Dalla Cattolica all’Einaudi la lezione di un grande “maestro in ombra” dell’editoria. Il ricordo del suo ritorno in università per incontrare i giovani del Laboratorio di editoria che poi hanno dedicato molti studi alle carte dello Struzzo
«È una vera felicità fare il mestiere della propria passione» ama dire citando Stendhal il «piccolo monaco del libro», come Giulio Einaudi chiama il suo alter ego, per mezzo secolo l’assistente più stretto, al quale nel 1999 passa il testimone di presidente della casa editrice. Il novantenne nerovestito e dallo spirito candido Roberto Cerati, uno dei protagonisti dell’editoria novecentesca, il 22 novembre 2013, quando i giornali celebrano gli 80 anni dello Struzzo, sfoglia l’ultima pagina del libro della sua vita. Lo chiude dopo le migliaia di volumi fiutati con curiosità, promossi con passione tra i librai e, avendo calibrato le tirature, venduti a quel «pubblico Einaudi» creato proprio da lui, l’inventore delle prime edizioni subito tascabili, tentate la prima volta con La storia di Elsa Morante, nel ’74, con un successo arrivato in verità dopo una sua opposizione. Perché credere nelle idee significa anche saperle cambiare.>>