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«Ci odiano per quello che siamo», scelta e responsabilità nel capolavoro di Torberg

Riproponiamo alla lettura, l’articolo di Alen Loreti sul libro di Friedric Torberg.

“Qual è il libro più bello che hai letto quest’anno?” Alla domanda di una mia amica, professionista del campo editoriale e forte lettrice ─ capace di doppiare con facilità la cinquantina di volumi letti dal sottoscritto in un anno ─ non ho manifestato incertezze: “Un libro di Torberg”, ho risposto. E lei: “Ma chi, l’ebreo che fuggì alle persecuzioni e finì in California?”. Sì, proprio lui, proprio quel Friedrich Torberg ─ pseudonimo di Friedrich Ephrain Kantor ─ che nel 1943 pubblicò a Los Angeles un piccolo capolavoro finalmente tradotto in italiano da Martino Tranker e proposto dalla casa editrice Zandonai con il titolo Mia è la vendetta.

Domande. È un libro tremendo e straordinario, ben poco adatto al clima natalizio, ma voglio parlarne ora, per evitare che venga assorbito dalle decine e decine di titoli che tra meno di un mese usciranno in occasione della Giornata della Memoria. Se possibile, questo libro va letto prima. Perché prima di altri ha messo in luce i quesiti che i sopravvisuti alla soluzione finale avrebbero dovuto affrontare: perché Dio ─ parola che nella lingua ebraica non esiste, perché esistono solo attributi del divino ─ perché ha potuto permettere l’orrore della Shoah?

Tiziano Terzani. Da bestseller a fatto sociale

Il nostro amico Àlen Loreti ha presentato con Angela Terzani a Faenza il 18 ottobre, l’uscita del secondo meridiano di Terzani. E’ stato un bellissimo evento che ha richiamato l’attenzione della stampa. Di seguito pubblichiamo l’intervista che Àlen ha rilasciato ad Andrea Palli per il Fatto Quotidiano.

Anche Tiziano Terzani ha i suoi “Meridiani”. La collana Mondadori che raccoglie le opere dei più grandi scrittori gli ha dedicato due volumi. L’imolese Àlen Loreti ha curato l’edizione con notevole rigore scientifico. Un ingente archivio di documenti, foto e corrispondenze è stato messo a sua disposizione dalla moglie di Terzani. “Sono stati due anni di lavoro intensi. Angela Terzani mi ha fornito moltissimo materiale da esaminare”, spiega Loreti, “ma la parte più impegnativa è stata sintetizzare la mole di appunti, lettere, diari, taccuini e concentrarli in 130 pagine che sono la prima vera cronologia organica della vita di Terzani. Saperla soddisfatta è per me il riconoscimento più grande”.

«La Patria per me è la lingua», il primo amore di Lodovico Terzi

Libro del mese / Settembre. Questo librino di Lodovico Terzi, pubblicato da Einaudi all’inizio dell’estate, vale tutti i libri-furbi di Pansa. È un magnifico memoir che narra i “due anni senza gloria” di un ragazzo borghese arruolato nella RSI e del conflitto personale e famigliare che lo costringe a una maturazione civile e politica. Non mi meraviglia che un libro così difficile e onesto non sia stato candidato in alcun premio letterario.

Oggi Terzi ha 86 anni, abita a Vigevano. Per decenni è stato un finissimo traduttore – Swift, Defoe, Dickens, Stevenson. Ha lavorato per Adelphi, Mondadori, Bompiani e mosso i primi passi nell’editoria in via Biancamano, all’Einaudi, stringendo amicizia con Luciano Foà, Italo Calvino, Carlo Fruttero e Giulio Bollati.

L’insostenibile privilegio della sofferenza

Libro del mese / Gennaio. Ahi-ahi-ahi… tra i quasi 60.000 libri pubblicati nel 2010 vi è sfuggito il bel romanzo di Enrico Remmert, Strade bianche, edito da Marsilio (checché ne dicano le classifiche Marsilio non pubblica solo autori svedesi!). Non date la colpa al libraio: svuotare decine di colli al giorno, e metterli a scaffale, spesso sottrae tempo al consiglio di una buona lettura. Per fortuna ne parla Stilos sul numero di gennaio (in edicola oppure on line) e ne parlo qui su BookAvenue, dove ho recuperato parte della lunga intervista che Remmert mi ha rilasciato e che il mensile, per motivi di spazio, non poteva integralmente ospitare.

Non Sono Sidney Poitier

Funambolico Everett: “Metto dentro tutto quello che leggo”

Non Sono Sidney Poitier

Libro del mese / Novembre. «Uno scrittore non spreca mai nulla» diceva Francis Scott Fitzgerald. Si può dire lo stesso di Percival Everett e della sua ultima opera pubblicata da Nutrimenti e tradotta da Marco Rossari. L’autore 54enne, 19 romanzi in patria, docente d’inglese e scrittura creativa alla USC di Los Angeles, non spreca una pagina, una riga, una parola. Nulla. Non Sono Sidney Poitier però non è solo un romanzo. Non è nemmeno un esperimento. È un segnale.

Se «Twain, nella narrativa, e Whitman, nella poesia, risolsero definitivamente con il loro linguaggio il debito con l’Inghilterra» ─ come sostenuto da Claudio Gorlier in Centouno capolavori americani ─ forse oggi si può dire che l’opera di Everett propone un nuovo linguaggio a quella cultura statunitense che troppo spesso ha preferito temporeggiare sulle indicazioni ricevute da una parte di sé, “scomoda” ma fondamentale, come la narrativa afroamericana.

Leggere e saper leggere

Leggere e saper leggere, l’officina della critica letteraria

Leggere e saper leggereMANTOVA ─ “Bisogna dunque tornare a leggere (e a saper leggere)” scriveva nel 1958 Giorgio Caproni sulla rivista Il Gatto Selvatico, l’house organ voluto da Enrico Mattei e diretto dal poeta Attilio Bertolucci che a partire dalla metà degli anni Cinquanta raccolse intorno a sé un circolo di scrittori e intellettuali di altissimo valore: Gadda, Dessì, Ginzburg, Parise, Sciascia, Cassola (nella foto sotto), Bassani e molti altri.

Una selezione di testi è stata pubblicata e presentata in occasione dell’ultimo Festivaletteratura di Mantova (Inedita energia. Leggere e saper leggere. Saggi di critica letteraria per Il Gatto Selvatico 1955-1965, Eni, pp.128). Il volumetto, molto elegante e arricchito dalle foto originali dell’Archivio Storico Cinettà Luce, è curato da Simone Pietroletti.

Las Vegas edizioni, scommessa vincente

TORINO ─ A due passi dal Lingotto, in via Genova, cresce l’editoria italiana. Quella giovane, preparata, che osa rischiare sugli esordienti, che punta sia sul cartaceo che sull’eBook, che rifiuta l’editoria a pagamento, che rivendica la propria indipendenza. Nata nel 2008 Las Vegas Edizioni offre un catalogo di 15 titoli, 2 collane e una tiratura media di 1000 copie a volume. Un’avventura imprenditoriale messa in campo da una giovane coppia torinese, Andrea Malabaila, 33 anni laureato in Scienze della Comunicazione, e Carlotta Borasio, 23 anni da poco laureata in Lettere. In questo periodo di turbolenze economiche ─ tagli alla ricerca e alla scuola, crisi degli investimenti e dell’occupazione ─ ecco un ottimo esempio di “reazione”, di chi con impegno e coraggio scommette sui libri e, perché no, trova pure il tempo di organizzare una piccola Fiera dell’Editoria Indipendente di Qualità da esportare nelle piazze italiane. Una scommessa vincente.

copertina

Né Kerouac né Easy Rider: è l’America di Peter Beagle

copertinaHolden aveva ragione ─ A me è successo. Càpita a molti. E forse siamo tutti d’accordo con il personaggio di Salinger quando dice: “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere, e tutto quel che segue, vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.” Un secondo dopo aver letto l’ultima riga di Una lunga strada da fare (Mattioli Editore) cerco di contattare l’autore, Peter Soyer Beagle. E lo trovo.

La distanza che separa Oakland dalle colline romagnole si azzera su facebook. Rispolvero il mio inglese buffo e scricchiolante e gli mando un messaggio. Perché una delle sensazioni più belle per un lettore è poter esprimere la propria gratitudine a chi ti ha regalato delle emozioni. Ora, la breve risposta di Beagle è segnata sul mio calendario come un giorno di festa. Sì, Holden aveva ragione.