«Uno stage!» esclamò il signor Feyriéres.
«Ma cos’è questa nuova trovata? I ragazzi ormai non sanno
neanche più mettere insieme due frasi e devono fare gli stage.
Uno stage di che poi?»
«Uno stage!» esclamò il signor Feyriéres.
«Ma cos’è questa nuova trovata? I ragazzi ormai non sanno
neanche più mettere insieme due frasi e devono fare gli stage.
Uno stage di che poi?»
I centri urbani rappresentano un “banco di prova” importante per verificare le potenzialità dei processi di valorizzazione della Cultura, in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini, rafforzamento degli elementi di identità e coesione sociale in tempi in cui la crisi economica accresce le divisioni e i contrasti sociali con l’obiettivo dell’ incremento del potenziale “attrattivo” per un ritorno concreto in termini economici e di benessere anche oltre il concetto tradizionale di PIL. La Cultura, infatti, rappresenta per la Città un elemento imprescindibile di sviluppo e crescita perché, conferendole un elemento di specializzazione ed identità forte, la rende in grado di proteggersi dal pericolo della competitività e crearsi una rendita di posizione ben consolidata.
Lo straordinario viaggio di Edward Tulane
Con questa recensione, Isabella Paglia inizia la sua collaborazione con BookAvenue nella speciale sezione dedicata ai libri per l’infanzia: piccoli lettori crescono.
Quando ho visto per la prima volta: Lo straordinario viaggio di Edward Tulane, sul ripiano moderno di una libreria per bambini, mi sono detta:
” questo libro sembra essere uscito dal tempo …”
Osservando la finezza della rilegatura e la raffinatezza delle immagini ho subito pensato che forse sarebbe stato adatto ai bambini di una ricca famiglia vittoriana più che a quelli disincantati dei nostri giorni.
Ma spesso l’apparenza inganna.
Per qualche motivo, oscuro alla mia ragione ma non all’intuito, l’ho comprato, facendo uno degli acquisti migliori della mia vita e alla fine vi dirò perché…
Ma chi è Edward Tulane?
Ho letto PROMESSI VAMPIRI:
Anche se scritto bene, ho trovato la storia un pò lenta (era partito decisamente bene poi c’è stato un calo). Il finale, poi, é risultato frettoloso, invece, avrei preferito più azione e pathos.
La trama, per i miei gusti, l’ho trovata un tantino prevedibile ma ha degli aspetti che la rendono diversa, se paragonata ad altri libri dello stesso genere.
Ci sono momenti romantici e sensuali ma anche drammatici. Non manca un tocco d’ironia che in alcuni punti diventa amara e pungente.
Alec Greven
Come parlare alle ragazze
Giunti
Pensato per un pubblico di adolescenti, il volumetto è piaciuto anche agli adulti. «Ci sono signore che mi hanno raccontato di aver regalato una copia al marito dicendogli:ecco, impara qualcosa», ha raccontato in un’intervista. Aggiungendo che da grande vuole fare lo scrittore e confessando di aver quasi terminato il suo secondo libro che HarperCollins pubblicherà prima dell’estate: questa volta Alec spiegherà ai coetanei come parlare con mamma e papà.