Abbiamo chiesto alla scrittrice Romana Petri di consigliare a suo insidacabile giudizio una guida al primo libro per neo lettori seconda le categorie di seguito indicate.
Diceva Antonio Tabucchi: «Piuttosto che leggere un brutto libro, meglio sdraiarsi sotto un cielo e guardare le nuvole o le stelle». Il problema, però, è che chi non legge nemmeno si mette a guardare il cielo, resta semplicemente un non lettore. Da insegnante per stimolare i ragazzi alla lettura facevo delle gare. Proponevo nomi di scrittori italiani, almeno una quarantina, loro sceglievano un titolo, lo leggevano e scrivevano una recensione. Quando tutti erano pronti si dedicava una lezione di due ore alla lettura dei testi, poi i ragazzi votavano e alla recensione migliore io, di tasca mia, offrivo un libro. Era un approccio che aveva grande successo e posso dire con una certa soddisfazione di aver creato lettori abbastanza forti, che ancora oggi mi scrivono e mi raccontano cosa stanno leggendo. Di non lettori nel nostro paese ce ne sono molti e allora cerchiamo di buttare giù uno schema ragionato, dividiamoli per categorie e capiamo quale libro potrebbe accendere la luce della passione letteraria. E cominciamo dai più semplici, dalla tabula rasa anagrafica.
BAMBINI Ai bambini piace l’immedesimazione, specialmente oggi che vivono di immagini. E allora torniamo a Jack London. Se da bambino ti innamori di lui, la lettura non la abbandoni più. Più che Il richiamo della foresta (bellissimo), io proporrei Zanna Bianca. Epica dell’odio e dell’amore. Tutta la cattiveria riservata al povero animale da parte degli uomini e che da un uomo viene risarcita. Il bene che trionfa, e su tutto, la magnifica figura di Zanna Bianca, il mezzo lupo dall’anima candida proprio come le sue selvagge zanne. Il libro di uno dei più grandi scrittori del mondo.
RAGAZZI Ai ragazzi piace l’avventura, la ribellione, il mondo dei giovani contro quello degli adulti. Chi meglio di Tom Sawyer del grandissimo Mark Twain maestro di umorismo e di morale? Romanzo che finisce in modo sospeso, perché come disse l’autore «quando si scrive un romanzo per adulti si sa precisamente in che punto fermarsi, nel caso di un ragazzo ci si ferma dove si può». Altra proposta Il visconte dimezzato di Italo Calvino. Ancora la divisione tra Bene e Male, ma stavolta non alla Jekyll e Hyde, il Visconte è diviso in due in modo che anche il Bene si ritrovi da solo. Col risultato che entrambi, il buono e il cattivo, suscitano ostilità e antipatia. Solo fondendosi formano un uomo vero. Un po’ come Pinocchio.
CASALINGHE A questa età cominciare a leggere diventa più difficile. Ci vuole un romanzo robusto ma abbordabile. È necessaria la scrittura universale che sa celare le complessità. Niente di meglio di Madame Bovary di Flaubert. Una campagnola sognatrice che attraverso i romanzi sentimentali aspira all’amore assoluto e inossidabile. Il sogno che pure molte casalinghe non hanno realizzato. Anche il non lettore adulto deve essere preso per immedesimazione, deve seguire le pagine vedendole, entrarci dentro. La bellezza discreta di Emma, la donna abbastanza comune, l’eccesso dei suoi sogni. E anche qui, ognuno può tirare le sue somme. Meritava di morire? Ha fatto bene ad avvelenarsi? Il povero marito era davvero così povero? Non poteva che essere un uomo a dipingere una donna in modo così tremendo. E poi la nuova lettrice potrebbe passare a quell’altro capolavoro che è Emma di Jane Austin. E il gioco è fatto.
TIFOSI Difficilissimo far leggere questa categoria. Ossi duri. Ci vuole solo il calcio. E allora bisogna orizzontarsi sul presente, mettere sotto l’albero il commovente libro di Gianfelice Facchetti Se no che gente saremmo (giocare, resistere e altre cose imparate da mio padre). Qui si punta al cuore, all’anima, allo stomaco e alle vene. È la storia del grande giocatore, certo, ma è soprattutto la storia di un grande padre, di un legame padre-figlio che rasenta l’epica. C’è il calcio italiano, ma sembra di leggere di Ettore e del figlioletto Astianatte, del momento in cui il padre smette di essere eroe e guerriero ed è solo padre, fino alla fine. Questo libro lo ameranno. Magari dopo potrebbero leggere qualcosa del grande Fernando Acitelli che sul calcio e i giocatori ha scritto tanto.
VIDEODIPENDENTI Questa è una fascia quasi impossibile. Come si inserisce un libro nella vita di uno così? Chi sta sempre davanti alle immagini che tipo di comunicazione potrà mai avere con le persone? Ci saranno silenzi lunghi, nessun divertimento. Allora niente romanzi, per loro impacchetto Ridere, ridere, ridere ancora dello psicologo Danilo Camillocci e della psichiatra Monica Vella che raccontano dei loro pazienti tristi che si lamentano di «non ridere più come una volta». E poi, eccolo che arriva, proprio alla fine del libro, il personaggio televisivo per il videodipendente che così non si sentirà solo in mezzo alle parole scritte e forse ci riproverà pure a leggere ancora: un’intervista a Serena Dandini. La donna intelligente e simpatica che della comicità e del riso ha fatto un’arte e un lavoro.
l’Autrice
Romana Petri è nata a Roma. Attualmente vive tra questa città e Lisbona. Editrice, traduttrice e critica letteraria, collabora con «Il Messaggero» e «La Stampa». Considerata dalla critica come una delle migliori autrici italiane contemporanee, ha scritto, tra romanzi e raccolte di racconti, nove libri. Ha ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti, tra i quali, il premio Mondello, il Rapallo-Carige e il Grinzane Cavour. È stata inoltre finalista del premio Strega. Tra le sue opere ricordiamo, «Alle Case Venie» (Marsilio, 1997), «I padri degli altri» (Marsilio, 1999), «La donna delle Azzore» (Piemme, 2001), «Dagoberto Babilonio, un destino» (Mondadori, 2002), «Esecuzioni» (Fazi, 2005), «Ovunque io sia» (Cavallo di Ferro, 2008), «Ti spiego» (Cavallo di Ferro, 2010) e «Tutta la vita» (Longanesi, 2011). Le sue opere sono tradotte in Olanda, Germania, Stati-Uniti, Inghilterra, Francia e Portogallo.