Mostra: 37 - 45 di 143 RISULTATI

Lo zio d’america è malvagio

Che gli Stati Uniti si siano trasformati in due barricate contrapposte, ora disposte a sparare l’una contro l’altra, è cosa nota visto quello che è accaduto a Portland recentemente. Donald Trump (1) ha incredibilmente sparato a zero sull’amministrazione locale senza dire una sola parola sull’accaduto.  Secondo uno studio condotto dall’università di Harvard e dalla Northeastern University, negli Stati Uniti ci sono circa 265 milioni di pistole la maggior parte nelle mani di appena il 3 per cento della popolazione. La guerra civile, le due guerre mondiali, i conflitti in Corea, Vietnam, Iraq e Afghanistan hanno ucciso  meno cittadini americani rispetto a quello delle vittime di arma da fuoco dal 1968 a oggi (2).

Populismo e democrazia. Una strana coppia

tempo di lettura 7 minuti.  eng.vers questo artiolo è stato pubblicaro il 19 Marzo 2019

Leggo dal libro di Fukuyama, Identità La ricerca della dignità e i nuovi populismi oggetto di lettura per la riflessione che segue: “ Trump rappresenta una tendenza più ampia nella politica internazionale, verso ciò che è stato etichettato come populista. I leader populisti cercano di usare la legittimità conferita dalle elezioni democratiche per consolidare il potere. Essi rivendicano una connessione carismatica diretta con “il popolo”, che sono spesso definiti in stretti cluster etnici che escludono -a volte grandi parti della popolazione. A loro non piacciono le istituzioni e cercano di indebolire i controlli e gli equilibri che limitano il potere personale di un leader in una moderna democrazia liberale: i tribunali, la legislatura, i media indipendenti e una burocrazia apartitica “.

trekking, foto di uomo al tramonto su sentiero di montagna

Wanderlust. Una storia di piedi

Sono certo vi sia capitato chiedervi al termine di una giornata terribile con le gambe doloranti e i piedi a pezzi, come è accaduto di infilarvi in una terribile maratona tra uffici, servizi, cose da fare e comprare senza sosta fino all’ora del rientro.  Come diavolo avete fatto a sopravvivere ai chilometri percorsi quando avreste più comodamente potuto prendere l’auto e stancarvi di meno.
A volte, invece, accade il contrario. Capita, cioè, che vi chiediate cosa state combinando al chiuso dell’auto bloccati nel traffico e perché, ancora, diavolo non siete usciti a piedi magari utilizzando la metropolitana e profittarne per fare due passi.

foto autore

Un de profundis contemporaneo

foto autoreL’autrice.
Fiona Maazel è nata nel 1975. Nel 2005 ha vinto il Lannan Foundation fiction fellow. Vive a Brooklyn NY. Questo, è il suo romanzo di esordio.

Il Libro.
Come per il titolo di Oscar Wilde per la sua memoria di disonore e imprigionamento, così nella estensione contemporanea per una disperazione equivalente, “Last last chance”(ultima ultima probabilità) avrebbe potuto pure essere intitolato allo stesso modo.
Salto al primo capitolo. Il romanzo di debutto di Fiona Maazel tenta una visione apocalittica e raddoppiata dei nostri periodi (americani). La relativa funzione esterna è simbolizzata da un virus tipo Ebola- la peste- sparsa dai terroristi che la rubano da un laboratorio di governo.

Non credere alla catastrofe è facile se sai come farlo

Siamo davvero così sicuri delle nostre convinzioni e su cosa le costruiamo? Quanto sappiamo veramente di come va il mondo? La scuola, la fame, lo stato sociale delle nazioni è arretrato rispetto a venti, quaranta anni fa come molti di noi pensano, o non è così? Non ultimo: hanno ragione i sovranisti a parlare d’invasione degli immigrati con tutto l’armamentario di sciocchezze connesse al tema?

Tranne l’ultima personale considerazione, le righe appena sopra sono alcune delle domande poste all’inizio del libro di Hans Rosling, Factfulness: dieci motivi per cui ci sbagliamo sul mondo e perché le cose sono migliori di quanto pensi. Uscito in aprile di due anni fa, ha continuato a diventare un grande successo che ha già venduto centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo e che, lo dico con convinzione, va sostenuto anche da noi dove invece è già diventato merce da rendere all’editore. L’invito ai librai è di recuperarlo e rimetterlo per un po’ di tempo sui banchi.

Combattere il razzismo con la letteratura. Addio a Toni Morrison

tempo di lettura 5 minuti

Toni Morrison è morta qualche sera fa al Montefiore Medical Center di New York. Aveva 88 anni. La sua famiglia, in una dichiarazione rilasciata dall’editore, ha comunicato che è mancata “a seguito di una breve malattia e circondata dalle persone care alla sua vita. Era una madre, una nonna e una zia estremamente devota che si divertiva a stare con la sua famiglia e i suoi amici. Anche se la sua scomparsa rappresenta un’enorme perdita, siamo grati che abbia avuto una vita lunga e ben vissuta.”
Nel 2012 il presidente Obama le conferì la più alta onorificenza (2) che un cittadino americano possa ricevere: La medaglia della libertà . E’ stata sposata con l’architetto Harold Morrison con cui ha avuto due figli e da cui ha divorziato dopo sette anni di matrimonio.

La scrittura testimone del mondo. Il clima secondo Jonathan Franzen

tempo di lettura 10min

Solo dieci anni fa, Jonathan Franzen con David Foster Wallace e Jeffrey Eugenides erano considerati semplicemente un gruppo di romanzieri americani verso la mezza età. Nel diluvio di elogi, ricordi e apprezzamenti che seguirono al suicidio di David Foster Wallace, si manifestò rapidamente una nuova consapevolezza: quella, cioè, che Wallace e i suoi pari, costituivano la generazione letteraria americana dell’era di internet al pari di quella dei Bellow, Updike e Roth che aveva testimoniato la letteratura a stelle e strisce nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale.

copertina

Il ritorno di Telemaco

copertinaPrendete Sunset Park, staccate la copertina (se vi riesce di farlo) e incollate le pagine in coda a Follie di Brooklyn.  Lo avete fatto? Bene: andate all’inizio dei due libri, che sono diventati uno solo, e cominciate a leggere.
Mi sembra che Paul Auster abbia voluto scrivere una elegia alla città di NY, dove abita, attraverso due storie verosimilmente uguali sotto il profilo della tensione emotiva, dei luoghi e dei meccanismi psicologici che stanno nella scatola nera dei personaggi.

L’economia spiegata a chi ne ha paura

{jcomments off}Non capita spesso che un libro che parla di economia di quasi mille pagine diventi un bestseller, a ben vedere, non solo in Italia. Uscito un paio di anni fa, il libro è scritto da Thomas Piketty – dell’autore dico dopo – ed è stato allora salutato da Paul Krugman, premio Nobel per l’economia nel 2008, come un lavoro che “cambierà il modo di riflettere sulla società e pensare all’economia”.