Fuori pronostico la vittoria di Rossella Pastorino. Raro che accada ma è accaduto altre volte al Campiello: il meno votato della Giuria dei Letterati diventa il primo per la giuria popolare dei trecento ( quest’anno 278, per la precisione).
È successo anche per la 56ª edizione, con la vittoria piena dell’autrice (167 voti)de Le assaggiatrici (Feltrinelli). Un’opera inquietante, ambientata nella Germania del 1943, in un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Un gruppo di donne, fra cui Rose, la protagonista, deve assaggiare il cibo del Führer, che teme di essere avvelenato.
Seguono: Francesco Targhetta con Le vite potenziali (42 voti, Mondadori) che era arrivato penultimo: Helena Janeczeck, già vincitrice del Premio Strega (29 voti, La ragazza con la Leica (Guanda); Ermanno Cavazzoni, autore de La galassia dei dementi(25 voti, La nave di Teseo); Davide Orecchio con Mio padre la rivoluzione (15 voti, minimum fax).
Nella bella serata finale, si guadagna i primi applausi Elettra Solignani, diciottenne veronese, vincitrice del Campiello Giovani 2018. Il merito va al suo racconto Con i mattoni, storia di un’anoressia scandita dalle lettere dell’alfabeto. «Colpisce — nota la Giuria, presieduta dall’ex magistrato Carlo Nordio — la capacità di descrivere, apparentemente dall’interno, uno dei più gravi e sconvolgenti problemi dell’adolescenza».
Il Premio dedicato agli scrittori in erba giunge quest’anno alla 23ª edizione, con prospettive sempre più ambiziose. Non è casuale, infatti, la presenza al Teatro La Fenice del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, coinvolto dagli industriali veneti nel progetto di sostegno e diffusione della scrittura e della letteratura. «Noi siamo imprenditori, non letterati — spiega il presidente Matteo Zoppas — e dunque, per dialogare su iniziative concrete, abbiamo bisogno che al tavolo del nostro progetto sieda il rappresentante della massima istituzione culturale».
L’Autrice
Nata a Reggio Calabria nel 1978, vive e lavora a Roma
Cresciuta in Liguria, a San Lorenzo al Mare, si è trasferita a Roma nel 2002 e ha esordito nella narrativa nel 2004 con il racconto In una capsula all’interno dell’antologia Ragazze che dovresti conoscere.
Nel 2007 è uscito il suo primo romanzo La stanza di sopra vincitore del Premio Rapallo nella sezione Opera Prima, del Premio Città di Santa Marinella e tra i 13 finalisti del Premio Strega.
Ha in seguito pubblicato altri 3 romanzi (di cui Il corpo docile, vincitore del Premio Penne-Mosca 2013 e Le assaggiatrici, già vincitore del Premio Pozzale Luigi Russo e del Premio Rapallo, un saggio, la pièce teatrale Tu (non) sei il tuo lavoro all’interno di Working for paradise e ha curato alcune opere della scrittrice Marguerite Duras.