Andrea BarbatoMani nudeRizzoli Davide Bergamaschi. Occhi da bambino, corpo da adulto, forte e vivo come lo si è solo a sedici anni. Di fronte a …
maggio 09
Edward Bunker, Mia è la vendetta
Edward Bunker
Mia è la vendetta
Einaudi
Einaudi Stile Libero pubblica in anteprima mondiale un nuovo romanzo dell’autore di culto. Cinque racconti folgoranti, da grande letteratura, in cui l’autore “di culto” racconta un secolo di scontri tra neri e bianchi, come chiave per capire non solo il carcere, ma l’intera storia degli Stati Uniti. Questo libro è l’addio di Bunker ai suoi lettori.
Viene pubblicato in anteprima mondiale nel Paese che forse lo ha amato di piú.
Marcello Sorgi, Edda e il comunista
“La sorvegliata speciale numero 1”, come Edda amava definirsi, arriva a Lipari malata, depressa, fiaccata dal dolore e dalla solitudine. Non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere senza l’aiuto e l’affetto di un uomo: Leonida Bongiorno, il capo del Pci locale, partigiano ed erede di una solida tradizione antifascista (suo padre aveva partecipato, nel 1929, all’organizzazione della fuga da Lipari dei confinati Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti). La loro storia è quella di un incontro intimo e travolgente che li legherà per sempre, al di là delle differenti appartenenze politiche.
Stephen Amidon, Il capitale umano
Il profeta dell’America post 11 settembre
di Vittorio Macioce*
Qualche tempo fa David Foster Wallace parlava di quel gruppo di “grossi maschi bianchi”, quarantenni o giù di lì, alti almeno un metro e ottanta, quasi tutti con gli occhiali, che stanno cercando di raccontare l’America. Wallace faceva i nomi di Jonathan Franzen, Donald Antrim, Jeffrey Eugenides, Rick Moody, Richard Powers, William Vollman. Ricordava che “CivilWarLand in Bad Decline” di George Saunders è un gran bel libro. Parlava anche di A. M. Homes: “Le cose più lunghe magari non sono perfette, ma ogni due o tre pagine ti colpisce allo stomaco e ti fa piegare in due”. Ma se c’è qualcuno che ti mette davanti allo specchio e ti dice “guardati, questo sei tu” è un ex critico cinematografico e giornalista culturale. Si chiama Stephen Amidon. Uno che in Italia è riuscito a far crepare d’invidia Niccolò Ammaniti.