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Lo strano caso delle edicole

edicola giornali a Firenze

In soli soli quattro anni, l’Italia ha assistito alla scomparsa di quasi 2.700 edicole, una testimonianza diretta della crisi dell’editoria e dei cambiamenti nelle abitudini di lettura della popolazione. I dati provenienti da Unioncamere-Infocamere, evidenziando una tendenza allarmante. Dal 2019 al 2023, il numero di edicole in Italia è diminuito di oltre il 16%, con una perdita netta di 2.667 unità. Il declino riflette non solo una crisi economica nel settore dell’editoria, ma anche una trasformazione nelle preferenze di consumo e degli schemi occupazionali: con meno del 6% in attività, i giovani non sembrano essere interessati alla professione. Francesca Lombardi commenta quello che accade.

Le mille crisi dell’Italia dei libri. Il rapporto Aie 2018

L’Italia dei libri di fronte alla nuova crisi.

Battuta di arresto, l’ennesima, nell’Italia dei libri assai sensibile ai difficili equilibrismi dell’economia dei consumi e della politica. I primi dieci mesi del 2018 segnalano il brusco arretramento delle vendite; una lenta erosione che ha toccato pressoché tutti i mesi dell’anno giungendo nella prima settimana di novembre a totalizzare un complessivo -0,9% a valore,  in base ai dati Nielsen per l’Associazione Italiana Editori,  nei canali tradizionali (le librerie fisiche, le librerie online senza Amazon, che si pensi essere la più importante per fatturato, e la grande distribuzione). Il fatturato dei libri nel nostro Paese era cresciuto del 2.8% (il 4.5% con il gigante statunitense) alla fine del 2017 facendo seguito ai precedenti due anni di costante ripresa.

Calano i lettori, cresce il fatturato. L’Italia dei libri nel rapporto Aie 2016

Cresce il mercato del libro in Italia nel 2016, segnando complessivamente (libri di carta, ebook e audiolibri) un +2,3%, raggiungendo così quota 1.283 milioni di euro riferiti al settore varia nei canali trade (librerie, librerie on line e GDO). È questo il principale dato di sintesi dell’analisi dell’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) sul mercato del libro 2016 che è stata presentata da Giovanni Peresson il 27 gennaio, nella giornata conclusiva del XXXIV Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri a Venezia.

Le mille crisi di lettura e lettori nel Paese

L’Istat ha divulgato i dati sulla lettura di libri (esclusa sempre quella di e-book) nel 2016. Dopo la leggera crescita avuta l’anno precedente (+1,2%), nel 2016 il numero di lettori è tornato a calare, perdendo il piccolo incremento conquistato. Se nel 2015 la percentuale dei lettori copriva il 42,0% della popolazione residente in Italia con più di 6 anni di età, un anno dopo questa percentuale si attesta al 40,5%, con una perdita di 1,5 punti percentuali. In valori assoluti, 751 mila lettori in meno (-3,1%). Il calo si fa ancora più evidente confrontando i numeri attuali con quelli del 2010. Quell’anno, a leggere era il 46,8% della popolazione con più di 6 anni: tre milioni di lettori in più.>>

Se 2,5 miliardi di euro vi sembrano pochi. L’italia dei libri nel rapporto 2016 dell’Aie

Come di consueto, l’ufficio studi dell’Aie – l’associazione di categoria degli editori, ha trasmesso le analisi di mercato riferito all’intero 2015 e al primo semestre 2016. La relazione è assai confortante e mostra una – sia pur modesta – ripresa in fatto di consumi librari e di crescita in numero dei lettori. A beneficio dei lettori ne diamo informazione con un assaggio lasciando a quanti lo desiderano di scaricare il rapporto qui.

Il mercato del libro italiano torna ufficialmente a crescere dopo quattro anni di crisi. Lo dicono i numeri, e non solo quelli del fatturato. Il settore si lascia alle spalle il più lungo periodo di flessione – di vendite e lettori – che la filiera italiana del libro abbia avuto dal dopoguerra in poi. Il trend è oggi definitivamente positivo, come confermano tanto il 2015, quanto il primo semestre del 2016.

La fiera di Francoforte

dalla nostra inviata alla Fiera di Francoforte, Silvia Belcastro

Dove prima c’era il mobile su cui ho appoggiato occhiali, matita e taccuino, adesso c’è una distesa d’erba alta divisa da un sentiero. Dalla boscaglia esce una colonna di soldati che vengono verso di me. Indietreggio, ma la distanza non cambia. Mi passano accanto come se non mi vedessero. “Puoi girarti”, mi dice una voce ovattata. E’ vero… posso girarmi. Difatti, alla mia destra c’è una macchia scura che non avevo visto: un bue! Non faccio a tempo a guardarmi alle spalle che mi ritrovo in piedi sul carico di un camion: sotto di me c’è una piana riarsa e una tendopoli. Ho le vertigini. Mi volto e scopro che sul camion c’è anche un soldato e anche lui non si cura della mia esistenza. Poi sono in una pozza d’acqua putrida: c’è una gip arenata e un ragazzo coi piedi nel fango. Istintivamente guardo in basso perché non voglio bagnarmi i piedi ma… io non ho piedi. Quando mi tolgo la gigantesca maschera ermetica, i miei occhiali sono ancora sul mobile, accanto alla matita e al taccuino. E il mio primo pensiero è: a quale di questi due universi appartengo realmente?

L’Europa a due marce nella vendita dei libri

Una importante analisi sulla situazione delle vendite dei libri nel vecchio continente, è stata pubblicata da A.Lolli per il Giornale della libreria. Mentre in alcuni Paesi – compreso il nostro –  i segnali di ripresa si sono fatti registrare con forza (v.la ricerca di Peresson, anticipata sulle nostre pagine), non succede lo stesso per alcuni altri importanti Paesi di lingua tedesca.

Il mercato del libro tedesco ha registrato nel 2015 una sensibile riduzione del fatturato rispetto al 2014. Secondo i dati rilevati da Gfk Entertainment per conto della Börsenverein des Deutschen Buchhandels, l’Associazione degli editori e dei librai tedeschi, infatti il calo nel giro d’affari è risultato pari a -1,7%. Anche negli altri due Paesi con popolazione a maggioranza di lingua tedesca – Austria e Svizzera – sono state rilevate diminuzioni nel 2015. Per il Paese elvetico il calo è addirittura pari a -5,7%.

 

Agli italiani (ri)piace leggere

a cura di Giovanni Peresson per il Giornale della libreria

Nel 2015 la lettura in Italia è tornata, dopo due anni, a crescere. L’indagine Istat indica un ritorno al segno positivo nella lettura di libri di carta rispetto al 2014.

E la lettura degli e-book? Può sembrare paradossale, ma nel 2015 avviene l’inimmaginabile. I lettori di e-book diminuiscono, anche se il mercato è cresciuto raggiungendo quasi il 5% di quello della varia.

Nel 2015 i lettori di e-book (facendo riferimento agli ultimi tre mesi) sono scesi a 4,687 milioni: l’8,2% della popolazione italiana con più di 6 anni di età; oppure – a seconda di come li si conta – il 14,1% di coloro che hanno usato Internet negli ultimi tre mesi.