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Partire è un po’ vivere

Immaginate un uomo a cui è stato diagnosticato l’infarto costretto per settimane intere in una stanza d’ospedale, dove c’è luce artificiale sia di giorno che di notte, un uomo che non può muoversi, non può fare nulla se non evitare che pensieri tragici di morte lo trascinino sul fondo di un labirinto psicotico di ansia e depressione.

Stop

Aprire, spalancare le porte alla cultura

Staccate la spina (al televisore)  e non ci sarà più terrorismo
Mc Luhan

Ha fatto molto effetto, sabato sera, leggere sui battenti serrati di Villa D’Este a Tivoli –  che doveva illuminarsi nella notte, per aprirsi gratis al pubblico – che sarebbe rimasta chiusa per lutto nazionale. Un segno, la “chiusura”che, in certi casi, è più assordante di una deflagrazione. Come a dire non si attenta alla vita dei giovani, non si compie un’efferatezza contro la vita e la speranza di futuro della civiltà proprio nel cuore di una scuola che è il primo luogo propulsivo della formazione,della cultura, un luogo in cui la cultura si plasma tramandandola, si libera “concependola”.

Liberare risorse per liberare il Paese

La Fondazione ASTRID ha organizzato una significativa tavola rotonda: “La spending review e gli acquisti di beni e servizi nella pubblica amministrazione”. **
La materia è di rilevante attualità e, nelle stesse ore dell’incontro che si commenta il governo andava sotto per ben due volte per una spaccatura su un emendamento, su cui l’esecutivo aveva espresso parere negativo. Il testo del decreto – che oltre alla nomina di Bondi a commissario per la spending review fissa anche proprio alcune norme per risparmiare sugli acquisti di beni e servizi da parte della Pa. E’ evidente che tale materia è sotto i riflettori oggi più che mai.

La solitudine dell’amministratore

Copertina libroLe ultime elezioni amministrative, per quanto limitate, hanno fatto giustizia di uno degli ultimi miti della politica italiana, ossia del presunto attaccamento dei cittadini alle istituzioni comunali. Quando quasi sei elettori su 10 non vanno a votare, evidentemente del comune non interessa più nulla a nessuno. Per capire le ragioni di questo distacco, clamoroso in un Paese legato a millenarie tradizioni municipali, è utile leggere il libro di un protagonista della politica locale, Roberto Balzani, catapultato all’improvviso dal tranquillo tran tran di docente universitario a sindaco di Forlì.

Se il bunga bunga è americano

fotoLei lo chiamò sempre ‘Mr President’, malgrado fosse l’uomo con cui aveva perso la verginità. Lui si rifiutò sempre di baciarla sulla bocca, anche quando facevano l’amore. Uscito l’8 febbraio, ma solo nelle librerie statunitensi, il libro di memorie di Mimi Alford, ex amante di John Fitzgerald Kennedy ai tempi in cui era una stagista 19enne alla Casa Bianca. “Once upon a secret: my affair with president John F. Kennedy and its aftermath” (C’era una volta un segreto: la mia relazione con John F. Kennedy e le sue conseguenze), di cui il New York Post ha pubblicato alcune anticipazioni, è un libro pieno di particolari piccanti ma anche di dettagli inediti sulla vita privata di Kennedy e sui momenti più difficili della sua presidenza.

La disapplicazione delle leggi

“Più profonda piaga dell’anarchia non esiste” Antigone, v.674

A prima vista un libro sulla disapplicazione delle leggi (Giuffrè 2012) potrebbe apparire rivolto soltanto agli addetti ai lavori o comunque a chi opera, a vario titolo, nel variegato mondo del diritto. Ma nel caso di volumi scritti dall’insigne giurista Vittorio Italia non è mai così. Il suo ultimo lavoro è un saggio agevole che ci mette al corrente di questa materia che riguarda molto da vicino i soggetti giuridici, con il fine primario della certezza del diritto. Il Prof. Italia è sempre molto chiaro, con esposizioni schematiche che arrivano con puntualità al nucleo centrale della trattazione. Per questo giurista dai vasti orizzonti, eminente professore e studioso di diritto pubblico e diritto amministrativo vale una bella frase di Albert Camus “Quelli che scrivono con chiarezza hanno dei lettori, quelli che scrivono in modo ambiguo hanno dei commentatori”. E il concetto di chiarezza deve essere necessariamente connesso con quello di certezza per evitare quel vuoto normativo che danneggia l’intero sistema dei rapporti giuridici.

Ci salverà il diritto. Principi di solidarietà per una civiltà nuova

“Nessun uomo è un’isola”( John Donne)

Questi i precetti del diritto: vivere onestamente, non offendere alcuno, dare a ciascuno il suo.
(Eneo Domizio Ulpiano)

Gli incipit recenti di molti articoli o scritti cominciano più o meno così: nell’attuale contesto di crisi”; in questo momento difficile; nella complessa situazione. L’elenco potrebbe continuare, ma ciò che accumuna le diverse analisi è la condizione critica in cui versa il “malato” Paese. Un malato di molteplici patologie sociali. Malattie ben conosciute e rare al tempo stesso. Cure che non si trovano e che non si vogliono trovare. E “medici” con specializzazioni formali che non hanno la capacità di intervenire di disinfettare la società sempre più senza regole e senza certezze. Anche le più semplici. Quelle del buon vivere, del vivere civilmente.
E’ stato autorevolmente osservato che il diritto limita e condiziona le nostre azioni, ma che garantisce e difende i nostri diritti. E che Il “diritto”, a differenza della “legge”, possiede una sua “carnalità”, assumendo le sembianze di una “storia vivente”, che si sviluppa attraverso un percorso segnato dalla consuetudine, dalla prassi, dalle convenzioni, dalle interpretazioni rese dalla dottrina e dalla giurisprudenza. In questo senso, opera la riscoperta delle tre dimensioni proprie dello “ius” occidentale: la dimensione “comunitaria” – il diritto è un fenomeno sociale -; la dimensione della “natura delle cose” – il diritto sta scritto dentro i fatti, di per sé stessi “normativi.

copertina libro amoroso

La “ricerca” di Federico Caffè

copertina libro amorosoCi sono libri che arrivano nel momento giusto come se accendessero delle luci per illuminare cose e persone. E’ il caso dell’emozionante volume di Bruno Amoroso “Federico Caffè” Riflessioni della stanza rossa Castelvecchi Edizioni. Il libro “arriva” nel momento dei 25 anni esatti dalla scomparsa del Maestro, avvenuta alle prime luci dell’alba del 15 aprile 1987.
Quello di Amoroso deve considerarsi una sorta di “audiolibro” ; leggendo le avvincenti e “attuali” righe pare di sentire il suono della penna sulle carte, di ascoltare le sue parole, i suoi passi e i suoi silenzi.
E’ un volume delicato che esalta la dignità di Caffè, mentre Amoroso sembra osservarlo con discrezione prendendo per osmosi tutto quello che è stato l’insegnamento del Maestro. Il libro sublima il concetto di amicizia; Amoroso porta il lettore a conoscenza di confidenziali scritti dai quali già si intuisce chiaramente la scelta “finale” di Caffè. Una scelta consapevolmente libera come è stata tutta la sua vita di grande uomo e intellettuale autorevole e, oggi, universalmente riconosciuto.

Le città italiane nel Medioevo XII- XIV secolo. Un mondo in espansione

In questa elaborata e ricca analisi di Franco Franceschi e Ilaria Taddei sono ripercorribili le tracce della identità storica delle città italiane, viste come realtà in cui si sviluppò l’Urbanesimo e nacquero i Comuni, forme autentiche di autogoverno cittadino, prima ancora che si configurassero le Signorie come supremazie affermate ed emergenti nelle lotte che determinarono in seguito la fine dei Comuni. 
La concentrazione della popolazione in centri via, via delineati come centri urbani è stata da sempre oggetto di studio in più ambiti della ricerca storica, storiografica e sociologica che si è occupata del fenomeno dell’urbanizzazione.
In questo processo confluiscono più cause che sono appunto: la concentrazione in un luogo della popolazione, l’aumento demografico, l’accrescimento del numero delle città e la diffusione di un modus vivendi rappresentato dall’urbanesimo.