Così il portavoce dell’Accademia:
“per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo della vita durante l’occupazione “
Patrick Modiano, nato nel 1945 a Boulogne-Billancourt, è uno dei più importanti narratori francesi contemporanei. Con Rue des boutiques obscures, nel 1978 ha vinto il Goncourt. Autore di numerosi romanzi e racconti, tra cui, tradotti in italiano, Dora Bruder (Guanda), Sconosciute, Bijou , Un pedigree (Einaudi) e Nel caffè della gioventù perduta (Einaudi). Nel 2012, sempre per Einaudi, ha pubblicato L’orizzonte.
Figlio di un ebreo francese di origini italiane e di un’attrice belga di etnia fiamminga. Studia in haute-Savoie, e successivamente in un liceo parigino dove avrà come insegnante di Geometria Raymond Queneau. L’autore di Zazie nel metrò e de I fiori blu è amico della madre di Patrick, e diverrà anche amico suo. Introdotto da Queneau al mondo delle lettere, Modiano incontra l’editore Gallimard, che nel 1967 pubblicherà il suo primo romanzo, La Place de l’Etoile. Grazie a quella prima prova, il giovane scrittore si aggiudica il Premio Roger Nimier. All’attività di narratore affianca quella di documentarista (lavorerà per Carlo Ponti) e di paroliere (per Françoise Hardy). Scrive anche sceneggiature per il cinema, e fra i registi coi quali collabora si contano Louis Malle e Patrice Leconte. I suoi romanzi,sono spesso ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e si strutturano attorno al tema dell’altro, dello sconosciuto. Modiano attinge questa vena alla vicenda piena di ombre del padre. Questi era un ebreo, vittima del Nazismo, che si dimostrò disposto a compromessi terribili per sopravvivere: sfuggì alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste. Nel 1978 il romanzo Rue des boutiques obscures gli assicura il Premio Goncourt. Negli anni successivi approfondirà i temi a lui cari e affinerà la propria poetica grazie a una serie di romanzi dedicati a figure femminili che sono vissute durante gli anni bui della guerra, e alle cui vite dimenticate egli cerca di offrire il risarcimento della memoria. A questo filone appartengono Dora Bruder e Des inconnues, rispettivamente del 1996 e del 1999.
Alcuni suoi libri. Tra breve pubblicheremo la sua intera bibliografia
Si ritrovano in questo libro l’universo concentrato di Modiano, i suoi silenzi e ricerche, la scrittura tersa e come tesa su un filo, la musica delle parole. E si incontrano (e si ritrovano in un appuntamento non detto che come la tela di un ragno ti cattura di libro in libro) personaggi affascinanti e misteriosi: silhouette inquiete e fragili sempre cosí incerte di avere veramente diritto di stare al mondo. Sempre alla ricerca di qualcosa, fosse anche un semplice cenno fra la folla.
Louki è una giovane donna affascinante e misteriosa che non è veramente se stessa se non nel momento in cui fugge. Pierre Caisley è l’investigatore che la cerca e che decide di lasciarla andare. Roland la ama, ma può vivere insieme a lei solo nelle «zone neutre». Giovani alla deriva ancorati a un’eterna giovinezza e a un presente senza fine. La vita riprende però sempre il sopravvento in una Parigi enigmatica e ipnotica nella sua esattezza topografica. Tutto sembra ricominciare esattamente come prima. Ma, forse, non per Louki.
Un film pieno di personaggi affascinanti e bizzarri, che il bambino osservava da lontano, perso nei suoi sogni.Patrick Modiano ricostruisce un’infanzia vissuta sotto la stella dell’assenza e dell’estraneità, mentre il mondo scorreva sullo sfondo, come in un vecchio film.