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Danilo Dolci, Ciò che ho imparato

«So che abbiamo appena iniziato ad apprendere che gli uomini possono davvero imparare solo se vogliono ricercare e sanno cercare anche insieme; e che purtroppo è sempre presente il rischio di dimenticare quanto si sa». Danilo Dolci (Sesana 28 giugno 1924 – Partinico 30 dicembre 1997). Nel decennale della sua scomparsa, la Mesogea è orgogliosa di pubblicare alcuni degli scritti più rappresentativi del pensiero e dell’opera di Danilo Dolci.

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Bioetica. Il libro di Ignazio Marino

copertinaIgnazio Marino, medico, senatore, candidato alla segreteria del Pd, mandato in libreria da Einaudi 
Pubblichiamo un estratto sul tema del testamento biologico dal capitolo
intitolato “Che cosa ne pensano gli italiani?”.

Dal 2006 ad oggi, ovvero da quando ho iniziato a dedicare parte del mio tempo allo studio del testamento biologico, ho seguito con attenzione l’orientamento degli italiani attraverso numerose ricerche e indagini demoscopiche, realizzate tra la popolazione in generale ma anche all’interno di gruppi di persone selezionate sulla base della loro professione, religione, appartenenza geografica, livello sociale e culturale. Vi è un dato che rimane costante nel tempo e che risulta sempre identico in tutte le indagini: la stragrande maggioranza degli italiani è convinta che le decisioni su come affrontare le terapie nelle ultime fasi della vita debbano spettare all’individuo, a nessun altro. I cittadini conoscono bene i termini della questione, sono consapevoli dei propri diritti e non intendono rinunciarvi.

Come la musica cambia il corpo 2

Un interessante cambio di prospettiva sulla musica e sulle sue influenze si legge con l’uscita del libro “La rivolta dello stile” che il giornalista Pierfrancesco Pacoda ha scritto con il sociologo e antropologo Ted Polhemus. La musica è il linguaggio per eccellenza delle culture giovanili. Espressione di un confuso supermarket dello stile, definisce oggi i confini, sottili, delle comunità, e ha sostituito così l’appartenenza a un’etnia basata sulle radici e la tradizione. Fenomeno sempre più al centro della cultura delle metropoli, dove i ragazzi fondano la loro identità proprio sui suoni nei quali si riflettono.

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Piero Bevilacqua, Miseria dello sviluppo

foto autore Se qualcuno è ancora convinto che la soluzione ai problemi del mondo contemporaneo sia la crescita economica farà bene a leggere l’ultimo lavoro dello storico Piero Bevilacqua, Miseria dello sviluppo, da qualche tempo in libreria per Laterza.

Il libro muove da una dissacrante critica dell’economia, il sapere fondamentale che sta alla base delle attuali società. Bevilacqua ne mette in crisi la pretesa stessa di razionalità, dimostrando l’assurdità di una scienza che pretende di operare in modo del tutto fuori contesto dal tempo e dallo spazio.

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Magistratura senza Magistero

copertinaStefano Livadiotti
Magistrati, L’ultracasta
Bompiani

Tutti i segreti di Vostro Onore e del suo Eldorado di privilegi. I meccanismi di carriera a prova di somaro. L’assenteismo da uffici del catasto. Gli stipendi, le indennità e i gettoni da nababbo. Il trucco della scala mobile mai abolita. I guadagni extra garantiti dalla politica e dalle imprese. Lo scandalo delle ferie lunghe come a scuola. Gli intrighi correntizi nelle segrete stanze del Csm, dove un mese di lavoro dura tre settimane. I verbali delle sentenze burla della sezione disciplinare, che assolve anche chi dimentica un detenuto in galera.

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Massimo L. Salvadori, Democrazie senza democrazia

copertinaMassimo L. Salvadori
Democrazie senza democrazia
Laterza

Oggi viviamo più che mai in un’era di sacralizzazione della democrazia. Ma, mentre celebra i suoi trionfi, la democrazia è soggetta a così forti motivi di deterioramento da indurre a domandarsi se, sotto l’apparenza, non si celi una realtà che ne contraddice i principi e i presupposti istituzionali e sociali. Fatto è che le istituzioni degli Stati nazionali e la tradizionale divisione dei poteri non sono più in grado, come mostrato dagli eventi che hanno provocato la grande crisi economica del 2008, di regolare e controllare le decisioni dei centri di potere “irresponsabili” che presiedono alla produzione e all’allocazione delle risorse materiali, influiscono in maniera determinante sulla politica degli Stati, plasmano l’opinione pubblica, condizionano pesantemente i processi elettorali.

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Un Paese senza etica

copertinaAlberto Statera
Il Termitario
Rizzoli

Le storie di maggiore interesse partono in provincia: è lì che, se si ha voglia di indagare, appare in tutta la sua evidenza, a destra come a sinistra, la questione immorale, l’essenza di un Paese alla deriva. E’ lì che domina un’altra casta, che viene ancor prima della politica e che anzi manipola e corrompe a piacimento i politici. E’ la casta dei “signori degli appalti”, quelli che delle aste e dei concorsi truccati hanno fatto una scienza, e che le mani sulle città le hanno messe da un pezzo e non intendono toglierle.