L’American Book Review, bimestrale fondato nel 1977 e considerato una sorta di bibbia nella recensione di libri e nell’individuazione di nuove correnti letterarie, ha pubblicato di recente una lista dei migliori cento incipit di romanzi. Trova anche tu il tuo, vatti a riguardare gli inizi dei libri e vai a fondo nel capire cosa ti ha stregato per tenerti legato ore, notti, posizioni scomode sull’autobus, a un libro pur di finirlo. Un mio amico si è da poco lasciato con la sua fidanzata e mi ha detto che non c’è niente di meglio dell’incipit di “Alta fedeltà” per affrontare la rottura col sorriso sulle labbra:
Alta Fedeltà, Nick Hornby
Ecco, per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico: 1) Alison Ashworth 2) Penny Hardwick 3) Jackie Allen 4) Charlie Nicholson 5) Sarah Kendrew. Ecco quelle che mi hanno ferito davvero. Ci vedi forse il tuo nome lì in mezzo, Laura? Ammetto che rientreresti fra le prime dieci, ma non c’è spazio per te fra le prime cinque; sono posti destinati a quel genere di umiliazioni e di strazi che tu semplicemente non sei in grado di appioppare. Questo forse suona più cattivo di quanto vorrei, ma il fatto è che noi siamo troppo cresciuti per rovinarci la vita a vicenda, e questo è un bene, non un male, per cui se non sei in classifica, non prenderla sul piano personale. Quei tempi sono passati, e che liberazione, cazzo; l’infelicità significava davvero qualcosa, allora. Adesso è solo una seccatura, un po’ come avere il raffreddore o essere al verde. Se volevi veramente incasinarmi, dovevi arrivare prima.