Se a qualcuno venisse l’idea di aprire la home del suo sito, si accorgerebbe subito del saluto ai papà e alle mamme (all around the world) in occasione delle loro feste. Bene, e se a questo uniste la bella faccia pulita che ha, vi convicereste del fatto che questo bravo artista R&B è pure un gran bravo ragazzo. Infine, a scavare un pò, si scoprono alcune qualità che rendono l’artista Anthony Hamilton, anche un apprezzabile personaggio pubblico: ha un gran da fare con le attività sociali una, in particolare, si occupa di sostenere (anche economicamente) l’affidamento famigliare di bambini, in particolare gli afro-americani. Lui stesso ne ha adottato uno pur essendo già padre già di altri quattro (due di loro sono gemelli).
Anthony Hamilton ha fatto un mare di gavetta ed è “passato” al grande pubblico dopo aver inciso – recentemente – la colonna sonora di Django, il sequel di Tarantino. Il pezzo è bello davvero. Io posso dire, lo conoscevo già prima. Meglio: il mio due di coppia che in R&B mina, ogni santo mese, le economie familiari. Mi è tornato in mente ascoltando, un paio di settimane fa, Urban Suite, il mio programma radio preferito (l’appuntamento è con la radiolina portabile ogni sabato dopo le 20,00. La prima cosa che faccio è accenderla, prima ancora di prendere i mezzi per tornare a casa).
Ha cominciato una vita fa e i primi successi sono del 2002 quando ha cantato “Po Folks” che gli è valso 10 nomination ai Grammy di quell’anno per i miglior Rap. Non ha vinto ma in compenso l’etichetta So So Def lo ha scoperto e messo sotto contratto. Con questa nuova casa discografica farà uscire alcuni album R&B notevoli, davvero, davvero. Vince un disco di platino con Coming from where i’m from.
C’è una grande costanza nel lavoro di Hamilton e un grande qualità musicale; vi invito all’ascolto di “Pray for me”, per esempio: è davvero una bella lirica. In alcune interviste che ho letto preparando questo “pezzo”, leggo la sua idea di musica; dice: “Alcuni scrivono musica pensando siano successi, il che è un diritto di chiunque, ma scrivere musica perché piace farlo, beh, è un’altra cosa!, ed è quello che faccio io!”.
L’hip hop soul ha avvertito un ” lull ” nella popolarità con l’avvento del neo soul, un altro sottogenere di R&B, verso la fine degli anni ’90. Ritenuto più progressista dai fan, la musica neo soul si è trasformata in un’alternativa più “positiva” all’hip hop soul ed all’R&B contemporaneo, accusati di essere eccessivamente legati ad argomenti sessuali e/o a stereotipi negativi. Ironicamente, a causa del rapporto di entrambi i generi con l’hip hop, molti artisti neo soul e hip hop soul attraversano regolarmente i generi.
Hamilton canta da quando aveva 10 anni da Charlotte North Carolina (quella “in my mind” di James Taylor” e ha venduto, fin qui, più o meno di 20 milioni di dischi; appartiene a quella categoria di artisti fondatori del neo soul citato sopra, insieme a Lauryn Hill, Groove Theory, John Legend che vengono infatti considerati appartenenti sia al neo soul che all’hip hop soul.
Di recente, il suo vecchio brano “So in love”, ha accompagnato, in una nuova versione, un altra grande voce del R&B ( e tra un po’ me ne occuperò, garantito), quella di Jill Scott stabilendo un record di permanenza in testa al Billboard R&B: ben 18 settimane!
Dalla collezione di casa consigli per gli acquisti:
“Comin’ from Where I’m From” bello a tre stelle, cui fa seguito, Back to love, dentro ci trovate “Pray for me”, già citata qualche riga più su e, naturalmente, Freedom con Elayna Boyton per il film Django Unchained. Secondo me, non è il più bello, ma è servito certamente a far conoscere al resto del mondo questo grande artista. Il brano ve lo ascoltate su YouTube da dove, invece, vi offro all’ascolto: “Broken man” da “back to love” Bello, bello, bello. Buon ascolto e alla prosssima.
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Ancora?, devo ricominciare con le ricette?
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