‘Il grande albero’ è l’ultimo frutto della penna di Susanna Tamaro, Protagonista un albero, appunto, ma dalla vita eccezionale, da subito diversa da quella dei suoi simili. La Tamaro tocca con la sua creatività temi come l’amore, la natura e la continuità della vita, lungo le pieghe dell’esistenza di un abete che incontrerà l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, verra’ toccato dalla principessa Sissi, rischiera’ di diventare un violino, ascoltera’ i sussurri degli innamorati e i versi dei poeti. E poi lascera’ la radura dove e’ nato e conoscera’ la vita di una metropoli, diventando l’albero di Natale di Piazza San Pietro a Roma.
francesca schirone
Dacia Maraini, La nave per Kobe
Per la prima volta la scrittrice Dacia Maraini si sofferma a raccontarci del suo legame con la madre svelando aspetti della storia di famiglia ancora …
Comarc McCarthy, Sutree
Ci sono voluti vent’anni, non molto più del tempo impiegato da Cormac McCarthy per scriverlo, perché i lettori potessero trovare in libreria la traduzione italiana …
Kate Long, Una pessima allieva
Kate LongUna pessima allievaGarzanti Kali non è un allieva come le altre. Anna lo capisce subito appena la vede entrare in classe per la prima …
Stephenie Meyer, Twilight e New Moon
Una rivelazione, uno squarcio di aria pura in un panorama letterario ultimamente diventato morboso e gratuitamente volgare.
Lo ammetto, forse una parentesi dal sapore adolescenziale tra le solite letture, ma ho molti diritti come direbbe Pennac e me ne avvalgo sempre.
Twilight e New moon sono i primi due romanzi di una saga che racconta una storia d’amore, all’apparenza una “semplice” una storia d’amore fra due giovani che si incontrano e alla fine si innamorano ma si percepisce già dalle prime pagine che ci troveremo di fronte ad un amore “diverso”, aldilà delle regole, oltre ogni ragionevolezza, ed oltre ogni confine. Una storia d’amore che diventa struggente perché pericolosa ma ineluttabile.
Magda Szabò, La ballata di Iza
Ha ormai novant’anni, Magda Szabó, e ancora qualcuno riesce a confonderla con Zsa Zsa Gabor. Forse l’aspetto, forse semplicemente la sonorità del nome, la fanno sprofondare in un tempo arcano, segreto. In verità la più che premiata Szabó ha all’attivo più di dieci romanzi pubblicati, testi teatrali e racconti per bambini. In Francia è successo nel 2005, adesso è la volta dell’Italia: la scrittrice ungherese gode di una insperata primavera e entra nei primi posti delle classifiche librarie. I processi editoriali vanno comunque a rilento e, ancora, non si annunciano nuove traduzioni in italiano, nonostante l’attività promozionale del suo editore francese, Vivien Hamy.
Jiang Rong, Il totem del lupo
La storia – basata sulla esperienza diretta dell’autore – è quella di Chen Zen, giovane intellettuale di Pechino inviato nelle steppe della Mongolia per diffondere tra la popolazione locale i principi del regime comunista. In una terra estrema e lontana anni luce dall’ideologia della Rivoluzione, Chen scoprirà un mondo ancestrale in cui le dimensioni del sacro e del soprannaturale avvolgono ogni cosa. Compresi rapporti della popolazione con i lupi, grandi predatori che contendono all’uomo la supremazia dell’inospitale territorio. Un animale, il lupo, al tempo stesso, nemico, spirito benefico e simbolo di una maniera di affrontare la vita sulla quale i mongoli hanno modellato la loro esistenza. Grazie agli insegnamenti del vecchio Bileg, Chen si libererà del sacro terrore che prova nei confronti dell’animale e che simboleggia la sua paura, di intellettuale comunista, della libertà.