
Sophie ha quattordici anni e una vita divisa tra mondi agli antipodi.
Di madre congolese e padre italo-americano, dall’età di 8 anni vive stabilmente negli Stati Uniti e trascorre l’estate in Congo nella riserva per la tutela di bonobo, che sua madre ha fortemente voluto e che gestisce, nel tentativo di impedire lo sterminio di questa specie di primate, oggetto di commercio e di contrabbando nel paese… >>




L’esito di questa preziosa esperienza è che ci consente di acquisire consapevolezza sull’importanza sociale della lettura di letteratura. Ed è una consapevolezza che, una volta acquisita, non si dimentica più. Si scopre in prima persona come la lettura ˗ l’intera esperienza del Reading Circle ˗ trascenda l’intrattenimento, l’intimità serale, o il quotidiano valore funzionale, per offrirci immagini con cui pensare e strumenti per creare e ri-creare il vero significato delle nostre vite individuali e sociali. Taluni direbbero, o lamenterebbero persino, che si tratta di un modo per investire il discorso letterario, nelle sue accezioni più serie, di un significato metafisico, se non addirittura religioso. E, personalmente, ritengo che sia proprio così.




Salire. Salire con i falchi tra le mani. Salire dalla cucina semibuia con Piccolo. Salire all’ultimo piano dell’ospedale in costruzione. Salire sulle montagnole di terra con la Potente. Salire sopra lo sgabello per vedere fuori dalla finestra, quando sei ancora troppo piccolo ma i tuoi occhi troppo avidi. 

Non ho più la macchinetta e sto andando al corso di recupero. Passo e ripasso la lingua sui denti. Non mi capacito di trovarli liberi dal ferro. Mi viene la contentezza. Lo so, è un sentimento inadatto alle circostanze: ci sono le pesti che vorranno sapere e che mi offenderanno ancora con le mani e con le parole. C’è il mondo che mi vuole cambiare. Ci sono gli accidenti di famiglia che non mancano mai.
