Ho fatto una scoperta e voglio condividerla con voi.
I gialli mi rilassano.
Magari i cultori del genere, i Deaver dipendenti ,quelli che non si perdono un’avventura del commissario Rizzoli o che non vanno a letto senza l’ultimo tomo della Reichs sorrideranno,loro l’avevano scoperto da tempo. Io l’ho capito ora. Sono stata spinta a sfogliarli dai dati che ci arrivano dall’Aie:è il genere più letto (e vi assicuro più pubblicato) in Italia, perciò mi sono detta: scopriamo cosa ci trovano migliaia di lettori.
La psichiatra


Grégoire sui pattini, Vincent in sella alla sua moto: due ladruncoli delle banlieue, convinti di aver messo a segno il colpo della vita, per poi finire risucchiati in un guaio ben più grande di loro. Una sacca rubata a un vecchio apparentemente inoffensivo, si rivela uno scrigno di Pandora, pieno di soldi, ma anche di oggetti sinistri.
Atto dovuto, il nostro per segnalare l’uscita nella Biblioteca Adelphi la pubblicazione delle opere di Georges Simenon, iniziativa che offre l’occasione di leggere o di rileggere i lavori di un autore che sempre più si configura come un gigante assoluto del secolo appena trascorso. Ne è conferma – se ancora ne occorresse una – Le campane di Bicetre, 260 pagine di racconto delle vicende interiori di un uomo colpito da un ictus. Il libro, terminato nell’ottobre del 1962 e pubblicato nel 1963, fu, a buon titolo, assai considerato dall’autore, che, come viene evidenziato anche nel risvolto di copertina, vi dedicò una lunga fase preparatoria e volle premettervi – fatto per lui alquanto inconsueto – una Premessa. 
La forma della paura non è soltanto un romanzo avvincente: è il primo thriller veramente contemporaneo, ambientato nell’era Obama da poco iniziata. Autori di questo romanzo a quattro mani sono due esperti del genere. Il primo è uno degli scrittori italiani di maggior successo – Giancarlo De Cataldo, che con Romanzo criminale ha superato le 225.000 copie vendute e ispirato un film e una serie tv. Il secondo è uno dei più importanti sceneggiatori italiani – Mimmo Rafele, collaboratore di registi del calibro di Bernardo Bertolucci e autore delle ultime tre serie de La piovra.
L’autrice
Un romanzo forte, di grande impatto emotivo. Sospeso tra la dura realtà dei due delitti Biagi e D’Antona e una fantasia che non si discosta troppo dalla cronaca di quelli che sono stati descritti come “i nuovi anni di piombo”. L’autore, commissario della Polizia di tato, ha fatto parte della squadra investigativa che ha indagato su quei delitti, autentiche ferite inferte dalle Brigate Rosse al cuore del Paese. Al centro del racconto due donne molto forti.



