Philip Roth non finisce mai. La nostra gang.

philiproth elabora by ©mg

Penso che Roth si fosse semplicemente inc…zato di brutto. A tal punto, che si sedette alla scrivania e scrisse di getto Our Gang.
Siamo nel 71 e l’America non se la passa benissimo. La guerra in Vietnam rispetto le bonarie e sbrigative dichiarazioni che la davano breve, poco costosa e solo con qualche danno collaterale, si era già trasformata nella tragedia che quelli della mia generazione conoscono bene.>>

La Libraia

“Un libro non è né vecchio né nuovo. È un libro. L’unica cosa importante è che sia quello giusto …”

Una libreria così l’ho sognata spesso, mi piace l’abbinamento di libri, tisane e spezie. Non manca nemmeno la poltrona. L’autrice ha descritto una foto che mi galleggiava in testa da qualche tempo. La storia invece è molto ricca e tutto il romanzo si gusta come un’arancia. Bocconi di spicchi gustosi, dolci eppure un po’ acidi, non presi in fila ma qua e là, perché scrive “Vivere è una catena di attimi presenti. E qualsiasi cosa sia accaduta ieri, è solo ora che posso essere nuovo”. >>

L’ignoranza non paga

Sentirsi dare dell’ignorante non è mai bello. Nessuno si compiace di esserlo, anche se la filosofia occidentale nasce il giorno in cui un signore si è autodefinito tale.

Quel tal Socrate da Atene partiva però da una siffatta presa di coscienza per lanciarsi verso il mondo della conoscenza, per curiosare il più possibile fuori e dentro di se (sarà perché si amava).

L’ignoranza di cui parliamo in questa sede è purtroppo un’altra, quella di un paese intero, un non sapere che spesso e volentieri non viene percepito ed anzi si nasconde subdolamente all’interno di una massa infinita di informazioni che volano in maniera indiscriminata di bocca in bocca, da pc a pc, che garantiscono quel rassicurante effetto placebo capace di farci sentire tutti all’altezza di poter intervenire su qualsiasi questione.

copertina libro numero zero di umberto eco

Come costruire una perfetta macchina del fango e istruzioni per il suo utilizzo.

Come costruire una perfetta macchina del fango. Come prepararla e utilizzarla.

Ingredienti.
Un investitore (di facciata o vero che sìa). Dategli un nome: Vimercate e un titolo, Commendatore.
Un direttore di testata. Simmei di nome (e Machiavelli di fatto)
Un giornalista miserabile, un relitto di infima categoria come caporedattore. Date anche a questo personaggio un nome: Colonna.
Un gruppetto di cronisti della stessa categoria di cui sopra, buttati fuori da mille giornali per incapacità manifesta e/o fannulloni per scelta e, possibilmente, scemi inconsapevoli.  Meno uno.
Una redazione con un nome: Il Domani