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Eppur si muove. Le misure del governo a favore dei libri

Si chiama “Destinazione Italia” ed è il nuovo decreto del governo Letta, il primo atto in ottica crescita varato dall’esecutivo dopo la conferma della fiducia da parte di entrambe le Camere, avvenuta mercoledì 11 dicembre.

In realtà, il progetto che prende il nome “Destinazione Italia” è composto da due atti approvati mercoledì dal Consiglio dei ministri: un decreto e un disegno di legge, che, in giornata, sono rientrati nel punto all’ordine del giorno del Cdm così anticipato: “interventi urgenti di avvio del Piano “Destinazione Italia”, per il contenimento delle tariffe elettriche, gas ed RC-auto, per l’internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.>>

Ok!, il prezzo è giusto?

Il prezzo medio di copertina dei libri (di carta) che il lettore acquista – non considerando eventuali promozioni fatte dagli editori – è diverso da un canale di vendita all’altro. E, sorpresa, è più alto nei canali on line rispetto alle librerie fisiche. È più alto nelle librerie “indipendenti” che in quelle di catena.

È più alto nelle librerie on line perché (ormai) è solo lì che ci si può trovare un certo tipo di produzione (meno mainstream) di cultura e di ricerca. Le librerie indipendenti – complice la crisi – hanno dovuto infatti alleggerire il loro magazzino. E nell’alleggerirlo hanno inevitabilmente dovuto privilegiare i titoli a più alto prezzo e a minor indice di rotazione. Inevitabile per il lettore (e cliente) andare a cercare poi questi titoli negli store online che possono anche massificare di più le promozioni e offrire la spedizione gratuita.

E quale dovrebbe essere oggi per un cliente / lettore il prezzo giusto per un e book di varia? >>

Se la crisi non finisce. Parte oggi “Più libri più liberi”

Alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso e del ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, si inaugura l’edizione 2013 della Fiera nazionale della piccola e media editoria ‘Più libri più liberì che si apre oggi fino all’8 dicembre, come consuetudine,all’Eur di Roma. Nel corso della presentazione agli organi di comunicazione, il Presidente dell’Aie Polillo ha spiegato l’importanza della presenza delle istituzioni attraverso le cariche dello Stato ma anche la necessità di rivedere stile, programmi e organizzazione di una fiera che ha lasciato da tempo il quadro sperimentativo e di proposta per essere a tutti gli effetti, una delle manifestazioni culturali del nostro Paese al pari di altre (Torino).

La crisi in libreria e un ricordo di Andrè Schiffrin.

Peggiora nella seconda parte dell’anno l’andamento del mercato complessivo del libro. A fine ottobre si registra infatti un -6,5% a valore (circa 75milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 nei canali trade, in altre parole librerie, online, grande distribuzione): un segno meno che aggrava il -4,4% dei primi quattro mesi dell’anno e il -5,4% dei primi otto mesi dell’anno. A “Più libri più liberi”, in apertura nei prossimi giorni a Roma, verrà presentata la consueta indagine Nielsen. (BookAvenue sarà presente e ne darà conto subito dopo

Il bilancio amaro della vendita dei libri in Italia.

“Una politica per il libro non è più solo urgente, è in ritardo”. E’ un bilancio amaro quello del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo in occasione della presentazione del Rapporto AIE sullo stato dell’editoria in Italia alla 65ma edizione della Buchmesse, il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti del settore librario, tenutosi a Francoforte la scorsa settimana. “In due anni il fatturato è diminuito del 14%, ogni giorno abbiamo notizie di librerie che chiudono, la crisi di liquidità si aggrava, si vanno rideterminando gli equilibri competitivi nei canali commerciali del libro, anche l’export cala – ha proseguito -. Serve un dialogo serio, diretto, subito. Siamo a Francoforte, in un contesto internazionale, ed è naturale fare dei confronti.

Apre oggi la Buchmesse di Francoforte

Apre oggi la Fiera del Libro di Francoforte, la più importante in Europa: per i primi tre giorni potranno visitarla solo librai, studenti, professori e giornalisti, mentre dal 12 al 13 ottobre sarà aperta al pubblico. La fiera è stata organizzata per la prima volta nel 1976, mentre dal 1988 viene organizzata una volta all’anno. Lo scorso anno hanno partecipato alla fiera quasi 300 mila visitatori.

A’ la guerre comme à la guerre

Il Ministro (La Ministra, così non si offende nessuno) della Cultura del governo francese Aurélie Filippetti lo aveva annunciato già un anno fa: «La Francia proteggerà il tessuto sociale delle librerie dai giganti stranieri (americani, ndr)», e questa settimana una importante decisione è stata presa alla Camera dell’Assemblea nazionale. All’unanimità, i deputati hanno posto il divieto ai grandi operatori online (leggi, Amazon ma il provvedimento, come un fuoco amico, colpisce anche FNAC) di offrire la consegna del libro gratis a casa del cliente. Manca la il passaggio al Senato la cui approvazione sembra scontata e il provvedimento sarà legge.

Le 50 sfumature rendono 95 (milioni di dollari)

Forbes ha pubblicato la classifica degli scrittori che hanno guadagnato di più tra giugno 2012 e lo stesso mese del 2013. Al primo posto, come prevedibile, c’è EL James, l’autrice di 50 sfumature di grigio: ha incassato 95 milioni di dollari. La James, col suo porno patinato in tre volumi, interrompe il passato dominio di thriller e fantasy. Che si prendono una rivincita nelle posizioni seguenti. Distanziato di poco c’è infatti l’infaticabile James Patterson (91 milioni) noto per i thriller di Alex Cross e per la serie Maximum Ride.

Se l’e-book impoverisce l’autore

Dostoevskij scriveva in mutande perché aveva impegnato i pantaloni al Monte di Pietà, ma lui, appunto, era Dostoevskij, e la storia è vera. Oggi i romanzieri – quanto a tenore di vita e condizioni di scrittura – sono abituati meglio. Soprattutto gli americani, che da bravi professionisti campano di royalties (mica di stile e filosofia). Notizia: anche loro saranno costretti a tirare – un po’’ – la cinghia. Da un articolo di Jeffrey Trachtenberg sul Wall Street Journal, infatti, apprendo che l’’arrivo degli e-book sta cambiando, e in peggio, le cifre che gli editori anticipano ai propri autori. Trachtenberg racconta la storia dell’’agente letterario Sarah Yake e dei suoi inutili tentativi di piazzare a importanti editori newyorkesi il romanzo Sleight di Kirsten Kaschock, che reputava molto buono. Alla fine, autrice e agente si sono ritrovati a valutare tristemente un’’anticipo di soli 3500 dollari offerto dalla Coffee House Press di Minneapolis. «Una piccola, piccolissima “frazione” – scrive Trachtenberg – del tipico anticipo pagato da una grossa casa editrice».