Revolutionary Road, romanzo dell’americano Richard Yates (1926-1992) pubblicato nel 1961 e ambientato nel 1955, è una seminale, spietata biopsia dei maligni tessuti patologici che covavano dentro le ridenti casette suburbane celebrate dal cinema americano e invidiate dal resto del pianeta.
La storia si apre con un apparentemente insignificante fiasco teatrale della filodrammatica di Revolutionary Road (una delle tante bedroom communities, ovvero le comunità residenziali attornianti l’agglomerato di New York), la cui portata travalicherà viceversa i circoscritti limiti dell’insuccesso amatoriale per divenire l’inatteso segnale tellurico del fallimento della vita di Frank Wheeler, di sua moglie April (attrice principale della filodrammatica), dei loro due bambini Jennifer e Michael. Vale a dire di una famiglia tra le più apparentemente invidiabili di Revolutionary Road (il nome, che si riferisce alla rivoluzione americana, è usato chiaramente in chiave ironica, non essendoci nella maniera più assoluta all’interno del comprensorio residenziale nulla di rivoluzionario, e viceversa molto di mortalmente conformistico, noioso, normale).