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Podcast. Il paradiso è un posto dove non succede nulla. David Byrne

David Byrne è un grandissimo artista che non riesco a definire “solo” rock; nella sua musica c’è qualcosa che la rende davvero molto, molto speciale.
L’articolo di giro è anche l’annuncio di un grande concerto che il nostro beniamino terrà a Roma il prossimo anno. Il mio due di coppia è stato ed è un fan dei Talking Heads; l’appuntamento con David Byrne è dunque imperdibile; qui è con il gruppo di St.Vincent, al secolo Annie Clark con la quale, credo, faccia pure coppia.

Luoghi selvaggi che selvaggi non sono.

Come a molti capiterà, un giorno smetteremo di fare quello che facciamo per forza o per scelta. La prima è legata alla fine del tempo del lavoro, per cui arriva il momento, volente o nolente, di dover andare in pensione. Gli altri, quale che sia il motivo, possono scegliere o decidere di fare il mestiere del camminatore naturalista: la cosa potrebbe rivelarsi anche remunerativa oltre che ad una spettacolare scelta di vita.

Carol Joyce Oates 1965

Due chiacchiere con Joyce Carol Oates

Sapevate che ogni settimana The Guardian offre una chat in tempo reale in cui i lettori incontrano artisti, scrittori, musicisti, attori, uomini e donne di cultura? Si chiamano Culture Webchat e le trovate sul sito del giornale. Il 7 settembre era il turno di Joyce Carol Oates e la scrittrice ha risposto per iscritto – per ben due ore – a tutte le domande del pubblico. Silvia Belcastro ha letto per voi tutte le 95 domande e le relative 95 risposte e vi regalo una piccola selezione…

particolare dalla copertina di MacFarlane, antiche vie, Einaudi editore

Elogio del camminare. Siamo fatti con i piedi dopotutto.

Mentre sistemo i libri nello scaffale della narrativa di viaggio, fatico a ridisegnare una proposta che accompagni il lettore in cerca di ispirazione: il disordine è ampio. E’ fine agosto ed è sorprendente come in molti stiano ancora comprando le guide turistiche; pensavo fosse giunto il momento di pensare ai libri di scuola per i propri ragazzi; ci siamo quasi dopotutto. Sono assorto in pensieri tipo questo ed altre amenità della serie: “machecivuolearimetterliapostoperbene?”, quando mi capita tra le mani il libro di Robert MacFarlane, Le antiche vie. Un elogio del camminare. L’occhio è caduto sulla copertina e scorgere l’uomo con lo zaino e i bastoni è bastato.

foto autore

Come smettere di fumare

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Diciamolo. Sedaris sorprende sempre. Anche ora di fronte alla crisi della sua mezza età, anche ora di fronte alla sigaretta spenta. La sua. Le nostre sono accese: con buona pace di chi non ha – affatto o non più come David – questo straordinario, terribile e temibile vizio. (vuoi mettere?, che recensione sarebbe senza la sigaretta a penzoloni tra le labbra che fa compagnia e riscalda, quasi scotta, mentre il fumo sale e ti fa lacrimare?)

J.K. Rowling, Very Good Lives

Come una storia è la vita:
non quanto è lunga è ciò che conta, ma quanto è buona
”.

Lucio Anneo Seneca

Oggi vi regalo un’anteprima. Si tratta di una conferenza dell’autrice di Harry Potter appena pubblicata in inglese. Mi ha fatto l’occhiolino dalla vetrina di una libreria accanto a un ristorante asiatico sorvegliato da un gigantesco Buddha. Sono entrata a curiosare: era un sottilissimo libro con la copertina rigida, un’edizione corredata di illustrazioni poetiche. Il Buddha continuava a sorridere indulgente così dopo un rapido scambio di intese con la libraia – E’ un regalo? Si, per me! – mi sono seduta vicino a lui. Ho ordinato un piatto di riso in salsa di tamarindo e ho iniziato a leggere.

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Certe notti frenetiche

L’Autore.
Joyce Carol Oates è una delle grandi scrittrici e nome tutelare della letteratura americana contemporanea. Ha scritto una settantina di libri (ho provato a cercarli e contarli un pò tutti ma davvero non sono riuscito a fare una mappa precisa dei suoi lavori) tra romanzi racconti e saggistica. Ha compiuto da poco settantasette anni ma ha scritto il libro al suo settantesimo compleanno e dev’essere stato forse questo il motivo che l’ha spinta a divertirsi con questo Wild Nights, Notti frenetiche (o selvagge?). Non mi si punisca per l’eventuale cattiva interpretazione di senso – ma questa è la scheda di un lettore e non di un recensore, il che potrebbe apparire disfunzionale a prima vista. I lettori leggono, non scrivono che diamine! Ma il piacere di trasmettere è più forte del buon senso che imporrebbe un più casto silenzio.

Mens sana in corpore sano. Murakami e l’arte di correre

Fabrizio Fides è un bravo libraio e intellettuale. Il suo sarcasmo ai commenti sul Nobel al poeta svedese Transtromer nascondevano, non troppo, la sua profonda delusione per il mancato premio a quello che considera il più grande scrittore vivente. Naturalmente condivido la sua delusione anche se da sempre faccio il tifo per Philip Roth, il quale, a questo punto, può presentarsi davanti al suo Creatore senza l’ambito riconoscimento. Chi mi legge lo sa da sempre: è Roth il più grande, Murakami è solo il suo gregario.
L’articolo che segue è, in definitiva, un omaggio al grande “secondo” di Kyoto sperando che un giorno possa andare a prendersi a Oslo la sua pergamena.