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Assalto al Congresso USA, Paul Auster: “Assistiamo ai rantoli di un governo corrotto e morente”

paul auster, foto

Vi anticipiamo un ampio stralcio dell’intervista di Antonio Monda di Repubblica allo scrittore newyorkese: “L’escalation è iniziata con la richiesta di 11 mila voti persovvertire il risultato elettorale. McConnell e Pence? La storia insegna che, quando cade un regime, anche i fedelissimi per salvarsi si schierano con i vincitori”

Paul Auster è incollato davanti alla televisione, sconcertato per quello che sta avvenendo a Washington. “Credevamo di aver visto tutto in questi anni”, dice, cercando di mantenere la calma “ma un assalto a Capitol Hill sembra uscito da un pessimo film di serie B. Purtroppo invece è la tragica realtà”.

2011. La scomparsa dei lettori

di Simonetta Fiori da Repubblica.

Settecentomila lettori in fuga. Più che una statistica, il bollettino di una disfatta, il quadro di una sconfitta culturale, la certificazione di un’ emorragia documentata dall’ Istat per la lettura. Come se tutti gli abitanti di una città grande come Palermo – anzi, qualcosa di più – dichiarassero di non aver aperto libro negli ultimi dodici mesi. Una diserzione che – già grave in un paese di non leggenti – diventa ancora più significativa se riferita alla fascia dei “lettori forti”. Più della metà dei disertori- nell’ anno 2011- proviene dalle file alte, dai piani superiori della lettura, dall’ élite ristretta su cui si regge la piramide rovesciata dell’ industria editoriale italiana. Se il nostro è un colosso con i piedi d’ argilla – proprio perché pochissimi i lettori – le sue fondamenta rischiano di farsi ancora più friabili. Requiem per l’ eroica classe dei “forti”?