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Bob Dylan: il premio Nobel del secolo

Abbiamo chiesto alla curatrice di Podcast, la rubrica di libri & musica di BookAvenue, il commento al Nobel per la letteratura di quest’anno.

Bob Dylan ha vinto il premio Nobel per la letteratura: l’Accademia lo ha lodato per “aver creato nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione canzone americana.” Un contributo dato in uno straordinario lavoro che comprende canzoni come “Like a Rolling Stone,” ” Blowin ‘in the Wind “e” Mr. Tambourine Man “. Un annuncio stupefacente e del tutto inaspettato, quello di quest’anno, che ha segnato una prima volta per un musicista vincitore del più ambìto dei premi letterari.

Bob Dylan ha vinto il Premio Nobel per la letteratura 2016

Distintosi anche come scrittore, poeta, attore, pittore, scultore e conduttore radiofonico, è una delle più importanti figure degli ultimi cinquant’anni nel campo musicale, in quello della cultura popolare e della letteratura a livello mondiale.
La maggior parte delle sue canzoni più conosciute risale agli anni sessanta, quando l’artista si è posto come figura chiave del movement, il movimento di protesta americano. I suoi primi testi, fortemente influenzati dalla letteratura e dalla storia americana, affrontarono in modo innovativo temi politici, sociali e filosofici, sfidando le convenzioni della musica pop e appellandosi alla controcultura del tempo.

Il Nobel per la letteratura 2014 a Patrick Modiano

Così il portavoce dell’Accademia:

“per l’arte della memoria con la quale ha evocato i destini umani più inafferrabili e scoperto il mondo della vita durante l’occupazione

Patrick Modiano, nato nel 1945 a Boulogne-Billancourt, è uno dei più importanti narratori francesi contemporanei. Con Rue des boutiques obscures, nel 1978 ha vinto il Goncourt. Autore di numerosi romanzi e racconti, tra cui, tradotti in italiano, Dora Bruder (Guanda), Sconosciute, Bijou , Un pedigree (Einaudi) e Nel caffè della gioventù perduta (Einaudi). Nel 2012, sempre per Einaudi, ha pubblicato L’orizzonte.

philiproth elabora by ©mg

Il Nobel logora chi non ce l’ha. Anche Philip Roth

Ognuno ha le proprie ossessioni senili. Philip Roth, che non ne avrebbe per nulla bisogno, ha quella per il Nobel, sempre agognato, mai vinto.

A Los Angeles, alla presentazione di un documentario sulla sua carriera, Roth ha attaccato il comitato del premio: «Ho corso con cavalli molto veloci – ha detto Roth, citando William Styron, E.L. Doctorow, John Updike e Joyce Carol Oates, tutti giganti della letteratura americana esclusi dal prestigioso riconoscimento dell’Accademia di Stoccolma -. Ma il comitato del Nobel non è d’accordo con me. Ci giudicano provinciali. Provinciali saranno loro». Finendo per fare, al netto del suo talento assoluto, la figura del provinciale.