perché ho saltato la quinta“.
Le narrazioni ci tessono come fili di trame nelle quali troviamo segni, sguardi, aspetti, parole, visioni che ci fanno sentire parte del divenire, riconoscendo nel disegno unitario qualcosa che ci appartiene, che sta radicata nel nostro intimo, anche quando le storie che vengono narrate sono distanti temporalmente da chi legge.

Podcast. Bello e dannato del blues rock: Rory Gallagher.
Rory Gallagher ha iniziato a suonare la chitarra all’età di 9 anni ispirato da grandi musicisti come Muddy Waters, Leadbelly e Woody Guthrie. Nella seconda metà degli anni ‘60 Rory si trasferisce a Londra da Ballyshannon, un posto sperduto sulla carta dell’Irlanda. Qui da vita ai Taste, con il bassista Eric Kitteringham e il batterista Norman Damery, entrambi provenienti dagli Axels, con i quali inciderà materiale che apparirà solo successivamente in Tattoo. In seguito cambia la formazione con Charlie Mc Kraken al basso e John Wilson alla batteria.
Cyberbulli al tappeto
Sta per finire la scuola. L’estate chiama, la socializzazione frizza e spumeggia già. Cellulari e tablet alla mano, attivi più che mai per spedire messaggi, per giocare, per fotografare e filmare, per ridere e per conoscersi. Molti preadolescenti, spesso anche bambini di scuola primaria, entrano in contatto con la rete e i social network senza conoscere veramente il potenziale di questo importante mezzo di comunicazione mondiale. Al fianco dei giovani navigatori del web solitamente ci sono genitori, fratelli maggiori, qualche insegnante o degli amici che potranno indicare l’uso corretto di questi dispositivi.
Prima di Me. Luisa Mattia e Mook
Cos’ero prima di me?
E dove?
Mi faceva il cielo.
Mi facevo, dico perché, ero niente dentro a tutto quanto.
Ero niente dentro tutti.
Ero tutti e tutto.
Mi facevo il tutto. Proprio.
Mi faceva con le mani la sabbia.
E l’acqua nella sabbia.
Morbida, la sabbia.
Molle la mia forma.
Prima, che è prima di essere me, quando nel tempo Chissadove non ero affatto il centro dell’universo, prima dell’esistere al mondo, dell’essere dato alla luce, prima, appunto, è un dove, da cui muove un gesto, da cui nasce il pensiero e la parola, di me.
Sally Gardner, Tinder
Come Sally Gardner sia riuscita a trasformare la fiaba di Hans Christian Andersen L’acciarino magico (in inglese The Tinder Box) in Tinder, romanzo horror per giovani e adulti, cupo e romantico, fondendolo con una riflessione sulle ferite lasciate dalla guerra, è uno di quei prodigi di scrittura che meritano di essere conosciuti. Lo racconta così l’autrice, in una nota in fondo al libro: “Sono stata a lungo stregata da L’acciarino magico, il primo racconto che scrisse Hans Christian Andersen. […] Volevo trovare un modo per riraccontare la storia calandola in un contesto storico ma con un’eco moderna. A ispirarmi fu una conversazione. Avevo conosciuto un soldato che aveva prestato servizio in Iraq, convinto che la guerra gli avesse lasciato ben poco, a parte incubi. […] Come si fa a crescere e vivere una vita normale dopo aver visto tanta morte? […] Una fiaba è un modo affascinante per esplorare contrasti, amore e perdite, perché ogni fiaba che si rispetti ha al suo cuore tenebre e luce”.
Da questa parte, gente! C’è Jonathan Franzen, Purity
Beh!, l’uscita di un nuovo romanzo del più amato scrittore americano contemporaneo, carica di altrettante grandi attese anche i lettori da quest’altra parte dell’oceano.
Il fatto poi che Jonathan Franzen stia sulle scatole a un sacco di gente -non a torto aggiungo- non è un caso: ha un carattere sprezzante dovuto alla consapevolezza di essere tra i grandi del firmamento letterario americano e mondiale. Cosa che gli ha consentito di mandare letteralmente a quel paese, prima un padre sacro della letteratura come Philip Roth e non ultimo anche Oprah Winfrey utilizzando, in questo caso anche frasi ingiuriose se non addirittura corrive, della serie: “saiiltuobelprogrammamucolodoveloinficco?”
Almeno il cane è un tipo a posto
“Almeno il cane è un tipo a posto” è la frase con cui Margò conclude la descrizione della sua famiglia nel suo diario delle vacanze, unico compito che la ragazzina è disposta ad accollarsi in quel fantastico limbo di dolce far niente che dovrebbero essere le vacanze estive tra la quinta elementare e la prima media. È quindi chiaro da subito al lettore lo sguardo-che-non-perdona con cui verrà raccontata parte di questa storia composta e narrata da tanti personaggi di età diversa: Massimo, fratello di Margò, la cui autostima è tormentata dal soprannome “Minimo” e la cui incolumità è messa a rischio da un bullo di nome Vito; Vito stesso che ci racconta le sue esplosioni di violenza da un’altra prospettiva; Celeste e Stefania che per chissà quale motivo non vanno bene così come sono; Filippo, nerd aspirante cyborg; Sara e Fiamma, una coppia che con il suo trasferimento nel condominio di Margò susciterà curiosità, equivoci e incidenti di tutti i tipi.