Gemelli, Dicembre 2010

   Tempo di lettura: 1 minuto

Giocare con la sabbia in dicembre non si può, ma ricordarsi della sensazione che procura è invece possibilissimo. Il caldo osceno della sabbia calda, il piacere di quella fresca che si nasconde poco sotto, quella che fa da cuscino ai piedi quando si entra in acqua e infine quella dalle mille forme quando si gioca con lei. Ecco che cosa devi fare: riportare nel tuo hic et nunc un’esperienza sensoriale passata, che ti servirà a capire che non sempre c’è bisogno di tutto il necessario davanti a te per costruire un pensiero.

 

Ricordo di una battaglia, Italo Calvino

I ricordi sono ancora là, nascosti nel grigio gomitolo del cervello, nell’umido letto di sabbia che si deposita nel fondo del torrente dei pensieri: se è vero che ogni grano di questa sabbia mentale conserva un momento della vita fissato in modo che non si possa più cancellare ma seppellito da miliardi e miliardi d’altri granelli. Sto cercando di riportare alla superficie una giornata, una mattina, un’ora tra il buio e la luce all’aprirsi di quella giornata. da anni non ho più smosso questi ricordi, rintanati come anguille nelle pozze della memoria.

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