La breve favolosa vita di Junot Díaz “di Oscar Wao„ è un romanzo meraviglioso scritto in modo originale.
È divertente: sembra osservato e scritto per strada e spiega il ritratto comico di un disadattato domenicano di seconda generazione in una meditazione straziante sulla storia pubblica di un Paese: quello Domenicano, e riservata: sulle difficoltà di una storia familiare.
E’ un libro vibrante che è ben rifornito da una prosa che non da tregua alla lettura.
E’ confidenziale, nel senso che, descrive i parecchi decenni della storia di uno sconsiderato, e quella di un paese dove si narra di anime e maledizioni antiche del Kufù, (ma anche di incursioni sessuali all’università di Rutgers) ed evoca con perpendicolarità apparente che non richiede sforzo per capire i due mondi, i caratteri che abitano nella Repubblica dominicana, patria fantasma che modella gli incubi e i sogni di questa famiglia, e l’America (leggi, il New Jersey), la terra di libertà, speranza e possibilità luogo di fuga come componente della grande diaspora domenicana.
narrativa straniera
Ansia da Bomba
L’autore. Charles Pellegrino è co-autore di best-seller internazionali come “The Jesus Family Tomb” e Titanic, quest’ultimo utiizzato da James Cameron come fonti principale per il suo film kolossal e libri utilizzati sempre per il cimena come Imax Ghosts of the Abyss. Pellegrino ha una laurea in zoologia e acrive per numerose riviste popolari, tra scienza e Smithsonian. Scrive da quando aveva diciannove anni. Vive a New York.
aggiornamento al 2 marzo 2010 il libro di Charles Pellegrino è stato ritirato dal mercato per le gravi inesattezze e informazioni non verificate contenute nel libro (ndr)
Il libro. La mattina del 6 agosto 1945, una bomba contenente uranio-235, la cui parte di “esplodente” misurava poco più di due cucchiaini da tè, fu sganciata su Hiroshima. La detonazione è stata una questione di nanosecondi. In un 10 milionesimo di secondo, raggi gamma esplosi dal nucleo alla velocità della luce, seguito da uno spruzzo di neutroni. Elettroni erano stati spogliati in laboratorio da ogni atomo di aria e, allo scoppio, “una bolla di plasma ha iniziato a formarsi, producendo uno shock termico che fu più caldo nel suo spillo centrale che nel cuore del sole e splendeva miliardi di volte più luminosa della sua superficie”. 3/10mi di secondo dopo, la bomba era sparita.
Stephen Amidon, Il capitale umano
Il profeta dell’America post 11 settembre
di Vittorio Macioce*
Qualche tempo fa David Foster Wallace parlava di quel gruppo di “grossi maschi bianchi”, quarantenni o giù di lì, alti almeno un metro e ottanta, quasi tutti con gli occhiali, che stanno cercando di raccontare l’America. Wallace faceva i nomi di Jonathan Franzen, Donald Antrim, Jeffrey Eugenides, Rick Moody, Richard Powers, William Vollman. Ricordava che “CivilWarLand in Bad Decline” di George Saunders è un gran bel libro. Parlava anche di A. M. Homes: “Le cose più lunghe magari non sono perfette, ma ogni due o tre pagine ti colpisce allo stomaco e ti fa piegare in due”. Ma se c’è qualcuno che ti mette davanti allo specchio e ti dice “guardati, questo sei tu” è un ex critico cinematografico e giornalista culturale. Si chiama Stephen Amidon. Uno che in Italia è riuscito a far crepare d’invidia Niccolò Ammaniti.
Soffia su Tarifa il vento caldo dell’inferno
Montero Glez
Quando la notte obbliga
Salani
Tarifa è una città spagnola, la città di Ercole e la città dello Stretto. Ha quindicimila abitanti, dista poco meno di quindici chilometri dal Marocco, da cui è separata da una lingua di mare. Lì “succede che il vento soffia così forte da cancellare il numero di scarpe. E che al suo passaggio infuriato strappa via i pois dei fazzoletti, porta con sé i latrati di cagna e baci perduti per sempre”. Ma capita anche che “il mare si increspa e che, salato com’è, investe la costa e gioca con gli umori del viaggiatore”.
Manuale di rimorchio per adolescenti
Alec Greven
Come parlare alle ragazze
Giunti
Pensato per un pubblico di adolescenti, il volumetto è piaciuto anche agli adulti. «Ci sono signore che mi hanno raccontato di aver regalato una copia al marito dicendogli:ecco, impara qualcosa», ha raccontato in un’intervista. Aggiungendo che da grande vuole fare lo scrittore e confessando di aver quasi terminato il suo secondo libro che HarperCollins pubblicherà prima dell’estate: questa volta Alec spiegherà ai coetanei come parlare con mamma e papà.
Robert J. Walker, La musica delle pianure
Dall’autore de I Ponti di Madison County un nuovo romanzo d’amore. Carlisle McMillan fugge dalla California e approda a Salamander, un paesino a Wolfe Butte, …
Al-Aswani ‘Ala, Palazzo Yacoubian
E’ la saga degli abitanti di un palazzo costruito al Cairo negli anni trenta da un miliardario armeno che era riuscito a creare un impero dal nulla. Hagub Yacoubian lo fece costruire nel 1934: dieci piani in stile europeo, balconi decorati di statue, colonne e scale di marmo, persino un moderno ascensore Schindler. Un palazzo talmente bello e signorile che il suo proprietario ha voluto incidere il suo nome sul portone d’ingresso, a futura memoria: Palazzo Yacoubian. Un palazzo che esiste per davvero al numero 34 di viale Talaat Arb, a due passi dalla sinagoga del Cairo, dalla mitica pasticceria Groppi e dal cafè Riche.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
Come se il terremoto epocale di Lisbona fosse continuato nell’ anima di un uomo, e avesse prodotto nei suoi paesaggi interni fratture inestinguibili, così si leggono le note, scritte tra il 1913 e il 1934, che Fernando Pessoa ci ha lasciato come Livro do Desassosego, Il Libro dell’ inquietudine, una “autobiografia senza fatti”, una “Baedecker” attraverso le tortuosità dell’ animo umano. Il libro, era stato pubblicato in Portogallo per la prima volta nel 1982, 47 anni dopo la morte dell’ autore.
Philip Roth, Pastorale Americana
Se Omero fosse vissuto nel 1998 DC avrebbe parlato di Seymour Levov anziché di Achille, di Merry Levov anziché di Elena, di Dawn Dawier anzichè …