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Quando Roma era una paradiso di grandi maestri

di Michela Murgia

Una fan fiction – recita Wikipedia – è un’opera scritta dai fan prendendo come spunto le storie o i personaggi di un’altra opera originale di natura letteraria, cinematografica o televisiva. Non credo che Sandra Petrignani sappia nemmeno che esiste una cosa chiamata fan fiction, eppure Addio a Roma, il suo libro appena uscito per Neri Pozza, rientra a suo modo correttamente nella descrizione di quel fenomeno, con la complicazione che l’opera a cui risulta ispirato non è un libro né un film, ma la straordinaria scena culturale di Roma tra gli anni ’50 e i primi anni ’70.

I quattro canti della resistenza civile.

Forse stiamo scrivendo accertate banalità. Ma per capire un libro (il ‘senso’, a scuola ci avrebbero fatto scrivere: il ‘messaggio’) spesso bastano pochissime righe. Dunque, prima di entrare in tema, leggete attentamente questa citazione: «Vorrei avere nella mia casa una donna ragionevole, un gatto che passa tra i libri, degli amici in ogni stagione senza i quali non posso vivere». Parole di un poeta francese riportate pari pari a pagina 190 del romanzo d’esordio di Giuseppe Di Piazza: «i quattro canti di Palermo», edito da Bompiani. Siccome Di Piazza è un noto giornalista cercheremo di non esagerare con le lodi.

Tutti i colori del mondo.

copertina

Massimiliano Naglia è l’autore di “Gli occhi della solitudine”: il suo bellissimo libro di esordio, molto amato da noi  e dagli amici del nostro sito. Lo abbiamo sollecitato a raccontarci il “suo” libro amato del momento.

Due avvertenze per chi decidesse di leggere queste righe. La prima è che non ho mai fatto una recensione e, probabilmente, non ne sono capace. La seconda è che, quando ascolto una musica, osservo uno spettacolo della natura, guardo un’opera d’arte o leggo un libro, penso: “mi piace moltissimo, molto, poco, per nulla”, ma non mi chiedo il perché. Quello che conta è l’emozione, l’effetto, ciò che resta. Se una cosa mi fa sentire bene, riempie il tempo piacevolmente, accarezza il cuore, non è così importante trovarne per forza la ragione o magari, sì, la ragione la intuisco, ma lascio che non prenda il sopravvento. Un cielo stellato può togliere il respiro. Conoscere le vie degli astri non lo rende più bello, solo un po’ meno misterioso. Questo è lo spirito con cui accenno a “Tutti i colori del mondo”, scritto da Giovanni Montanaro per i tipi di Feltrinelli.

 

La morte di Antonio Tabucchi

Antonio Tabucchi si è spento a Lisbona all’età di 68 anni. Era malato di cancro. Tra le sue opere più famose ricordiamo Notturno indiano, Sostiene Pereira e Requiem. Citando la moglie dello scrittore, Maria Josè Lancastre, l’agenzia portoghese Lusa riferisce che Tabucchi era ricoverato all’Hospital da Cruz Vermelha e che i funerali si terranno giovedì nella capitale lusitana. Tabucchi era nato a Pisa il 23 settembre del 1943. Da universitario, negli anni Sessanta, viaggiò molto per l’Europa e fu in quel periodo, durante un soggiorno a Lisbona, che nacque la sua passione per quel Paese e per la sua cultura. Una passione che lo portò a diventare il più grande critico e traduttore di Fernando Pessoa.

La corsa dei mantelli

Luca vede per la prima volta Daina davanti a un cinema in una via affollata. E’ una ragazza con la faccia pallida, vestita come ci si vestiva nel milleseicento, con una camicetta di pizzo bianco, ricamata con acutezza. Daina trema per il freddo e ogni tanto chiede qualcosa a chi le passa vicino, ma nessuno capisce la sua lingua tutta piena di consonanti.
Luca resta colpito da lei e le domanda subito chi è e da dove viene. Daina si sforza di parlare italiano, ma parla sottovoce e dice qualcosa di poco chiaro a proposito di svegliare o meno qualcuno…
Luca non capisce, ma le fa segno che di lui non deve avere paura.

Un Atlante pieno di cose

Si avverte qualcosa di grave e di sacro quando ci si trova nei pressi dello stretto di Gibilterra e si esce dal nostro mare chiuso per andare verso il mare aperto. Per Giuseppe Antonio Borgese, in viaggio per gli Stati Uniti nel 1931, è uno strano sentimento di separazione, una sorta di stacco potente, improvviso. “Si direbbe che più di quattro secoli dalla scoperta dell’America non abbiano demolito del tutto il sentimento della separazione, che l’unità del pianeta non sia ancora una conoscenza acquisita e tranquilla, e ognuno ancora quasi la debba conquistare o almeno profondarla dalla mente al cuore”. Chiunque navighi in queste acque prova un fremito possente, il fremito di chi vuol vivere ed espandersi.

Fattacci. Storia di un’ordinaria follia famigliare

Nel 1993 l’Italia fu sconvolta da un caso di omicidio familiare senza precedenti: Rosalia Quartararo uccise la figlia diciottenne e ne occultò il cadavere in una roggia della Bassa lodigiana. Per gli inquirenti il movente fu passionale: la donna si sarebbe innamorata del fidanzato della giovane e, in preda a un furioso attacco di gelosia, avrebbe eliminato la «rivale» con ferocia inaudita. Rosalia fu condannata all’ergastolo e inserita nei trattati di criminologia tra le assassine più spietate. Per cancellare l’etichetta di mostro attribuitale dai media, Gianluca Arrighi ne ha ricostruito la complessa vicenda processuale cercando di rispondere a una domanda cruciale: cosa scatta nella mente di una madre che uccide la figlia?

Un popolo di poeti, di artisti, di eroi…e di scrittori

Italiani sono, anche, un popolo di scrittori in cerca della casa editrice con cui pubblicare il loro ‘libro nel cassetto’, ma cosa propongono agli editor di casa nostra?
Quali i generi che vanno di piu’? E soprattutto quante possibilita’ ci sono che ‘uno scrittore sconosciuto’ possa coronare il suo sogno? A spiegarcelo, sono gli editor di tre grandi case editrici: Alberto Rollo, direttore letterario Feltrinelli, Michele Rossi, editor narrativa italiana Rizzoli e Giulia Ichino, editor narrativa italiana Mondadori.