Se si passeggia sulle spiagge olandesi si possono incontrare sciami di moscerini che paiono danzare sopra le alghe depositate sulla sabbia. Sono una specie di Chironòmidi originari del Giappone e delle isole del Pacifico che negli anni ’60 sono arrivati sulle coste dell’Europa del Nord. Moscerini in esilio volontario, come lo è Marino Magliani che dopo tanto viaggiare ha deciso di fermarmarsi in una cittadina vicino ad Amsterdam autoesiliandosi dalla “sua” Liguria.>>
Il libro perfetto di Massimo Lazzari
A volte l’esistenza ti sembra già tutta programmata, e invece quando meno te l’aspetti ti trovi a una svolta improvvisa che ti disorienta. Succede a Lorenzo, un matrimonio finito da poco e i quarant’anni che si avvicinano inesorabilmente, un lavoro solido ma noioso, la voglia di scrivere un libro e di vedere nuovi cieli.
Così decide di partire per l’India nel Nord: un viaggio da improvvisare ogni giorno, in solitaria, coi tempi lenti di chi vuole conoscere un luogo davvero e forse l’occasione per scrivere il suo libro di cui conosce la fine, ma non l’inizio. L’istinto lo porta in luoghi che non aveva programmato di visitare e gli fa incontrare persone che lasceranno un segno indelebile nella sua nuova vita. Tra questi un misterioso scrittore, Leo, che assomiglia moltissimo a Lorenzo e ha scritto un libro a cui manca il finale, il libro perfetto.>>
Le vite fragili e confuse dei Ragazzi di carta
Se dovessi scegliere due parole per definire “Ragazzi di carta” di Marco Mazzanti (Editore Le Mezzelane) sceglierei “malinconico” ed “evanescente”.
Malinconico, perché è il sentimento che pervade e traspare nel mosaico di racconti e poesie che compongono il libro e che tratteggiano vite, anzi stralci di vite, un po’ confuse, smarrite, malinconiche – appunto – di uomini e donne, giovani e già più adulti. Gente del nostro tempo così confuso e sgualcito.
Evanescente, perché sono tracce di tante vite che si intrecciano per un attimo, ma è sufficiente per entrarci dentro e “sentire” la fragilità dei personaggi, quasi fossero davvero come i ragazzi di carta del titolo.>>
Un romanzo trascinante seguendo il volo del falco ghibellino
Stella è una giovane insegnante di lettere che si trova in una situazione delicata: l’amata casa di famiglia rischia di essere venduta a causa dei debiti e questo spezzerebbe il cuore della madre che in quel luogo ha vissuto anni felici col marito mancato da poco tempo.
Le viene in aiuto un editore amico di famiglia: la aiuterà a riscattarsi dai debiti se lei , in cambio, scriverà un romanzo.
Stella accetta la sfida e dà vita a Gemma, fanciulla medioevale appartenente a una nobile famiglia di Acquapendente che incarna tutto ciò che Stella non riesce a essere: coraggiosa, decisa, emancipata, anticonformista.>>
I punti e gli interrogativi della vita raccontati da Manuela Bonfanti
Quali sono i punti fermi – o che provano a esserlo – nella nostra vita di donne?“Trenta metri di libri o l’equivalente in chili” possono …
Zanne di Piero De Fazio: un thriller nerissimo
L’ispettore Pietro De Falco è un poliziotto che crede davvero nel proprio lavoro, ci mette impegno e dedizione anche a costo di scontrarsi con i …
L’elogio del barista: le rilessioni utili e ironiche della psicoterapeuta Caterina Ferraresi
È chiaro fin da titolo e sottotitolo che questo libro affronta l’argomento psicanalisi in modo leggero. Attenzione: leggero, non superficiale.Uno dei segreti forse più importanti …
La Bologna meravigliosa di Cristina Orlandi
“Bologna meravigliosa” non è una delle tante guide turistiche più o meno approfondite dedicate alla città felsinea, piuttosto può essere definita una guida emozionale, un percorso narrativo – il libro raccoglie 36 racconti – alla scoperta delle suggestioni del capoluogo emiliano.
Cristina Orlandi miscela sapientemente ricordi personali e storie immaginarie facendoci conoscere il carattere dei bolognesi, il loro dialetto, le loro consuetudini.
Tra giallo e ricostruzione storica la vicenda di Vittorio Meano
Vittorio Meano era un architetto piemontese vissuto tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, sconosciuto in Italia, ma che – emigrato in Argentina – progettò a Buenos Aires il Palazzo del Congresso e il Teatro Colón – celebre per la sua acustica perfetta – e il Palazzo legislativo di Montevideo.
Una figura interessante per il contributo che i suoi edifici diedero all’architettura di quegli anni, ma anche avvolta nel mistero, poiché morì assassinato al culmine della carriera a 44 anni.