Le ultime vicende politiche, in particolare quelle relative alla Regione Lazio, ci fanno capire che la politica italiana ormai è arrivata al punto critico dell’indice di credibilità, oltre il quale c’è un irreversibile “non ritorno”.
< Non tutti i politici agiscono allo stesso modo, ma purtroppo i disonesti prevaricano sugli onesti che non sempre hanno la volontà o il coraggio di denunciare i loro “colleghi di lavoro” che, volendo tutelare solo i propri interessi, arrecano danni morali e materiali alla intera collettività. Non è tollerabile! Occorre che la politica torni ad essere il carburante del motore della nostra nazione, senza che costantemente si debbano aggiungere additivi per migliorarne la qualità, nei momenti in cui il numero degli ottani è basso, costringendo la “macchina Italia” a fermarsi e ripartire con affanno.
A novembre 2011 la macchina Italia era in panne, perché, come da noto vizietto, il distributore erogava benzina con basso contenuto di ottani, ma noi ne eravamo all’oscuro, la pagavamo per buona, il gestore, riconoscibile dalla sua bandana da giovane rampante, però continuava a rassicurarci: non vi preoccupate la benzina è buona, vedrete che arriverete sempre a destinazione, e siate certi che la vostra auto avrà una vita più duratura di quelle estere (in particolare di quelle tedesche e francesi)!
Ma all’epoca non siamo arrivati a destinazione perché la macchina si è rotta, differentemente da quanto era stato assicurato.
C’è voluta una buona squadra di meccanici per mettere in sesto la vettura, ma purtroppo i pezzi di ricambio del motore non c’erano, e allora, non “potendo perder altro tempo” nel chiedere ai ceti alti della popolazione un contributo a fondo perso per le riparazioni, sono andati nei quartieri popolari a recuperare i pezzi necessari per mettere in sesto la macchina Italia ormai agonizzante, li hanno presi dalle auto in sosta di operai ed impiegati.
Ritornando alla vicenda Lazio, la Polverini dice di non aver colpe in questa vicenda? Benissimo, almeno una c’è l’ha: essere il presidente della regione e pertanto responsabile in primis di ciò che avviene nell’ambito di questa Istituzione. Ha fatto bene a dimettersi anche se con ritardo, tutti in simili situazioni dovrebbero prendere armi e bagagli e togliere il disturbo! Da questo scandalo, che molti già avranno additato come “lennesimo di Roma ladrona”, in questi giorni è emerso che: in base ad una legge del 1995, mai abrogata, Fiorito & C. potranno andare in pensione a 50 anni con 4.200 euro al mese! La domanda che si pone la gente comune è: perché Monti e la Fornero non mettono le mani su queste situazioni? Forse perché la Merckel non glielo ha ancora chiesto, magari ancora non conosce questa situazione.
E’ ora di finirla cari professori-meccanici, smettetela di caricare di tasse e balzelli i cittadini comuni, escluso il ceto alto e la classe politica, che vi serve, altrimenti già sareste tutti a casa. Il cambiamento del mal costume italiano deve avvenire coinvolgendo tutti. Come è possibile che buona parte dei pensionati non arrivano a fine mese, che i giovani non trovino lavoro e poi
vogliamo parlare della vicenda degli esodati?
Questa è una questione davvero ridicola, come lo sono coloro che hanno consentito che tutto ciò potesse accadere.
Centinaia di migliaia di persone senza pensione e senza lavoro, che da mesi combattono per un diritto a loro negato da un governo frettolosamente messo su e da una classe politica che non ha voluto, nel passato, fare le riforme necessarie per dare maggior respiro alla nazione, e che adesso pretende immediatamente da questo governo l’attuazione di leggi antipopolari, che loro non hanno voluto mai fare per non perdere consensi. L’occasione per sanare questa vicenda, sarebbe stata l’approvazione della proposta di legge 5103 che attualmente “è parcheggiata” alla Camera. Una proposta voluta e firmata da tutti i partiti, che non va avanti perché qualche deputato ha convinto i vertici del suo gruppo parlamentare, che questa proposta potrebbe essere una controriforma alla riforma Fornero, ma non è così.
E’ venuto il momento che tutti, e dico proprio tutti, da destra a sinistra, dalle istituzioni centrali a quelle territoriali, si mettano le mani o le corte braccia sulla coscienza e diano prova di maturità politica e di alto senso di responsabilità, inviando un segnale forte alla nazione, perché non è possibile gestire il denaro pubblico come il proprio, sottraendolo sistematicamente alla collettività, e, come per il caso degli esodati, facendo girar voce che i soldi per la copertura finanziaria della pdl 5103 non ci sono e pertanto queste persone devono tribolare per il resto della propria esistenza. Tutti i cittadini, esodati e non, sono stanchi di queste continue affermazioni, se in Italia è consentito rubacchiare per i propri fini, di sicuro non politici, allora si rubacchiasse in giro anche per risolvere gli attuali problemi sociali che affliggono soltanto i cittadini comuni e non le classe politica e tecnica che ci governa.
E sulla scia dell’Inno di Mameli, in particolare dalla strofa “Fratelli d’Italia, l’Italia sé desta… “, che da ognuno di noi, politici e non politici, parta la riscossa necessaria per dare quell’inversione di rotta che consenta un cambiamento di mentalità e di costume, perché le regole esistono e vanno rispettate da tutti nell’interesse generale di una società a cui tutti noi, quando fa comodo apparteniamo. In questa metamorfosi necessaria, ognuno deve fare la sua parte in base ai compiti dettati dalle proprie funzioni. Si dia di nuovo alle Organizzazioni Sindacali il ruolo che gli compete in questa fase di rinnovamento, perché la voce dei cittadini e dei lavoratori non devono giungere al Governo dal Parlamento, ma dal Sindacato a cui Monti “tappandogli la bocca”, ha negato nell’ultimo anno di contribuire, con la concertazione, alla stesura di riforme di alto impatto sociale, come quella sulle pensioni che ha provocato la problematica degli esodati, da cui la Fornero non sa ancora come uscire del tutto.
Nella speranza che prossimamente, almeno agli esodati venga data giustizia, grido ai quattro venti: Forza Italia, ce la farai, hai superato tempi peggiori, anche con l’apporto… dei Sindacati!
Francesco Mazzini da politcamente corretto