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A proposito di Faremo foresta, il nuovo libro di Ilaria Bernardini.
Ci avete fatto caso? Quando dobbiamo affrontare qualcosa di doloroso, oppure una qualsiasi prova verso la quale non sentiamo di avere le risorse o l’energia sufficienti per risolverla, ecco che la vita ci affianca in dono una persona a cui appoggiarci, o ci mette tra le mani una risorsa inattesa a cui attingere, perché il “fare” aiuta tantissimo a sbrogliare i nodi emotivi a cui sembra non ci siano soluzioni.
Sembra proprio questo l’intento di Ilaria Bernardini nel suo “Faremo foresta”, un titolo bellissimo per un libro che entra a piccoli lievi passi in un argomento così delicato e fragile. La vita è una partita a scacchi, lo sappiamo. Sulla scacchiera di Anna la partita è assai difficile, così come è tratteggiata dall’autrice noi nelle sue pagine.
Mentre la protagonista è alle prese con il suo matrimonio giunto al capolinea e con il suo timore che il figlio piccolo diventi ostaggio delle inevitabili ripercussioni, si trova forse non per caso a dover affrontare il malore di Maria: un aneurisma che la porterà a sfiorare la morte.
Entrambe si prenderanno cura una dell’altra, del loro dolore e delle loro paure ed entrambe si prenderanno cura di un terrazzo con delle piante in vaso. Inizialmente spoglio e arido, piano piano, grazie all’esperienza di Maria e alla dedizione dell’inesperta Anna, sarà proprio questo giardino che, tornando alla vita, regalando germogli e fiori, porterà anche la loro a germogliare e fiorire.
il bello arriva sempre: la Natura ce lo mostra ogni primavera.
Il bello arriva sempre, anche se non ci crediamo più: la Natura, ogni primavera, ce lo mostra.
Un paio di anni fa ho accettato l’ennesima sfida con me stessa: ho creato un orto ornamentale in vaso sul mio terrazzo.
Il tempo passato a pensare all’abbinamento nello stesso vaso tra piante ornamentali e piante orticole come Fragole e Alisso bianco, Pomodori e Gerani variegati, Zinie arancioni e Peperoni gialli, Menta variegata e erba cipollina, è stato appagante tanto quanto realizzarlo.
Ma l’abbinamento vincente è stato quello di associare le emozioni al lavoro delle mani. Mentre potavo e innaffiavo, estirpavo erbacce, raccoglievo pomodorini e fragole, mi accorgevo che stavo sorridendo e si sa: il sorriso permette all’anima di respirare. Chiunque o qualunque cosa ti faccia sorridere, ti salva la vita.
In queste pagine raccontate in modo delicato ed empatico, ci rendiamo conto che, mentre sostiamo tentennando su una casella di questo immenso percorso che chiamiamo vita, ci sono persone che ci prendono sottobraccio per sostenerci mentre ci accingiamo a percorrere un tratto di strada accidentata o uno strapiombo pericoloso. Sono le stesse che ci costringono a guardarci dentro per estrarre, goccia a goccia, la forza e le risorse che proprio non riusciamo a vedere.
Spesso, siamo troppo presi a cercare il Sole e non ci accorgiamo che anche la Luna ha una sua bellezza innata.
Siamo circondati da tante Anna e da tante Maria. Le persone che hanno sofferto, le riconosci subito: sono quelle che, in uno sguardo, sembrano custodire tutta la bellezza esistente in Natura; quelle che da qualunque lato le guardi, non puoi non vedere l’immensità che si portano dentro.
In questo libro Ilaria Bernardini parla a tutte quelle persone che la vita mette in ginocchio. Vivere, lo sappiamo bene, è un esercizio quotidiano di equilibrismo, facciamo attenzione a non inciampare e a non scivolare ma, mentre guardiamo dove mettere il piede, non possiamo fare a meno di tenere bene a mente quanto di bello c’è in questo mondo che stiamo attraversando.
Questo insegnamento ci ricorda che nonostante la sofferenza, dobbiamo dedicare un pò di tempo e energia per prenderci cura della piccola parte del mondo che abitiamo.
Tocca a noi coltivare il bello che ci sta attorno, così da poter ospitare insetti, farfalle e uccelli sui fiori che abbiamo amorevolmente e sapientemente coltivato nella nostra vita. Perché, come scrive l’autrice “Many happy returns”, dice Mr. Bharat. Una frase che si usa nei compleanni in India e che non avevo ascoltato mai prima. “Torna tante volte felicemente”. “Incarnati molte altre volte”, nelle future vite, felicemente. Mi sembra più azzeccata del nostro “Tanti cari auguri”.
Lo dico ogni volta quando, china sui miei vasi, vedo una farfalla posarsi sui fiori: “torna tante volte felicemente”.
Per Bookavenue, Marina Andruccioli
il libro:
Ilaria Bernardini,
Faremo Foresta,
Mondadori,
ed. 2018 pp. 190
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