Tim Winton, Cloudstreet

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   Tempo di lettura: 5 minuti

copertinaBello quanto la postorale americana di P.Roth, Tim Winton racconta la storia di due famiglie, i Pickles rovinati dalle scommesse di Sam e i laboriosi Lamb costretti a lasciare la vecchia casa e città alla ricerca di una nuova vita più fortunata.
Le loro vite inevitabilmente entrano in collisione nel momento in cui, per queste ragioni, si vedono costrette a condividere la grossa e fatiscente casa al numero uno di Cloudstreet. I Lamb, in fuga dalle conseguenze di un miracolo mal riuscito, si trasferiscono nella nuova casa con sei figli e una vacillante fede in Dio dove trovano i Pickles, da parte loro detentori di una cieca fede nell’imprevedibile ombra, cioè la fortuna, per la cui cronica assenza sono costretti ad affittare metà della vecchia dimora. Le due famiglie costituiscono un gruppo assai eterogeneo e per tre generazioni assistiamo ai fallimenti, al dolore, alla disperazione e alle piccole gioie che spingono tutti a non mollare.

Che dire, per esempio della vecchia cara quanto inquieta Dolly, moglie di Sam, che preferisce rimorchiare qualcuno al bar piuttosto che stare dietro alle alterne fortune del marito?, e loro tre figli che sembrano aver ereditato dal padre l’incredibile tendenza a cacciarsi nei guai? e i Lamb, convinti di essere stati abbandonati da Dio quando Fish, il loro figlio più vivace è annegato nel fiume ed è tornato alla vita grazie a un miracolo rimasto però incompiuto?
Delle volte l’esistere somiglia a una immensa quinta teatrale dentro cui si muovono personaggi e caratteri, che hanno un’anima, un’impronta irripetibile. Il sipario si tramuta allora in immaginazione, mentre illusione e realtà si danno il cambio, in una circolarità sconfinata che restituisce sogni e ossessioni, ipotesi e interrogativi, magie e crudeltà.
La stessa cosa accade nelle pagine di Tim Winton, dove anche il più piccolo dei personaggi rivela una capacità sconcertante di mettere a nudo la fibra intima della propria sensibilità, trascinandoci nel gorgo della sua anima, nel nero del suo dolore, in quel vento gelido che è abisso, viscere, inquietudine, ma che al tempo stesso non nega la speranza che qualcosa di grande e di risolutivo stia per compiersi nell’algebra complessiva della narrazione.
Cloudstreet è una storia complessa, già acclamata nel mondo, che racchiude al suo interno esperienze di uomini e donne apparentemente comuni, ordinari, e forse proprio in virtù di questo segretamente eccezionali, silenziosamente grandi.
Due famiglie, due storie differenti e parallele, due maniere poeticissime di narrare il dolore, il dramma, il desiderio di riscatto. L’autore trascina il lettore in quattrocento pagine di felice invenzione, accumulando fatti e situazioni, riunendo vicende, pensieri e punti di vista, dando alla scrittura traiettorie impensate, sottomettendola continuamente all’esigenza della resa interiore. E si rivela un maestro senza pari quando mette in atto la capacità di imbastire le fila del racconto, distribuendo gli eventi all’interno di una trama poliedrica, variopinta, tuttavia mai superficiale o imprecisa.
Winton conosce bene i tempi della vita e sa tramutarli in ritmi di scrittura, rivestendo l’impalcatura dei contenuti di una vitalità sognante, di una prosa semplice e vivace, fedele alla dimensione di un realismo magico, e dotata di quella capacità di sintesi che è al tempo stesso voglia di emozionare e attenzione all’essenziale.
Storia, storia pura, e parole che raccontano i fatti del cuore. Non c’è un solo rigo fuori posto, né una sola parola in eccesso. Cloudstreet colpisce soprattutto per la precisione del suo costrutto geometrico. Un romanzo in cui tutto è misurato, compatto, metricamente esatto (il merito va anche all’eccellente qualità della traduzione), e che lascia in chi lo legge la consapevolezza di non aver sprecato il proprio tempo.
Un grande affresco della vita, con tutti i suoi tempi, le piccolezze, i sogni, le ossessioni, le fatiche e i desideri.
Cloudstreet è più una casa, che una via: un edificio scricchiolante e pieno di fantasmi, un luogo pieno di voci, suoni e fantasmi la quotidiana lotta per la sopravvivenza vuol dire immergersi nella scrittura di Tim Winton, un narratore superlativo capace di raccontare la vita come se fosse un romanzo. O viceversa, come nel caso di Cloudstreet.

 

per BookAvenue, Franco Pavone

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