Ovvero il paradosso di una moneta che si rafforza e produce recessione
E’ domenica mattina, il giorno delle elezioni. Mi alzo presto e vado a prendere il giornale. Alcuni scrutatori sono già davanti al seggio. Aspettano. Come tutti gli italiani. Questo voto lo commenteremo ad urne chiuse, ma gli effetti li possiamo già intuire prima. Rifletto con attenzione su un articolo del giorno prima ( Link qui ). La firma è di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini sempre coerenti nel proporre una “nuova” Europa solidale tema peraltro assente dai fiumi di parole che hanno preceduto questa tornata elettorale. Con dovizia di particolari, ma con efficace sintesi, affermano che “In Italia è la prima volta che circa la metà della popolazione si trova su posizioni antieuropee e che occorre perciò cambiare strada per salvare il progetto della moneta unica e per rilanciare un’Europa integrata e solidale che sia in grado di garantire benessere e giustizia sociale.