All’epoca di Mao non c’erano ricchi. Dal 1949 lo stato procedette a togliere tutti i beni e nazionalizzarli. La proprietà era vista come simbolo della classe sfruttatrice del proletariato. Durante le riforme agrarie le terre furono espropriate così come le fabbriche furono confiscate e “fuse” obbligatoriamente con le imprese pubbliche o comprate semplicemente dallo stato centrale. Il crollo dei beni di prima necessità rese tutti poveri. Proprio tutti quanti. Eppure, tutti cominciarono a gridare che il popolo non avrebbe abbandonato la lotta di classe.