Rose Tremain
In cerca di una vita
Tropea
Come tanti altri migranti dell’Est, armato di cieca fiducia e di una volontà di ferro, Lev intraprende un lungo viaggio per raggiungere l’Inghilterra, nei suoi sogni la patria della ricchezza e della fortuna.E di fortuna ne ha proprio bisogno, disoccupato, con una figlia di quattro anni e una madre anziana da mantenere dopo la morte della moglie. L’arrivo a Victoria Station segna la fine di ogni illusione: lo straniero si ritrova solo, con le tasche vuote, smarrito in una città ostile, che non ha nulla di meglio da offrirgli se non una attività di volantinaggio per un venditore di Kebab. Inizia così una picaresca avventura, a tratti comica, spesso dolorosa, attraverso la sconosciuta metropoli, all’insegna della precarietà e alla disperata ricerca di un nuovo senso di appartenenza.
Fra incontri bizzarri e insperate opportunità, Lev trova l’amicizia nella casa di un idraulico irlandese alcolizzato, riscopre l‘amore nella inquieta e sensuale Sophie, e impara ad affrontare ogni sfida con l’unica risorsa cui aggrapparsi: un’incrollabile fede nei suoi sogni. L’autrice ha saputo affrontare un tema di scottante attualità: e cioè di come noi guardiamo l’altro, di come percepiamo la diversità. E di come l’altro – lo straniero a casa nostra – a dirla con la pancia, vive il tormentato mondo dell’ousider sapendo di esserlo. Il libro, pienamente riuscito, mi ha tenuto incollato e appassionato fino all’ultima pagina. mg