L’acclamato film “Tra le nuvole” di Jason Reitman è tratto dal romanzo “Up In The Air” di Walter Kirn, pubblicato nel 2001, poco prima dell’11 settembre e quasi subito sparito dalla circolazione.
Il personaggio centrale del romanzo, Ryan Bingham (interpretato nel film da George Clooney) è un consulente specializzato nella “ricollocazione professionale”, un “tagliatore di teste”, un downsizer aziendale maestro nel licenziamento che trascorre gran parte della sua vita proprio in aria, tra le nuvole. Con il suo telefono cellulare, il suo computer palmare e il suo guardaroba si considera parte di una nuova specie, ha un passato complicato, un presente incerto e un obiettivo da raggiungere.
30.000 piedi sopra le nostre teste



Sulla scia di un rinnovato interesse per la figura di John Keats, “Bright Star” ripercorre l’ultimo periodo della vita del poeta, diviso fra difficoltà economiche e travagliate vicende familiari. Con una costruzione narrativa a salti, frammentata, che imita e riflette la natura complessa dello stesso Keats, è ricostruita la personalità di un uomo che, affascinato dalle potenzialità della parola, si ritrovò, proprio in quello stretto giro di anni, a meditare sulle contraddizioni della vita.
Ho letto PROMESSI VAMPIRI:


Il giorno che è uscito lo abbiamo preso tra le mani in due in libreria, il giorno dopo ci siamo guardate: avevamo letteralmente bevuto già metà libro…
Mi ci sono voluti cinque mesi per terminare Infinite Jest e alla fine mi sono reso conto di aver letto quattro o cinque libri. Forse perché è un romanzo vasto e tentacolare che sembra essere lì a sfidarti solo per il suo peso (la versione Einaudi conta 1179 pagine scritte in corpo minuscolo, più altre 100 di note e aggiunte al testo) o perché è complesso e pretende impegno oltre che ritmo. Oppure perché è il libro di un sogno che annulla ogni regola di fiction e leggerlo è come versare del mercurio sul pavimento.
Nella vita svolge con soddisfazione una professione che con l’arte ha poco a che spartire, ma musica, pittura e letteratura fanno parte del suo dna tanto che Massimiliano Naglia ha coltivato queste passioni fin da ragazzo. Così nei momenti liberi, tra note e pennelli, ha trovato spazio anche per la scrittura, da cui è scaturito il suo primo romanzo Gli occhi della solitudine (Ed. Pendragon).