Repubblica ha pubblicato un interessantissimo articolo sul profilo stilato da Istat sul lettore italiano. Donna, laureata, del Centro-Nord: è il ritratto del “lettore-tipo” secondo l’Istituto di ricerca, che ha pubblicato il rapporto annuale sulla lettura dei libri in Italia. E se è diffusa l’opinione che i giovani leggano poco, i dati dell’Istituto italiano di statistica dicono il contrario: i bambini e i ragazzi sono divoratori di pagine – il picco maggiore è tra gli 11 e i 14 anni – e il problema è proprio la disaffezione al libro a mano a mano che passano gli anni. Tuttavia, leggere nel tempo libero sembra piacere sempre di più agli italiani. Rispetto alll’anno precedente, nel 2010 l’Istat registra infatti un aumento della quota dei lettori di libri dal 45,1% al 46,8%. Tradotto in cifre, 26 milioni e 448 mila persone dai sei anni in su dichiarano di aver letto, per motivi non strettamente scolastici o professionali, almeno un libro nei 12 mesi precedenti. Nel complesso, diminuiscono leggermente le differenze di genere, mentre si allarga il divario territoriale e sociale.
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