L’effetto straordinario, inteso come non ordinario, della letteratura è quando le pagine scritte regalano a chi legge la visione del mondo e della realtà come nessuna altra immagine riesce a fare. In questo senso, capita il privilegio di imbattermi in libri memorabili – intesi come portati a memoria, indimenticabili; verso ognuno di questi libri, rimane la gratitudine di lettore per aver aggiunto sapere al sapere.
Non a caso il miglior libro che ho letto lo scorso anno è stato quello di Aatish Tasser, Straniero alla mia storia., la descrizione di un viaggio semiclandestino alla ricerca delle propri radici culturali in Pakistan attraverso il Medio Oriente. Tasser ha regalato al mondo, con il suo “taccuino” di viaggio, cronaca e visione dell’Islam inconsueti, molto intime. Per la cronaca: non fui d’accordo con quello che aveva scritto a proposito della Siria: la storia gli ha dato ragione a ben vedere quel accade oggi in quel martoriato Paese. E’ la missione di chi raccoglie le immagini in presa diretta con gli avvenimenti che li scatenano e descriverli in modo da offrirle ai lettor,i aiutandoli a farsi un’idea del divenire.
aatish tasser
Je m’appelle Hamed
La sequenza tocca lo stomaco. I due terroristi escono dall’auto che hanno rubato poco prima e kalashnikov al braccio, sparano ad altezza uomo contro un poliziotto di strada che cade a terra colpito. Urla dal dolore mentre i due incappucciati e vestiti di nero si avvicinano. Uno dei due gli passa accanto e con naturale freddezza lo finisce sparandogli alla testa.
Questo è accaduto a Parigi solo qualche ora fa. Il resto è la cronaca.
Il mio libro dell’anno di un paio di anni fa è stato Straniero alla mia storia di Aatish Tasser, un giornalista inglese di origini pachistane del Punjab, la regione insanguinata del nord Pakistan. Molti, forse, ricorderanno il nome di suo padre, Il governatore della regione Tasser assassinato dalla sua guardia del corpo all’indomani della sua presa di posizione a favore di una donna violentata da un fondamentalista che rischiava pure la pena di morte per aver denunciato il suo aguzzino.>>