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La lepre e la tartaruga.

Ovvero il paradosso di una moneta che si rafforza e produce recessione

E’ domenica mattina, il giorno delle elezioni. Mi alzo presto e vado a prendere il giornale. Alcuni scrutatori sono già davanti al seggio. Aspettano. Come tutti gli italiani. Questo voto lo commenteremo ad urne chiuse, ma gli effetti li possiamo già intuire prima. Rifletto con attenzione su un articolo del giorno prima ( Link qui ). La firma è di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini sempre coerenti nel proporre una “nuova” Europa solidale tema peraltro assente dai fiumi di parole che hanno preceduto questa tornata elettorale. Con dovizia di particolari, ma con efficace sintesi, affermano che “In Italia è la prima volta che circa la metà della popolazione si trova su posizioni antieuropee e che occorre perciò cambiare strada per salvare il progetto della moneta unica e per rilanciare un’Europa integrata e solidale che sia in grado di garantire benessere e giustizia sociale.

Un ebook dalla parte dei librai

L’emblematica vicenda dei librai della Edison: un modello di difesa della cultura e del lavoro

Il 29 novembre 2012 è stata chiusa la libreria Edison di Piazza della Repubblica di Firenze, dopo diciotto anni di attività fatta di eventi pubblici, di presentazioni di libri e dibattiti, di sale gremite di curiosi e interessati. Un posto che “oggi non se ne fanno più”, direbbe qualcuno, “un presidio di bellezza” ha dichiarato il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Per un ministero dell’economia della cultura e del turismo, se non noi chi?

Gli attuali programmi dei principali schieramenti non prevedeno la cultura e il turismo tra gli obiettivi primari ed essenziali con tutto ciò che ne consegue. Per la verità nei dibattiti televisivi si parla sempre di tutto e di niente allo stesso tempo. Ma è rarissimo ascoltare qualcuno che parli di economia della cultura in un momento in cui la cultura dell’economia non ha dato molti frutti. Un immobilismo imperdonabile che misura il grave deficit del nostro Paese fino a quando non si decida di uscire finalmente dal tunnel attraverso la connessione tra la nozione di cultura/turismo e quella di impresa/sviluppo e quindi benessere. Manca una concreta idea di patriottismo civico frutto dell’insegnamento storico di quella civiltà culturale che ha avuto origini in Italia e che oggi più che mai deve essere riscoperta per la salvezza del Paese.

L’attualità e la modernità del Partito d’Azione

Il dibattito sull’esperienza del Partito d’Azione e gli azionisti non sembra cedere all’usura del tempo tanto quanto al conflitto con cui il dibattito su quell’esperienza politica prosegue tra accuse e falsi revisionismi in specie per accusare la formazione politica e i suoi esponenti, di “astrattezza”, di “velleitarismo”, di “rigidità moralistica”. 
Per fortuna, col suo saggio su “Il Partito d’Azione e gli italiani”, lo storico Claudio Novelli ha rimesso un poco d’ordine portando alla luce nuove fonti documentali, e proponendoci di rivisitare quegli anni, prima drammatici e poi (anche) esaltanti.

I misteri della Trinacria tra Storia e Leggenda Un libro ‘inquietante’

Dalla strage di Ustica all’omicidio di Peppino Impastato, dagli Elimi al simbolo della Sicilia. Un’indagine di uno scrittore, Enzo Di Pasquale, ci guida per mano attraverso i sorprendenti segreti di una terra tutta da capire

Dai misteriosi Elimi all’orrendo delitto politico-mafioso di Peppino Impastato. Dalla tragedia di Ustica all’affascinante simbolo della Trinacria a molto altro ancora. La Newton Compton manda in libreria. Misteri, crimini e segreti della Sicilia di Enzo Di Pasquale (già noto al pubblico per il romanzo, sempre di ambientazione siciliana, Ignazia) che ci regala 281 pagine di alta divulgazione.

La tecnologia è umana

Kevin Kelly appartiene a quella ristretta cerchia di pensatori in grado di cogliere le grandi traiettorie che attraversano la storia, e di svelarne la trama. In Quello che vuole la tecnologia Kelly ci racconta come la tecnologia nel suo complesso non sia solo un guazzabuglio di fili e metallo, ma un organismo vivente e in continua evoluzione, con esigenze proprie e tendenze inconsce.

Di cosa parliamo quando parliamo di riformismo

Esattamente quarant’anni fa nasceva l’idea di una fondamentale opera di Paolo Sylos Labini. Si tratta di quel Saggio sulle classi sociali davvero importante per la formazione di diverse generazioni che ne hanno apprezzato la chiarezza e la schiettezza dell’autore. E con queste doti affermava “chi scrive si considera, politicamente, un onesto riformista – onesto nel senso che non solo crede ma, con le sue modestissime forze, opera per le riforme, specialmente per quelle riforme che possano contribuire a “sgombrare il terreno da tutti quegli impedimenti legalmente controllabili che impacciano lo sviluppo della classe operaia” […]

Storia di una famiglia italiana

Da un secolo Nazzareno Anconetani, 91 anni, dà voce alla nostalgia degli immigrati nella capitale argentina

di Bruna Bianchi

Buenos Aires, 24 novembre 2012 – “Povera la mia mamma! Io le dicevo, ma come fai? Però…che grandi lavoratori noi italiani, eh? In casa abbiamo sempre parlato italiano, adesso lo mischio un po’ con il castigliano, non importa. Io sono nato qua, in questa casa, e non mi posso portare male, devo portarmi bene: sono nato la Notte Bona, è venuta una tormenta.. sono nato quando è nato il Signore, il 24 dicembre, e con il Signore discuto sempre e dico..Signore ma quante ingiustizie!…e se mi dà una sventola?”.

Scrivete al Governo di appoggiare la cultura in Italia!

Lunedì sera a Che tempo che fa è andata in scena una straordinaria pagina culturale. Di quella cultura viva, quella che fa bene all’anima, al cuore e alla bellezza del mondo. Una pagina ricca, una bella “prova”di via d’uscita da questa crisi che ha provocato, tra le altre cose, anche una profonda lacerazione del tessuto sociale. Barenboim e Metha, ospiti di riguardo ma con la semplicità dei veri grandi, hanno planato con ricche parole sopra i nostri pensieri e li hanno depurati dall’inquinamento acustico delle frasi fatte. Scrivete al Governo! Ha esclamato Zubin Metha, una frase molto significativa per riappropriarci dei nostri diritti attraverso l’uso della penna scrivendo pagine nuove attraverso quel diritto alla cultura davvero bene comune.