Come Paul Auster si svegliò una mattina da sogni inquieti e si trovò trasformato in un cane… sembrerebbe (ma non lo è) l’incipit giusto per un racconto come “Timbuctú“, una storia apparentemente semplice narrata dal punto di vista di un cane.
Auster è conosciuto come uno scrittore a cui piace sperimentare, mettersi in gioco. Forse per questo è uno degli autori più originali e meno prevedibili.
Chi ama la sua scrittura liscia come la seta riconoscerà in “Timbuctú” alcuni temi familiari come la natura della solitudine e della memoria, il padre perduto e il figlio abbandonato, il confronto tra l’individuo e il vuoto…
Una storia in apparenza semplice
