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Le grandi domande

Un bambino come una stella spugnosa vaga dentro le sue paure, le sue ansie. Cade da una scala, apre una scatola, rema controcorrente, abbraccia amorevolmente un cane. Il bambino è immerso in una atmosfera porosa, un po’ azzurra un po’ grigio perla. Gli occhi sono attenti, la pelle tirata, la testa in un gran subbuglio.

Quante domande vorrebbe fare al mondo quel bambino. Vorrebbe chiedere per esempio se esistono gli angeli o qual è la cosa che più ha paura di perdere. Vorrebbe sapere cos’è il tempo e se le magie avvengono per davvero. Dio lo incuriosisce. Non sa se esiste però. Anche questo vorrebbe chiedere. E poi guarda il panorama intorno a sé. Come sarà il mondo tra cento anni? E tra centomila? Ci saranno ancora le persone sulla terra? E l’amore, cos’è l’amore? Possiamo amare una persona come amiamo noi stessi? E cosa accadrà quando moriremo?

La città dei libri sognanti

“Qui comincia la storia. Racconta come sono entrato in possesso del Libro sanguinoso e come ho incontrato l’unza. Non è una storia per tipi dalla pelle sensibile e dai nervi deboli: a chi si ritrovasse in queste condizioni suggerisco di rimettere il volume sullo scaffale e di svignarsela con la cosa tra le gambe nel reparto dei libri per fanciulli.”

“Se ancora siete convinti che i libri siano innocui, ben presto vi ricrederete. Questa è la storia di un luogo in cui leggere è ancora un’avventura. Un luogo dove, a leggere, si rischia d’impazzire. Dove i libri possono ferire, avvelenare e perfino uccidere. Solo chi, pur di leggere, sia veramente disposto a correre simili rischi, solo chi sia pronto a giocarsi la pelle pur di conoscere la mia storia, mi segua e volti la pagina”. L’ammonimento di Ildefonso de’ Sventramitis la dice lunga su questo romanzo ambientato a Zamonia.>>

J.K.Rowling. Il seggio vacante

con questo articolo, Silvia Belcastro inizia la sua collaborazione con BookAvenue. Da tutti noi benvenuta a bordo!

Ho letto molte recensioni di The Casual Vacancy, il primo romanzo per adulti della scrittrice che ha creato Harry Potter. Ce ne sono di tutti i tipi, ma su internet abbondano i giudizi negativi conditi di quel gusto sadico con cui gli intellettuali amano strappare il piedistallo agli artisti che hanno avuto troppo successo. Ma osservo comunque che il trucco non funziona: J.K. Rowling ha così tanto talento e così tanti soldi da potersi permettere di scrivere quello che vuole, e come vuole…

 

Il bambino che si arrampicò fino alla luna

Il bambino che si arrampicò fino alla luna

Ai nostri giovani lettori perchè nei libri trovino il coraggio di dare speranza e forza alle proprie idee

 

Il bambino che si arrampicò fino alla luna“Benjamin afferrò una sedia della cucina. Ci montò su,

raggiunse la botola, premette, sbatacchiò e spinse con forza.

La botola si aprì con uno scatto e uno schiocco, si spalancò

ed eccoli lì: la notte, le stelle, l’universo.

Rimasero a guardare quella meraviglia con gli occhi sgranati.

Benjamin afferrò Paul per la vita e lo sollevò.

Francesca sussultò per la paura.

«Non si preoccupi» disse Benjamin.

«Un ragazzino come questo non può cadere, con delle idee

come le sue e un amore come il vostro».

Fra noi due il silenzio

fra noi due il silenzio“… L’amore di Cirikli era la prima vittoria della mia vita. Io le davo tutto di me e lei, da pari a pari, mi dava tutto in cambio. Forse si trattava soltanto di un’emozione, ma io non chiedevo altro. È così che succede. Ti basta vederla una volta, anzi, solo scorgerla, per avere la certezza di non poter più fare a meno di lei. Noti un gesto, il frammento di un sorriso, il luccicare fugace di uno sguardo e tutto il resto perde d’importanza. Non c’è più la scuola, le urla dei genitori passano in sottofondo, nemmeno gli amici contano più … “
Milano, anni Settanta. Sergio vede Cirikli per la prima volta al tiro a segno del luna park dove lei lavora: è amore al primo sguardo. Ma è un amore tormentato, perché i due teoricamente non potrebbero frequentarsi. Le loro famiglie sono una l’opposto dell’altra, lui è benestante, lei è zingara.
A Sergio ed Elisa è capitato esattamente così. Si sono innamorati, di quell’amore travolgente e totale che capita una volta nella vita. Ma poi la realtà non tarda a manifestarsi con tutta la sua prepotenza: Sergio ed Elisa appartengono a mondi diversi, incomunicabili… [ segue ]

La trilogia di Eddie Dickens: Villa Sventura

«Quando Eddie Dickens aveva undici anni, entrambi i suoi genitori si presero una brutta malattia che li fece diventare gialli, un po’ stropicciati ai bordi e li fece puzzare di vecchie borse per l’acqua calda…»(pag.7)
Così inizia, un altro magnifico libro da aggiungere allo scaffale della vostra biblioteca e proporre ai bambini anche in occasione della la festa delle zucche.
Si tratta della trilogia di Eddie Dickens scritta da Philihp Ardagh; io vi presenterò il primo dei tre libri: ”Villa Sventura”.
Il racconto si snoda in una serie di episodi (non ci sono capitoli) anarchici e spiritosi, ambientati ai tempi in cui i poliziotti metropolitani erano lunghi e stretti, vestivano con uniformi rigide e attillate e in testa portavano un altissimo cappello nero; tempi in cui maglietta e mutandoni erano considerati parti del proprio corpo al pari di unghie e cappelli e togliersi tali indumenti era considerato un “deliquo”.
Di termini raffinati e forbiti come: cadere in deliquo, colore circospetto, uggioso … il libro è colmo come le uvette sul panettone di Natale ma sapientemente sparse, al momento giusto, su appetitose descrizioni e caratterizzazioni che rendono la narrazione unica e con effetti a dir poco esilaranti… ( segue)