Joshua Ferris ha vissuto a Key West in Florida ed è stato lì che, da bambino, ha iniziato a scrivere storie alla Alfred Hitchcock.
Al College ha iniziato nuovamente a scrivere racconti, imitando però autori come Nabokov o Barthelme.
Prima di iniziare il suo “Master in scrittura creativa” all’Università della California, Ferris ha vissuto per alcuni anni a Chicago, dove ha lavorato in un’agenzia di pubblicità come copywriter, un mestiere che, come scrittore, lo ha aiutato a tirar fuori diversa “zavorra”…
E poi siamo arrivati alla fine


“… Un forestiero, se per caso avesse visto scomparire nel palazzo di sir Thomas Gresham una sfilza di uomini impazienti che chiacchieravano animatamente, avrebbe avuto tutte le ragioni di restare perplesso. Chi erano quei gentiluomini con parrucca incipriata, calzoni al ginocchio e fazzoletto di lino intorno al collo? Non era ancora l’ora dei concerti e delle feste e quello non era certamente un luogo adatto a una gara di pugilato o a un combattimento con un toro …”
Haruki Murakami ha con la propria cultura un rapporto complesso, strano e potente come le storie che crea. Utilizzando i meccanismi narrativi del noir hollywoodiano esplora in modo surreale le ansie metafisiche della nostra epoca ed è un maestro della prosa sottilmente inquietante. Per lui la verità si trova al di fuori del mondo spesso inquadrato del linguaggio umano e i suoi romanzi sottolineano spesso il valore della musica come antidoto alla limitatezza delle parole.
I quindici racconti di Danza delle ombre felici sono la prima raccolta di racconti di Alice Munro uscita nel 1968.
a Polonia dei secolo XIX il nome Maria era strettamente legato, almeno quanto la religione cattolica, alla causa nazionale. Gli uomini dell’antica cavalleria polacca, che a giudicare dal piumaggio che ne ornava le uniformi, parevano doversi librare in volo da un momento all’altro, portavano sulla corazza un medaglione con l’effigie della Vergine. Si diceva inoltre che Maria in persona, la Vergine Nera di Czestochowa, fosse intervenuta in soccorso della Polonia nel 1655, respingendo gli invasori svedesi: apparve sulla cima dei bastioni, incarnazione dell’icona dal volto nero a cui veniva tributata tanta venerazione, «avvolta in un manto rilucente ( … ) caricando il cannone e respingendo i proiettili nella direzione da cui provenivano». Così, sebbene Wladystaw Sidodowski non fosse credente, fu del tutto naturale per lui e per la moglie Bronistawa, donna dalla quieta religiosità, scegliere il nome Maria Salomea per la loro quinta e ultima figlia. Per gli Sklodowski, entrambi zelanti patrioti, Maria non era semplicemente la Santa Vergine ma, come osservava lo stesso Wladystaw, ella era «la patrona ( … ) della nostra terra»…
Mentre fa la verticale reggendosi sulle mani, Katie sogna il mare con le sue acque scure e misteriose. Da qualche parte, nel suo appartamento, suona il telefono. La sveglia sul comodino segna le 2.14 e Katie pensa immediatamente a sua sorella Mia che è dall’altra parte del mondo e sbaglia sempre il calcolo dei fusi orari.

Stupendo leggere dell’elzeviro che Walter Benjamin pubblica nel 1926 per il centenario della morte di Johann Peter Hebel, straordinario autore di calendari e almanacchi popolari.

Pacato ed energico al tempo stesso, don Isidro Parodi prepara un mate in un piccolo bricco celeste nella cella 273 del Penitenziario Nazionale. Lo offre al suo amico Molinari che non vede l’ora di raccontargli dell’avventura che gli ha sconvolto la vita, ma sa che è inutile mettere fretta a don Isidro. 
E poi di Natsume Soseki si apre con un’immagine di estremo isolamento: Daisuke, il protagonista, si sveglia e, voltandosi, vede che sul tatami, di fianco al cuscino, c’è una camelia a petali doppi. E’ convinto di averla sentita cadere nel sonno: un rumore sproporzionato, come il tocco pesante di una palla di gomma lanciata dall’altezza del soffitto. Forse il silenzio della notte fonda trasforma e accresce i suoni, ma per scrupolo, per assicurarsi che il suo sangue pulsi regolarmente, Daisuke si mette la mano destra sul cuore e poi si riaddormenta.