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Scrivete al Governo di appoggiare la cultura in Italia!

Lunedì sera a Che tempo che fa è andata in scena una straordinaria pagina culturale. Di quella cultura viva, quella che fa bene all’anima, al cuore e alla bellezza del mondo. Una pagina ricca, una bella “prova”di via d’uscita da questa crisi che ha provocato, tra le altre cose, anche una profonda lacerazione del tessuto sociale. Barenboim e Metha, ospiti di riguardo ma con la semplicità dei veri grandi, hanno planato con ricche parole sopra i nostri pensieri e li hanno depurati dall’inquinamento acustico delle frasi fatte. Scrivete al Governo! Ha esclamato Zubin Metha, una frase molto significativa per riappropriarci dei nostri diritti attraverso l’uso della penna scrivendo pagine nuove attraverso quel diritto alla cultura davvero bene comune.

Cultura: bisogno primario e vero motore di sviluppo

Il 15 novembre 2012, si sono svolti gli Stati Generali della Cultura presso il Teatro Eliseo di Via Nazionale a Roma.

Roma che nella giornata precedente è stata scenario di libere e pacifiche manifestazioni di studenti e professori, ma anche teatro di scontri accesi e forti dissensi per questa crisi che avanza e toglie vitalità agli Italiani e al loro sviluppo, ma anche all’Europa e ai cittadini europei.

Una cometa da seguire: La chiara traiettoria di Niccolò Fabi

Le canzoni di Niccolò Fabi sono come un buon vino. Sprigionano sapori che fanno pensare alla terra, alle terre più diverse. Al sapore del silenzio di un navigatore solitario in un viaggio che trova senso solo in se stesso, nell’essere viaggio. Sono poesie che entrano nell’anima che fanno compagnia con forza rara e trasparente. Una traiettoria chiara ed intensa in un universo di coerenza senza mai cedere alla società dell’apparire. Niccolò non risente delle trasformazioni mediatiche.

Il dissolvimento politico

Un Azione Popolare contro il dissolvimento politico

C’è un libro appena uscito pieno di naturale sostanza per la concretezza delle tematiche proposte. E’ un nuovo prezioso ed autorevole pamphlet di Salvatore Settis che sicuramente potrà innovare, con la sua forza intellettuale, l’attuale dibattito in ordine al momento di crisi che stiamo attraversando sotto ogni profilo e in ogni contesto. Dal sito di Einaudi il libro si presenta così: «Azione popolare» è il pieno esercizio del diritto di cittadinanza, per imporre un’agenda politica centrata sul bene comune. Il suo manifesto esiste già: è la Costituzione. Che società ci aspetta sotto l’assolutismo dei mercati e il ricatto del debito pubblico? Quale ambiente, quale cultura, salute, educazione? Quale giustizia sociale? Serve un’altra idea di Italia per liberare energie civili, creatività, lavoro. Per la Costituzione, lo Stato siamo noi. Cittadini responsabili. In prima persona.

Crocetta e non “crocetta”, Le sorprese dell’astensione

Nel momento in cui si scrive si attendono i risultati delle elezioni regionali siciliane. Se il dato fosse confermato credo che la tutto il mondo politico debba fare una profonda riflessione; soprattutto non più operazioni cosmetiche una vera ricostruzione epocale. La gente ha dato il proprio segnale. Non è andata a votare e se è andata ha votato in modo nuovo. Questo ha un significato davvero importante poiché la “vecchia” politica “castista” e “classista” è in stato di decomposizione avanzato e questa tornata elettorale potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione copernicana. Nulla ormai può essere come ieri.

Il valore del patrimonio culturale tra sviluppo e memoria

Di Antonio Capitano e Marianna Scibetta

“Tutto il nostro passato è con noi, e per vederlo non dovremmo far altro che voltarci”

H. Berson, Il cervello e il pensiero.

Ci sono dei libri che arrivano al momento giusto. Arrivano quando l’attenzione dell’opinione pubblica è rivolta su altre materie considerate da sempre più importanti. Ma spesso le cose più importanti sono quelle che danno ancora un senso a questo nostro Paese che più passa il tempo e più sta franando sotto i colpi di una patologica inerzia che infligge il colpo di grazia su queste precarie fondamenta.

Le regioni della politica

Si parla di sprechi della politica, di costi esorbitanti ma cosa si fa realmente? Ci sono troppi organismi, troppi livelli decisori e troppe inutilità. A pochi mesi dalle elezioni le regole del gioco sono le stesse. Possono queste regole essere scritte da chi non le vuol cambiare? Ci vuole una nuova assemblea costituente e un ruolo nuovo dei partiti. Non Ditte, ma formazioni sociali. Non furbi esperti di alleanze e di accordi da trenta denari, ma persone perbene che si prestano alla politica per poi tornare alla vita normale e rimanere perbene. Anche perché è solo moltiplicando le gocce d’acqua pulita che si purifica il mare inquinato, per dirla con Madre di Teresa di Calcutta.

Castel del Monte anima loci

Dal diario di un’antica navigazione composto intorno al 1250 si legge: una montagna longa enfra terra et alta, e la dicta montagnose clama lo monte de Sancta Maria, et à en quello monte un castello.

Castel del Monte ad Andria, visibile nel tratto costiero tra Trani e Barletta, è con la sua pianta ottagonale, la policromia della sua roccia calcarea, illuminata dal sole, un punto di riferimento per i naviganti dell’epoca ed un esempio nobilissimo di arte posta al servizio del potere.

L’immagine nuova della pubblica amministrazione

Possa il giorno che va, insegnare a tutti quello che è necessario a farsi nel giorno avvenire in benefizio della Patria!” Sono parole di Carlo De Cesare, correva l’anno 1865 e il suo libro “Il passato, il presente e l’avvenire della pubblica amministrazione nel Regno d’Italia” è quanto mai attuale. 

E di lucida attualità sono ancora di più le parole seguenti riferite alla necessità di una buona amministrazione “[…] a questo arduo e difficile compito di creare un’amministrazione semplice, rapida e fruttuosa in Italia […] sottoponiamo alla considerazione dei sapienti, degli abili amministratori, ed al giudizio di tutti i nostri concittadini il frutto delle nostre pazienti lucubrazioni intorno all’avvenire della pubblica amministrazione italiana dopo una rapida disamina del passato e del presente indirizzo governativo“.