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Un viaggio tra le pagine con l’Atlante tascabile delle isole remote

La prima cosa che mi ha colpito di questo piccolo libro prezioso, l’Atlante tascabile delle isole remote di Judith Schalansky, è stata la copertina giallo arancione che fa contrasto cromatico con i bordi delle pagine colorati di blu. La seconda è stata il sottotitolo: Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò. L’ho aperto, sfogliato, e mi sono soffermata sulle affascinanti cartine che racchiude. Doveva essere mio! Il mio sesto senso bibliofilo non mi ha deluso e ho letto il libro tutto d’un fiato come se fosse un romanzo giallo. Avrei potuto gustarlo lentamente, un’isola al giorno. Ma mi ha coinvolto talmente che non ho resistito. Judith Schalansky, autrice anche delle illustrazioni, ci racconta senza inventarsi nulla – ciò di cui parla è tutto documentato – ma in forma narrativa, cinquanta isole sconosciute ai più, alcune piccole o piccolissime, che racchiudono storie appassionanti o strane.

 

Podcast. Storia della vita di Jackie McLean.

Alcuni jazzisti sono stati considerati degli alieni per tutta la durata della loro carriera. Pur suonando buona musica e presentandosi al pubblico regolarmente, non hanno mai fatto parte di varie consorterie musicali nè, tanto meno, appartenendo a gruppi di “influencer” di quelli cioè, che se la tirano esprimendo giudizi e opinioni sugli altri. No, questa gente ha fatto il proprio mestiere quasi in silenzio, quasi come un qualsiasi altro operaio che si alza presto la mattina per prendere il bus per la fabbrica.

La scomparsa di Inge Feltrinelli

 

“I libri sono tutto, i libri sono la vita”, ed è stata una vita circondata da libri, librai, editori, scrittori e lettori quella di Inge Schönthal Feltrinelli, Presidente della Casa editrice Giangiacomo Feltrinelli e icona della cultura del ‘900, che ci ha lasciati oggi all’età di 87 anni, la signora dell’editoria italiana che voleva cambiare, riuscendoci, il mondo con i libri. Avrebbe compiuto88 anni il prossimo 24 novembre. Era nata a Gottinga nel 1930, figlia di ebrei tedeschi immigrati dalla Spagna. Da giovanissima intraprende ad Amburgo la carriera di fotoreporter e giornalista. >>

La ragazza con la Leica di Helena Janeczek

Attraverso i ricordi degli amici più intimi di Gerda Taro, nome d’arte di Gerda Pohorylle, Helena Janeczek ricostruisce la breve vita della compagna del celebre fotografo Robert Capa. Gerda, animo ribelle e controcorrente, fu ella stessa fotografa e contribuì a creare il mito di Capa: se fosse vissuta oggi, sarebbe una bravissima esperta di marketing, perché fu grazie ai suoi suggerimenti – primo fra tutti quello di cambiare nome da Andrè Friedmann a Robert Capa – che il giovane ungherese, rifugiato politico a Parigi, seppe accrescere la propria notorietà e il proprio prestigio.

A Rossella Pastorino il premio Campiello 2018

Fuori pronostico la vittoria di Rossella Pastorino. Raro che accada ma è accaduto altre volte al Campiello: il meno votato della Giuria dei Letterati diventa il primo per la giuria popolare dei trecento ( quest’anno 278, per la precisione).
È successo anche per la 56ª edizione, con la vittoria piena dell’autrice (167 voti)de Le assaggiatrici (Feltrinelli). Un’opera inquietante, ambientata nella Germania del 1943, in un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Un gruppo di donne, fra cui Rose, la protagonista, deve assaggiare il cibo del Führer, che teme di essere avvelenato.
Seguono: Francesco Targhetta con Le vite potenziali (42 voti, Mondadori) che era arrivato penultimo: Helena Janeczeck, già vincitrice del Premio Strega (29 voti, La ragazza con la Leica (Guanda); Ermanno Cavazzoni, autore de La galassia dei dementi(25 voti, La nave di Teseo); Davide Orecchio con Mio padre la rivoluzione (15 voti, minimum fax).

La 56ma edizione del premio Campiello

 

L’appuntamento è per sabato 15 settembre 2018, al Teatro La Fenice di Venezia, con la finale della 56esima edizione del Premio Campiello. La cerimonia conclusiva del premio organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto verrà trasmessa in diretta televisiva su Rai 5 dalle ore 20.45 e in tutto il mondo attraverso Rai Italia, il canale Rai che si rivolge a decine di migliaia di spettatori in tutto il continente.

Tutte le mattine felici si assomigliano. Jonathan Safran Foer

Mettetevi comodi: ci vorranno dieci di minuti per arrivare a fondo pagina.

Leggo dal dizionario Sabatini: casa[cà-sa], sostantivo femminile, 1 Edificio a uno o più piani, di dimensioni e aspetto vari, adibito ad abitazione dell’uomo: c. popolare, signorile || seconda c….etc…, 2 Abitazione, residenza di un nucleo familiare: aprire, chiudere, cambiare c.; cercare, trovare c. || metter su c., andare ad abitare per proprio conto | fare gli onori di c…., etc…, nel gergo sportivo, disputare una competizione sportiva nella propria città o nella città della squadra avversaria || figg. abitare a c. del diavolo, fuorimano | sentirsi a c. propria, a proprio agio | portare a c. la pelle, sopravvivere, salvarsi dalla morte | a c. mia, secondo me, a mio parere | non sapere dove stia di c | c. comune, unione ideale di forze, di intenti, di principi politicamente vicini |, 3 La propria famiglia: saluti a c. || essere tutto c. e chiesa, di persona dedita esclusivamente alla famiglia e molto religiosa >>

Riprendiamoci la poesia: L’arte di essere fragili di Alessandro D’Avenia

Certi libri arrivano al lettore come in risposta a una preghiera. La preghiera può essere un giorno di sole o il momento più basso di un’esistenza, ma è sempre l’arte a esprimere il nostro indicibile. Succede anche per le preghiere di una società. “Ogni epoca concentra l’attenzione su alcune parole, ne è come ossessionata. Questo perché quest’epoca sta perdendo la cosa nominata e comincia ad avvertirne la mancanza”.
Se c’è una cosa che manca all’uomo in questo tempo di declino umano e spirituale, è la Poesia: quella bellezza che l’universo ha facoltà di osservare in se stesso tramite la vita. A questa preghiera dà risposta il libro-miracolo di Alessandro D’Avenia, ponendoci al cospetto di un poeta che forse non abbiamo saputo vedere: Giacomo Leopardi.