“Il libro segreto di Dante” è un bestseller che prende le mosse dal più famoso bestseller della storia della letteratura, “La Divina Commedia“. L’autore è un professore di liceo, Francesco Fioretti, 53 anni. Abruzzese di origini siciliane, Fioretti si è laureato in lettere a Firenze, ha preso un dottorato in studi danteschi all’università tedesca di Eichstatt, ha insegnato a Bergamo e poi a Fano.Da qualche anno Fioretti aveva un libro nel cassetto e una domanda: “Riuscirò mai a diventare uno scrittore?” La risposta è stata “sì”. Il libro, pubblicato nel 2011 da Newton Compton, è arrivato a vendere 300 mila copie, è stato ristampato in 31 edizioni, i diritti venduti in Spagna, Serbia, Corea, Russia, Brasile, Polonia, Olanda.
narrativa Italiana
Walter Siti ha vinto il Premio Strega 2013
E’ il premio letterario più ambito da editori e scrittori e il perché è facile da capire: il libro che vince lo Strega ha un’impennata nelle vendite, almeno 100mila copie in più, calcolano gli esperti del settore.
Il Toto-Strega di questi giorni ha dato sempre per favorito Walter Siti e i pronostici hanno avuto ragione confermando l’Autore, nella serata di Villa Giulia, vincitore con 165 voti (quasi il doppio del secondo arrivato).>>
Antonio Tabucchi, a un anno dalla morte una lezione sempre attuale
Siccome “la professionalità è tutto”, è venuto il tempo di mettersi davanti al computer e scrivere un articolo: ricordo di Antonio Tabucchi, a un anno dalla morte. Per farlo bisogna dimenticare di aver udito, nel silenzio della mattina, un tumulto da dentro quando – scartando un pacco con la familiare dicitura “Feltrinelli editore” – è saltato fuori “Di tutto resta un poco”, l’ultima raccolta di scritti. Postuma: per questo libro non ci saranno telefonate e nemmeno chiacchiere sulla politica, sui romanzi appena finiti, sugli amici in comune.

Mattia Signorini, Ora
“Non esiste un passato né un futuro” gli aveva detto suo padre il giorno che lo aveva visto andare via. “Solo un ora. La decisione che stai prendendo te la porterai dietro per sempre.”
Ora: non c’è passato e neppure futuro che non appaia nel presente e da qui si irradi avanti e indietro, illuminando il senso dell’esperienza e la direzione del cammino. Mattia Signorini, uno dei più originali e felici narratori italiani dell’ultima generazione, a poco più di trent’anni azzarda un bilancio esistenziale, misurandosi con il turbamento della memoria, la violenza dei ricordi, e con lo svaporare di un progetto sostenuto soprattutto dalla rabbia e dal desiderio di rivolta, per giungere a conclusioni che per la loro solidità morale, per la maturità che le sostiene, non possono non sorprendere il lettore, lasciandolo interdetto a interrogarsi sul destino di questa nostra società smarrita tra resistenza e innovazione, appunto.

Carlo Valentini, Elvira: la modella di Modigliani
La Parigi degli artisti, da Picasso a Renoir, da Cézanne a Matisse, la città della Belle Epoque, della mondanità e delle corse dei cavalli, dell’invasione tedesca nella prima guerra mondiale, ma soprattutto la Parigi di Modigliani coi suoi eccessi, la sua creatività, i suoi patimenti e la sua umanità, narrata attraverso la vita rocambolesca di una delle protagoniste di quel periodo, Elvira la Quique, che di Modigliani fu modella e amante.
Quando Roma era una paradiso di grandi maestri
Una fan fiction – recita Wikipedia – è un’opera scritta dai fan prendendo come spunto le storie o i personaggi di un’altra opera originale di natura letteraria, cinematografica o televisiva. Non credo che Sandra Petrignani sappia nemmeno che esiste una cosa chiamata fan fiction, eppure Addio a Roma, il suo libro appena uscito per Neri Pozza, rientra a suo modo correttamente nella descrizione di quel fenomeno, con la complicazione che l’opera a cui risulta ispirato non è un libro né un film, ma la straordinaria scena culturale di Roma tra gli anni ’50 e i primi anni ’70.

La patria sospesa dell’emigrante, nella musica narrata di Angel Luis Galzerano
Nativo dell’Uruguay (è nato a Montevideo) e di origini italiane, Angel Luis Galzerano è un esempio suggestivo ed emozionante di quanto può regalarci la commistione artistica di narrazione e musica nel panorama letterario in questi ultimi anni.
I quattro canti della resistenza civile.
Forse stiamo scrivendo accertate banalità. Ma per capire un libro (il ‘senso’, a scuola ci avrebbero fatto scrivere: il ‘messaggio’) spesso bastano pochissime righe. Dunque, prima di entrare in tema, leggete attentamente questa citazione: «Vorrei avere nella mia casa una donna ragionevole, un gatto che passa tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere». Parole di un poeta francese riportate pari pari a pagina 190 del romanzo d’esordio di Giuseppe Di Piazza: «i quattro canti di Palermo», edito da Bompiani. Siccome Di Piazza è un noto giornalista cercheremo di non esagerare con le lodi.
Tutti i colori del mondo.
Massimiliano Naglia è l’autore di “Gli occhi della solitudine”: il suo bellissimo libro di esordio, molto amato da noi e dagli amici del nostro sito. Lo abbiamo sollecitato a raccontarci il “suo” libro amato del momento.
Due avvertenze per chi decidesse di leggere queste righe. La prima è che non ho mai fatto una recensione e, probabilmente, non ne sono capace. La seconda è che, quando ascolto una musica, osservo uno spettacolo della natura, guardo un’opera d’arte o leggo un libro, penso: “mi piace moltissimo, molto, poco, per nulla”, ma non mi chiedo il perché. Quello che conta è l’emozione, l’effetto, ciò che resta. Se una cosa mi fa sentire bene, riempie il tempo piacevolmente, accarezza il cuore, non è così importante trovarne per forza la ragione o magari, sì, la ragione la intuisco, ma lascio che non prenda il sopravvento. Un cielo stellato può togliere il respiro. Conoscere le vie degli astri non lo rende più bello, solo un po’ meno misterioso. Questo è lo spirito con cui accenno a “Tutti i colori del mondo”, scritto da Giovanni Montanaro per i tipi di Feltrinelli.