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Il Nobel logora chi non ce l’ha. Anche Philip Roth

philiproth elabora by ©mg

Ognuno ha le proprie ossessioni senili. Philip Roth, che non ne avrebbe per nulla bisogno, ha quella per il Nobel, sempre agognato, mai vinto.

A Los Angeles, alla presentazione di un documentario sulla sua carriera, Roth ha attaccato il comitato del premio: «Ho corso con cavalli molto veloci – ha detto Roth, citando William Styron, E.L. Doctorow, John Updike e Joyce Carol Oates, tutti giganti della letteratura americana esclusi dal prestigioso riconoscimento dell’Accademia di Stoccolma -. Ma il comitato del Nobel non è d’accordo con me. Ci giudicano provinciali. Provinciali saranno loro». Finendo per fare, al netto del suo talento assoluto, la figura del provinciale.

Nobel letteratura 2012. Chi vincerà?

di Rosa Capuano

Nell’ultimo mese il Web, in una ridda di voci tra fans, scommettitori e giornalisti, ha fatto i nomi di cinque grandi finalisti: Dacia Maraini, Andrea Camilleri, Cees Noteboom, Cormack Mc Carthy e Haruky Murakami.
Per alcuni di loro non occorrono certo presentazioni, i loro romanzi sono già leggenda per i lettori più appassionati; vogliamo qui conoscerli meglio in una sorta di virtuale intervista a confronto.

Vargas Llosa e la Casa Verde

Nabokov diceva che la curiosità è “insubordinazione allo stato puro”. Di sicuro ci fa aprire al nuovo e il premio Nobel assegnato a Mario Vargas Llosa ha stimolato la mia di curiosità facendomi avvicinare per la prima volta a un suo libro scritto in uno stile diverso da qualsiasi altro. Nuovo, appunto.
Uno dei romanzi più difficili che abbia mai letto, e, di conseguenza, di gran lunga uno tra i  più gratificanti.
La Casa Verde” di Vargas Llosa si svolge in due luoghi fondamentali: la città alta e secca di Piura e la regione amazzonica del Perù.