“… La tigre stava per riprendere lo slancio per gettarsi sui cacciatori, ma Sandokan era lì. Impugnato solidamente il kriss si precipitò contro la belva e prima che questa, sorpresa da tanta audacia, pensasse a difendersi, la rovesciava al suolo, serrandole la gola con tale forza da soffocarle i ruggiti.
– Guardami! – disse – Anch’io sono una Tigre! –
Poi, rapido come il pensiero, immerse la lama serpeggiante del suo kriss nel cuore della fiera, la quale si distese come fulminata.
Un urrah fragoroso accolse quella prodezza.
Il pirata uscito illeso da quella lotta, gettò uno sguardo sprezzante sull’ufficiale che stava rialzandosi, poi volgendosi verso la giovane lady, rimasta muta pel terrore e per l’angoscia, con un gesto di cui sarebbe andato altero un re, le disse:
– Milady, la pelle della tigre è vostra… ” [segue ]
Chi non ricorda Sandokan la mitica tigre della Malesia?
Anche questo telefilm arriva da un bellissimo classico:” Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari che oggi vi presenterò, ricordando il centenario della scomparsa di questo grande romanziere che visse e creò, senza mai muoversi dalla scrivania, un genere di romanzi di viaggio e avventura che rappresenta l’iniziazione alla lettura per giovani, un po’ di tutti i tempi.
Definire la trama di questo grande libro, avvincente, è davvero riduttivo …
Siamo nel 1849.
Precisamente è 20 dicembre 1849 quando Sandokan, capo delle Tigri dì Mompracem, una banda di pirati che prende il nome dall’isola su cui si rifugiano: “uomini coraggiosi fino alla pazzia“, che farebbero qualsiasi cosa per il loro capo, è in attesa di incontrare il suo vecchio amico, il corsaro portoghese: Yanez de Gomera. Durante l’incontro Yanez racconta di essere stato molto colpito da Lady Marianna Guillonk, la figlia di un lord inglese e madre italiana, soprannominata “la Perla di Labuan”, per il niveo colore della sua pelle tanto dolce le quanto spietato invece è il padre colonialista acerrimo nemico della «Tigre della Malesia», perchè il principe-pirata spodestato dagli inglesi riconosce in lui l’infido “Rajah Bianco” che ha sterminato tutta la sua famiglia.
Sandokan , affascinato dal racconto e la descrizione del fedele Yanez sulla :”meravigliosa fanciulla dai capelli biondi come l’oro, gli occhi piú azzurri del mare, le carni bianche come l’alabastro ” vuole conoscere questa creatura di straordinaria beltà e dolcezza. Questa occasione non tarderà ad arrivare, quando, caduto in mare e ferito, naufragherà nella desertica isola di Labuan dove verrà salvato, proprio, dal terribile Lord Guillonk che lo scambia per un nobile locale e curato nella sua dimora.
Il pirata, finge di essere un principe del Borneo conquistando l’amicizia di James Guillonk e naturalmente l’amore di Marianna, completamente ammaliata dallo sguardo e la fierezza del pirata malese. Durante una caccia alla tigre, il barone Rosenthal, disgraziatamente, riconosce la vera identità di Sandokan. Riesce a fuggire senza Marianna che viene nel frattempo promessa sposa proprio al barone Rosenthal.
Per salvare Marianna dalle grinfie del barone, il pirata organizza una spedizione a Labuan per prenderla con sé definitivamente e così dopo aver affrontato mille peripezie, pericoli e avventure
tra cui una violenta tempesta e una lotta furiosa contro gli uomini di Lord Guillonk, arriva a Labuan utilizanno l’amico Yanez come spia travestito da soldato riuscendo finalmente a liberare la dolce e amata Marianna.
A Mompracem, Sandokan si sposa con Marianna ma, poco dopo, i due sono costretti ad affrontare un’altra battaglia dove vista la superiorità delle forze nemiche vengono sconfitti e Sandokan con Marianna catturati ma la grande “Tigre della Malesia” fintosi morto riesce a fuggire e con i pochi rimasti riesce nuovamente a liberare l’amata.
Il finale del romanzo richiama incredibilmente a come morì Emilio Salgari.
Un’analogia tra il personaggio Sandokan e l’autore Emilio che fa riflettere sul legame autore-personaggio, dove finisce l’uno e inizia l’altro …
La vita di Emilio Salgari finì drammaticamente con un suicidio (come fu per suo padre) straziato dal ricovero in manicomio della moglie.
Come vi dicevo, questo incredibile classico termina con un’invocazione di Sandokan che rivolta alla dolce moglie Marianna esclama: “… la Tigre è morta e, per sempre!”
L’autore
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri ( clicca sopra il nome per conoscere la biografia )
SCHEDA TECNICA:
Titolo: Le Tigri di Mompracem
Autore: Emilio Salgari
Editore: Mondadori
Prima edizione: 12/04/2011
Codice EAN: 9788804605690
Formato: rilegato
Pagine: 352
Prezzo indicativo: € 18,00
Età di Lettura: (9+)
Grazie Maddalena è una passione, per me leggere e farlo per voi mi onora ,-)
Isa è sempre bellissimo leggerti!!!!!!!!!!!
grazie :- )
“… la Tigre è morta e, per sempre!” da pelle d’oca.