Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza

“… Le lumache sapevano di essere lente e silenziose, molto lente e molto silenziose, e sapevano anche che quella lentezza e quel silenzio le rendevano vulnerabili…

Lo scoiattolo squittisce e salta svelto di ramo in ramo, il cardellino e la gazza volano veloci, uno canta e l’altra stride, il gatto e il cane corrono veloci, uno miagola e l’altro abbaia, ma noi siamo lente e silenziose, è la vita e non c’è niente da fare…”

In viaggio con Italo Calvino. Le letture collettive di Roma alla Biblioteca Nazionale

Dalla Lettura Collettiva alla creazione di una comunità culturale

Senza pietre non c’è arco, spiega Marco Polo a KublaiKan nell’epilogo del capitolo V de Le città invisibili. A costruire l’arco del dialogo sono state tante voci diverse, in tante lingue differenti, che hanno dato vita alla Lettura collettiva @MarcoPolo_Roma: Le città invisibili di Italo Calvino, giovedì 6 febbraio 2014, a partire dalle 16.30 in viale del Castro Pretorio, 105, animando lo spazio espositivo de I libri degli altri, mostra iconografica e documentaria che la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha inaugurato lo scorso 25 ottobre 2013 in occasione del 90° anno di nascita dello scrittore, in collaborazione con il progetto itinerante “In viaggio con Calvino”, promosso da IXCO Istituto Italiano per la Cooperazione e da Casa dell’Architettura di Roma: visto il successo di pubblico, la mostra è stata prorogata fino al 15 febbraio 2014(ingresso gratuito, lun-ven 10-18 – sab 10-13).>>

Carol Joyce Oates 1965

Il Nobel a Joyce Carol Oates: cosa buona e giusta

Chi vincerà il Nobel per la letteratura nel 2014? Don DeLillo? Philip Roth? Cormac McCharty? Chissà perché Joyce Carol Oates non compare mai nei toto-Nobel per la letteratura, soprattutto in quelli europei, tantomeno italiani. Forse perché è troppo brava. Eppure potrebbe essere la quadratura del cerchio per il circolo dei tromboni radical-chic di Stoccolma, perché i personaggi femminili di Joyce hanno i perfino i requisiti dell’engagement, volendo.

Passeggiata a Zenobia. Una delle città invisibili

Un libro è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare, magari perdersi…Così scrive Italo Calvino nella presentazione delle sue Città Invisibili e così mi è successo leggendo di Zenobia.
Parola dopo parola ci sono entrata dentro in punta di piedi e poi in punta di pennello l’ho dipinta, segno dopo segno, linea lungo linea, colore vicino a colore.

Illustrare una città invisibile sembra un controsenso, ma non lo è. Ma una grande prova sì come lo è illustrare il silenzio. E Zenobia è pervasa dal silenzio. Il silenzio del cielo sul quale è protesa.
La sua struttura sottile è attraversata da un’aria rarefatta e da un vento leggero, un soffio di universo che smuove appena le sue girandole.

Kathryn Stockett, The Help

Il 1 dicembre 1991 il New York Times pubblicò un articolo che a suo modo avrebbe cambiato la storia. Si trattava di un racconto in prima persona intitolato Grady’s Gift (Il dono di Grady) e l’autore era Howell Raines, un editorialista che sarebbe stato tra i più feroci critici di J.W. Bush. L’anno successivo l’articolo ottenne il Pulitzer Prize for Feature Writing, il massimo riconoscimento del giornalismo mondiale. Dieci anni dopo invece, Raines sarebbe diventato direttore del giornale e il Corriere della Sera avrebbe titolato: “Il New York Times svolta a sinistra”.

Leggere libri trasforma i saperi. Gli ebook, no.

Se mettessimo su un ring un libro e un ebook, chi vincerebbe? Intendo proprio una prova su strada, come si fa con le auto.

Sappiate che la risposta non è affatto scontata, anzi. Tuttavia i primi a non mettere in discussione gli ebook sono proprio i grandi editori, i quali dagli ebook verranno stritolati. I primi a fargli le pulci sono invece gli scienziati: i risultati di numerose ricerche pubblicati su Scientific American dimostrano come la lettura su carta presenti moltissimi vantaggi rispetto a quella digitale.