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Scegli me

scegli me… «  Riusciresti a dormire, tu, se un giorno si avverasse il tuo sogno più bello?
Adesso sono le dieci e mezzo, ho sentito rintoccare l’orologio nove volte, poi una, poi dieci e
poco fa di nuovo una e tutti dormono, li sento respirare, qualcuno russa.
Sento che si agitano e si girano nei letti.
E in lontananza sento una sirena della polizia, un motorino e un cane, ma più forte di tutto sento battere il mio cuore, come se avessi appena fatto le scale di corsa un paio di volte.
Ma come faccio a dormire?
Tutto sta per cambiare un’altra volta.
Penso a questa mattina, alla settimana scorsa,
a Babs, all’Asciugheria e alla nonna …»
( pag. 5 )
[segue ]

 

Un cane in viaggio

un cane in viaggio… «  In un giorno piovoso di maggio
un cane si mise in viaggio,
era un bel po’ coraggioso,
anche un bel po’ pauroso.
Aveva un orecchio bianco
e un orecchio marrone
era così obbediente,
era così legato al suo “padrone”
… Perché lasciò un posto tranquillo
aveva ogni giorno un osso
per
andarsene senza uno spillo
finendo a dormire in un fosso …»
( pag. 3 )
[segue ]

Ninablu

ninablu
… Il giorno in cui è nata, Ninablu era Nina. E basta. Una Nina come tutte le Nine del mondo.
Con gli occhi così aperti da assomigliare ai grandi bottoni tondi della giacca del nonno, osservava tutto attentamente, facendo bolle di saliva e ba, ba, ba, come ogni neonato.
Il tempo passava velocemente e giunse l’ora delle prime parole.
Il nonno la portava fuori sulle spalle, in un canestrino costruito da lui stesso.
Un bel mattino di sole Nina indicando il mare parlò.
E disse: « Blu!»…“
( pag.22 )
[segue ]

Ada decide

ada decide“… Quando sono con i miei amici, a scuola ma anche quando siamo a giocare ai giardini pubblici o in strada sotto casa, devo fare delle scelte, devo prendere delle decisioni.
Visto però che non sono sola devo decidere insieme agli altri devo scegliere le cose che ci mettano d’accordo tutti sennò finisce che litighiamo o non facciamo niente.
E così anche quando dobbiamo scegliere a cosa giocare rischiamo di litigare, e poi finisce che qualcuno non gioca o che resta arrabbiato e così non ci divertiamo.
Come si fa a decidere insieme? Come si fa a non litigare?
Beh, con i miei amici proviamo ad ascoltarci … “ ( pag.8 )
[segue ]

 

Nove storie sull’amore

“… Una bambina aveva trovato un uccellino. Chissà forse era stato un temporale a farlo cadere dal nido o forse aveva perso la strada e si era perso d’animo, come capita anche alle persone.
La bambina, che da tempo voleva un giocattolo bello e vivo come l’animale, l’aveva raccolto, pulito, era andata a scavare dei vermi nella terra per dargli da mangiare, gli aveva fatto un letto di paglie secche e, infine sulla testa gli aveva messo un tetto, proprio come quello che aveva lei […]
Un giorno l’uccello trovò la finestra aperta e prese il volo. Ritrovò l’odore di quando pioveva, le ombre di mezzanotte e quelle del mezzogiorno […]
« Casa! »  gridò allora e la bambina che non aveva mai sentito la sua voce, scoprì che l’uccello scappato cantava. Cantava così bene che dentro di sé sentì il cuore scappare dietro all’uccello. E invece di piangere, chissà perché, fu contenta … “ (p
ag.16) [segue ]

Le Tigri di Mompracem

tigri mompracem… La tigre stava per riprendere lo slancio per gettarsi sui cacciatori, ma Sandokan era lì. Impugnato solidamente il kriss si precipitò contro la belva e prima che questa, sorpresa da tanta audacia, pensasse a difendersi, la rovesciava al suolo, serrandole la gola con tale forza da soffocarle i ruggiti.
– Guardami! – disse – Anch’io sono una Tigre! –
Poi, rapido come il pensiero, immerse la lama serpeggiante del suo kriss nel cuore della fiera, la quale si distese come fulminata.
Un urrah fragoroso accolse quella prodezza.
Il pirata uscito illeso da quella lotta, gettò uno sguardo sprezzante sull’ufficiale che stava rialzandosi, poi volgendosi verso la giovane lady, rimasta muta pel terrore e per l’angoscia, con un gesto di cui sarebbe andato altero un re, le disse:
– Milady, la pelle della tigre è vostra…
” [segue ]

Maestrapiccola. Diari, spugnature e spensieri di un anno di scuola.

Maestrapiccola… Quando i bambini mi raccontano, io mi infilo nelle loro vite, vedo le camerette azzurre con i letti da fare, i soggiorni apparecchiati, i cassetti di perline, le mamme che non arrivano e poi arrivano di corsa e cucinano, i papà che rientrano con le scarpe grosse e i pensieri in testa, le domeniche i compleanni dai cugini, i viaggi in macchina,i giochi senza fine con i fratelli, i bagni nella vasca,i  nonni che raccontano storie e che muoiono. I bambini mi fanno vedere tutto, perché sono così precisi e confusi assieme che restituiscono esattamente la realtà… Davide non trova le parole per spiegare l’assorbimento dell’acqua e dice:« La carta si spugna tutta!»  È meraviglioso meglio non si può descrivere il fenomeno. Quando torno a casa sono così spugnata di loro che grondo… ( pag.8 )
I bambini esistono ancora.
Nonostante una società che cerca di anticipare la loro adolescenza e genitori che spronano ad anticipare un po’ tutte le loro esperienze e conoscenze, i bambini, per fortuna, resistono e continuano ostinatamente ad esistere con le loro ingenuità, il sentire spontaneo, i loro occhi puliti che vedono quello che gli adulti non sono più in grado di vedere o non vogliono vedere … [ segue ]

 

Il segreto di Monsieur Taburin

il segreto di monsieur taburin“… Se c’era un esperto di cambi, fermapiedi, cuscinetti a sfera, ingranaggi, camere d’aria, gomme larghe o intermedie, oppure tubolari, quello era proprio Raoul Taburin, il venditore di biciclette di  Saint-Céron. I cigolii, i fischi, le anomalie più impercettibili, gli interventi più delicati, niente metteva in discussione la maestria di Raoul Taburin.
Del resto aveva una tale fama che nei paraggi non si diceva più una bicicletta, ma un taburin …
( pag.13 )
Raoul Taburin sa tutto in fatto di biciclette: in men che non si dica, nella sua officina, ripara e sostituisce catene, sellini, ruote, raggi, rapporti, camere d’aria, tutto di tutto.
C’è solo una cosa che non sa fare: andare in bicicletta.
Nella Francia di provincia, dove il radunarsi in pubblico per seguire alla radio il Tour de France è ancora un avvenimento grandioso, l’inconfessabile segreto di Monsieur Taburin è qualcosa che lo mortifica e lo fa vergognare profondamente. Questo scomodo segreto, Monsieur Taburin riesce a tenerlo nascosto agli occhi del suo piccolo mondo per tutta una vita , quella trascorsa nella sua bottega a riparare bici, o quasi…[segue ]