Addio a Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997. Aveva 90 anni. Se ne andato proprio il giorno della proclamazione del Premio del …

A un passo dalle stelle
La notizia che le vacanze estive quest’anno Giorgia le trascorrerà camminando, al seguito dei suoi genitori, sulla via Francigena, arriva come la goccia che fa traboccare il vaso. Trecentosettantacinque kilometri e quattrocento metri, a piedi da Lucca a Roma, e, per di più, insieme a un gruppo di sconosciuti e due guide.
Giorgia avverte come il peso di un macigno sul cuore, vorrebbe sapere sorridere, ma non le riesce di essere come Vittoria, la sua migliore amica. E camminare, zaino in spalla, per tutta quella strada, di certo non la alleggerirà.
La Fiera di Francoforte e la politica. Quale futuro per l’Europa… dei libri?
Lo scorso anno, come ogni anno del resto, nella settimana successiva alla chiusura della Fiera del libro di Francoforte, si aprirono le polemiche. Se siete amanti del gossip, importanti responsabili di casi editrici commentavano la mancanza italiana di creatività aggiungendo che la responsabilità era, bontà loro, di tutti e di nessuno, tirandosi dietro gli strali di metà delle pagine dei giornali che si occupano del tema e delle case editrici, in specie quelle indipendenti.
Il fallimento della società multiculturale.
Da noi, a dare il segnale di dismissione della civiltà solidale, è stata la legge Bossi Fini, il cui reato di immigrazione clandestina si estende anche ai pescatori che aiutano le barche in difficoltà, ragione, questa, che mette in condizione gli uomini imbarcati di lasciare al loro destino i disperati del Mediterraneo a bordo delle loro carrette galleggianti e di guardare dall’altra parte in caso di avvistamento. Una vergogna. Per fortuna, il buon senso dei pescatori, che nella maggior parte dei casi se ne strafregano della iniquità di questa legge, ha consentito di salvare molte vite. La stessa cosa succede allo sfortunato protagonista del nuovo libro di Tom Wolfe. Lui è un poliziotto di origine cubana che, con un gesto eroico, salva la vita ad un clandestino mentre è in fuga da Fidel Castro.
Douglas Coupland, Generazione A
Me le ricordavo, le api. Ricordo che le vedevo in primavera fra la sanguinaria, la barba di becco gialla e i ranuncoli di palude nel fosso dietro casa dei miei nonni: gaie, industriose, pelosette e condannatissime all’estinzione. Poi avevano cominciato a fuggire dagli alveari e prima ancora che ci fosse il tempo di capire perché, erano sparite tutte”.
Simona Vinci ha vinto il Premio Campiello 2016
Simona Vinci, con La prima verità (Einaudi), si è aggiudicata il premio Campiello 2016. La giuria composta da 157 donne e 143 uomini ha assegnato …
Curare i malanni del corpo e dell’anima con i libri. Istruzioni per l’uso per chi è tornato dalle vacanze.
Vacanze finite in un lampo e depressione dietro la porta di casa? Difficile rientro al lavoro e ritrovare il collega più antipatico del mondo? Amore finito con la vacanza? Quelli che seguono sono alcuni esempi di come la letteratura può curare i malanni, quale che sia la loro natura: fisica o sentimentale. Crediamo che vada dato merito all’editore Sellerio che con sapiente acume, e con un pizzico di furbizia commerciale, ha dato alle stampe tempo fa quello che alle stampe mancava da tempo: un libro sui libri. Il libro elenca i malesseri in ordine dalla A alla Zeta: è, quindi, di facile consultazione a seconda di quello che vi (ci) sta capitando. (Le schede sono prese dal libro); ma c’è dell’altro.

Leopardi e la lingua italiana: facciamoli vivere bene
La lingua italiana è da sempre inquieta e senza fissa dimora, derisa, stracciata. Gli italiani non sanno parlare l’italiano, figuriamoci scriverlo! In questo quadro, malinconico e surreale, vi è la necessità di rivitalizzare il metodo non soltanto per arrivare alle nuove generazioni, ma anche alle vecchie, annacquate dall’uso di scorciatoie linguistiche di un malcostume idiomatico in linea con quello etico.
La società dello spettacolo vista da Michel Houellebecq
Per chi ha memoria, nel 2001 Michel Houellebecq fece scandalo dichiarando che l’Islam è “la religione più stupida.” Non ricordo bene il resto ma ricordo bene cosa successe dopo: il finimondo. Questa volta, a sentire gli echi di quello che accade in patria, potrebbe succedere la stessa cosa; uso il condizionale per il sentimento di attesa di qualcosa di dirompente che accade tutte le volte che l’autore, già premiato con il Goncourt (nel 2010, con La carta e il territorio), apre bocca o scrive qualcosa, ma che a ben vedere, forse, non accadrà fatto salvo qualche scoppiettìo sui giornali già letto e digerito.