I tweet più famosi, gli hashtag, gli slogan (social) che hanno accompagnato il percorso del «libero e semplice» Matteo Renzi da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi. #ArrivoArrivo, di Grandi e Tallei, racconta cinque anni di comunicazione politica rivoluzionaria e innovativa. Quali che siano le sue convinzioni, a Renzi va il merito di aver svecchiato il burocratese dei palazzi, facendo entrare chiunque nelle sale dei bottoni. Compreso lo Studio alla Vetrata del Quirinale, da dove, durante il colloquio con Giorgio Napolitano per presentare la lista dei Ministri, l’ex sindaco di Firenze twittava #ArrivoArrivo (da qui il titolo del libro) a chi fuori si domandava il perché di tanto ritardo.>>
fazi
Andrew O’Hagan, Vita di un cane fortunato raccontata da se stesso
Una delle molte sorprese che attendono il lettore di questo romanzo, libro del mese di agosto e imprevedibilmente colto è il suo inizio: “La mia storia comincia davvero a Charleston, un perfetto ritrovo di spiriti illuminati e creativi nel bel mezzo della campagna inglese”. Charleston, la profumata residenza nel West Sussex di due fari del circolo Bloomsbury come Vanessa Bell e Duncan Grant, è sicuramente molto distante dai riformatori e dagli orfanotrofi in cui Norma Jean Mortenson ha trascorso la sua durissima infanzia. Perché Charleston? È qui che nel giugno 1960 il terrier che poi sarà conosciuto come Mafia Honey – abbreviato in Maf – comincia la grande avventura che lo porterà a New York e a Hollywood, nelle braccia della diva più famosa di tutti i tempi.
Tutto il grande dramma umano
Elizabeth Strout fa parte di una generazione di scrittori americani che, per fortuna, continuano a scrivere coinvolgente e appassionante letteratura.
Olive Kitteridge è stato definito “un romanzo di racconti” perché ognuno dei tredici racconti che lo compone è indipendente rispetto all’altro (la sua struttura è insolita, ma il messaggio è penetrante).
Leggetene uno a caso e avrete una fotografia istantanea della vita costiera del New England nei dettagli attraverso un particolare e ricercato gioco di luci e ombre (combinato con sentimento struggente e poetico).
Tim Winton, Cloudstreet
Bello quanto la postorale americana di P.Roth, Tim Winton racconta la storia di due famiglie, i Pickles rovinati dalle scommesse di Sam e i laboriosi Lamb costretti a lasciare la vecchia casa e città alla ricerca di una nuova vita più fortunata.
Le loro vite inevitabilmente entrano in collisione nel momento in cui, per queste ragioni, si vedono costrette a condividere la grossa e fatiscente casa al numero uno di Cloudstreet. I Lamb, in fuga dalle conseguenze di un miracolo mal riuscito, si trasferiscono nella nuova casa con sei figli e una vacillante fede in Dio dove trovano i Pickles, da parte loro detentori di una cieca fede nell’imprevedibile ombra, cioè la fortuna, per la cui cronica assenza sono costretti ad affittare metà della vecchia dimora. Le due famiglie costituiscono un gruppo assai eterogeneo e per tre generazioni assistiamo ai fallimenti, al dolore, alla disperazione e alle piccole gioie che spingono tutti a non mollare.
Bancarella. Vince Elizabeth Strout
Il Bancarella 2010, alla sua 58° edizione, è stato vinto da Elizabeth Strout con il libro “Olive Kitteridge” edito da Fazi che ha vinto con 100 voti su 187 schede pervenute superando gli altri cinque finalisti : “S.o.s. Amore” di Federica Bosco ( Newton Compton), “ La scatola dei calzini perduti” di Vauro Senesi ( Piemme), “Il giudice meschino” di Mimmo Gangemi ( Einaudi), “L’assassino qualcosa lascia” di Rosa Mogliasso ( Salani), “Confessione” di Bill James ( Sellerio) .
John Keats il poeta del silenzio
Sulla scia di un rinnovato interesse per la figura di John Keats, “Bright Star” ripercorre l’ultimo periodo della vita del poeta, diviso fra difficoltà economiche e travagliate vicende familiari. Con una costruzione narrativa a salti, frammentata, che imita e riflette la natura complessa dello stesso Keats, è ricostruita la personalità di un uomo che, affascinato dalle potenzialità della parola, si ritrovò, proprio in quello stretto giro di anni, a meditare sulle contraddizioni della vita.
Cesarina Vighy, L’ultima estate
Da dove arriva la voce di Zeta? Apparentemente dal luogo più inabitabile e muto: la malattia, in quel punto estremo che toglie possibilità, respiro, futuro. Ma è solo apparenza: questa voce proviene dal nucleo più irriducibile e infuocato della vita. Che non tace, non cessa di guardare e amare. E anzi, comincia qualcosa: a scrivere. E fragile l’equilibrio che genera queste pagine. Per Zeta qualsiasi gesto ora è enorme, la fatica non solo fisica è in ogni momento fatale.
Stephenie Meyer, Twilight e New Moon
Una rivelazione, uno squarcio di aria pura in un panorama letterario ultimamente diventato morboso e gratuitamente volgare.
Lo ammetto, forse una parentesi dal sapore adolescenziale tra le solite letture, ma ho molti diritti come direbbe Pennac e me ne avvalgo sempre.
Twilight e New moon sono i primi due romanzi di una saga che racconta una storia d’amore, all’apparenza una “semplice” una storia d’amore fra due giovani che si incontrano e alla fine si innamorano ma si percepisce già dalle prime pagine che ci troveremo di fronte ad un amore “diverso”, aldilà delle regole, oltre ogni ragionevolezza, ed oltre ogni confine. Una storia d’amore che diventa struggente perché pericolosa ma ineluttabile.